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La profezia di Massimo D’Alema sul governo: «Non è più maggioranza nel paese, lo dicono i numeri»

30 Novembre 2024 - 06:25 Alba Romano
massimo d'alema sciopero sindacati governo meloni
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L'ex premier: in piazza perché mi piace annusare il clima. Dovrebbero farlo tutti i politici

Massimo D’Alema era dietro la testa del corteo dei sindacati a Roma durante lo sciopero per la Legge di Bilancio. Alle spalle di Elly Schlein, che teneva lo striscione di Cgil e Uil con la scritta «Manovra sbagliata», L’ex presidente del Consiglio dice a La Stampa che è venuto in piazza perché «mi piace annusare il clima, sentire gli umori delle persone. È un esercizio che dovrebbero fare tutti i politici, ma io ormai sono un ex». D’Alema parla di «un disagio sociale crescente, difficoltà oggettive dei lavoratori e delle famiglie, che non possono essere ignorate. Di questo passo le proteste non potranno che aumentare».

Governo allergico al dissenso

Sulla precettazione imposta da Matteo Salvini D’Alema dice a Nicolò Carratelli che «è velleitario pensare di impedire gli scioperi e di limitare diritti garantiti dalla Costituzione. Ma non è una novità che questo governo sia allergico al dissenso. Da chi ha responsabilità istituzionali è lecito aspettarsi un atteggiamento diverso». Secondo lui «questa destra non è maggioranza nel Paese, lo dicono i numeri». Anche se Meloni ha vinto le elezioni: «Il punto è riuscire a dare un’organizzazione e una forma politica all’altra parte. Questo ora è il compito dei giovani, dobbiamo sperare in loro». E ancora: «Non c’è dubbio che il Pd sia cresciuto, a conferma che stare il più possibile in mezzo alla gente è la strada giusta anche per recuperare una quota degli astenuti, può bastarne anche una piccola».

Il Pd non basta

Ma il Pd da solo non basta: «Bisogna esserne consapevoli, per vincere serve un coinvolgimento delle altre forze di opposizione». Ovvero il M5s: «Credo che Conte stia facendo un’operazione utile per la democrazia del nostro Paese e davvero non capisco chi lo attacca o lo prende in giro. Non mi riferisco solo al padre padrone (Beppe Grillo, ndr), che ha i suoi motivi, ma anche a certi commentatori e giornali». Il Movimento «ora è una forza politica matura, che ha fatto il suo percorso e le sue scelte, su cui ormai si può fare affidamento per battere la destra».

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