Nuova pioggia di missili tra Israele e Iran. Sirene anche in Golan e Cisgiordania. «Colpito il quartier generale della polizia di Teheran» – I video
Il governo israeliano ha approvato la proroga dell’emergenza speciale sul fronte interno fino al 30 giugno. Nel pomeriggio di domenica 15 giugno, infatti, le sirene di allarme sono risuonate in numerose zone di Israele, tra cui Tel Aviv e Gerusalemme, ma anche in Golan e in Cisgiordania, dopo che decine di missili sono stati lanciati dall’Iran. I sistemi di difesa hanno intercettato i vettori e il servizio ambulanze israeliano, il Magen David Adom, ha fatto sapere che non ci sono segnalazioni di impatti diretti né feriti. Dopo alcune ore il comando del fronte interno dell’Idf ha avvisato la popolazione che l’allarme è rientrato e la popolazione può uscire dai rifugi. In ogni caso, fonti militari rilevano come gli attacchi di Teheran si stiano intensificando. È da venerdì scorso che Israele e Iran hanno aperto il fuoco incrociato: i media iraniani hanno riferito che un attacco israeliano questo pomeriggio ha colpito il quartier generale della polizia di Teheran, nel centro della città. «Il Comando della Polizia di Teheran è stato colpito da uno dei droni nemici», ha riportato l’agenzia di stampa Isna, citando un comunicato della polizia. L’attacco ha causato «danni lievi» e ha ferito diversi agenti di polizia.
L’appello di Pezeshkian all’Iraq
Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha esortato l’Iraq a impedire a Israele di utilizzare il suo spazio aereo e il suo territorio per lanciare attacchi contro la repubblica islamica. «Il governo iracheno deve esercitare maggiore vigilanza e protezione sui suoi confini e sullo spazio aereo per impedire che il territorio iracheno venga abusato (da Israele) contro l’Iran». Lo ha detto in una conversazione telefonica con il primo ministro iracheno Muhammad Shayya al-Sudani.
In Iran oltre 200 morti da inizio attacchi
Sarebbero oltre 200 le vittime dell’attacco di Israele all’Iran dall’inizio del conflitto. Lo si apprende da qualificate fonti di sicurezza, secondo le quali i raid e le azioni dell’intelligence sul territorio iraniano hanno provocato anche circa 650 feriti. Negli attacchi della notte – secondo le fonti – oltre ai depositi di petrolio di Shahran e la raffineria di Shahr-e Rey, sarebbe stato colpito a Teheran il quartiere Narmak dove risiedono ufficiali pasdaran e istituti di ricerca. Attaccata anche una raffineria di gas ad Asaluyeh, basi e siti militari nelle province di Kirmashan, dell’Azarbaijan occidentale e di Kermanshah.
Le parole di Netanyahu
«I nostri soldati, i nostri piloti, sono nei cieli sopra l’Iran. L’Iran pagherà un prezzo altissimo per l’assassinio deliberato di civili, donne e bambini. Raggiungeremo i nostri obiettivi e infliggeremo loro un colpo devastante. Sentiranno tutta la forza del nostro braccio». Lo ha dichiarato il premier israeliano Benjamin Netanyahu in visita a Bat Yam, dove un edificio è stato colpito da un missile iraniano e diversi civili sono rimasti uccisi. «Cittadini di Israele: ascoltate le istruzioni del Comando del Fronte Interno. Abbiate molta cura della vostra vita. Siamo sulla via della vittoria», ha poi concluso il primo ministro israeliano. Intanto in un briefing il portavoce dell’Idf, il generale Effi Defrin, ha fatto sapere nella mattinata di oggi che Israele ha «attaccato il quartier generale nucleare dell’Iran. Il regime terroristico iraniano invece sta prendendo di mira i nostri civili». Questo mentre – come riferisce una giornalista dell’Afp a Teheran – nuove esplosioni sono state udite nella capitale iraniana.
I raid missilistici della notte
Un’ondata di attacchi missilistici dall’Iran ha colpito nella notte tra sabato e domenica diverse città di Israele. Il bilancio provvisorio è di 10 morti (13 sono le persone uccise da venerdì), compreso un bambino, e di circa 200 feriti. Milioni di persone in tutto il Paese sono state costrette nella notte a cercare riparo nei rifugi o nelle aree comuni degli edifici. Quattro persone tra cui un bambino di 10 anni sono state uccise in un attacco su Tamra, nei pressi di Haifa, in cui sono rimaste ferite altre 100 persone. Un altro pesante attacco ha colpito pesantemente un quartiere di Bat Yam, cittadina sul litorale a sud di Tel Aviv. I video che arrivano dalla zona mostrano l’intervento dei soccorritori tra le macerie di palazzi sventrati. Le vittime accertate sono al momento 6, ma il bilancio potrebbe crescere: si stimano almeno una ventina di dispersi. Un’altra donna israeliana è rimasta uccisa da un missile israeliano su Haifa. Le forze israeliane hanno condotto a loro volta nuovi attacchi contro l’Iran nella notte, prendendo di mira in particolare basi di lancio di missili balistici e altre infrastrutture militari, fa sapere l’Idf.
Haj Qassem: i nuovi missili dell’Iran «a prova di difese»
Il presidente di Israele Isaac Herzog parla al risveglio di «una mattina molto triste e difficile: nostri fratelli e sorelle sono stati uccisi e feriti la scorsa notte da attacchi iraniani criminali contro la popolazione civile a Bat Yam, Tamra e altrove. Piangeremo insieme, supereremo insieme». L’Iran dal canto suo rivendica invece le azioni della notte lasciando filtrare di aver colpito lo Stato ebraico usando un nuovo tipo di missile balistico: si tratta del sistema teleguidato Haj Qassem, in grado – ha detto il ministro della Difesa Aziz Nasirzadeh alla tv – di bucare sistemi di difesa aerea come quello THAAD di fabbricazione Usa, i Patriot e altri sistemi utilizzati da Israele. I missili di questo tipo, «presentati» appena un mese e mezzo fa, hanno una capacità di tiro da 1.200 chilometri e sono dotati di testate manovrabili in grado di bucare le difese missilistiche nemiche, riporta fiera l’agenzia di Stato iraniana Tasnim. Una sfida nuova per Israele che ha vissuto la notte più difficile e cruenta dagli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023.