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Russia pronta all’attacco simultaneo con 2 mila droni kamikaze, la strategia di Putin per sfiancare Kiev e Nato: «I nostri missili Patriot sono inutili»

20 Luglio 2025 - 10:47 Giovanni Ruggiero
Missili Patriot
Missili Patriot
L'avvertimento del generale tedesco Christian Freuding, che si occupa di Ucraina per il ministero della Difesa di Berlino. La strategia di Putin per sfiancare Kiev e gli alleati, a partire dal costo della guerra

Mosca sta preparando un’offensiva senza precedenti contro l’Ucraina: un attacco coordinato con 2.000 droni kamikaze lanciati contemporaneamente. L’allarme arriva dal generale di divisione Christian Freuding, capo del Centro situazionale per l’Ucraina presso il ministero della Difesa tedesco, che in un podcast del 10 luglio citato dai media ucraini ha definito questa minaccia «una sfida seria» per l’intero sistema di difesa aerea ucraino.

Lo squilibrio economico sui costi militari

Il vero problema non è solo il numero, ma l’asimmetria dei costi. Freuding ha sottolineato come un missile Patriot costi oltre 5 milioni di euro, mentre i droni di produzione iraniana Shahed o FPV russi oscillino tra i 30.000 e i 50.000 euro. «È necessaria una difesa intelligente, basata su contromisure economicamente sostenibili», ha sottolineato il generale tedesco, evidenziando come l’impiego dei Patriot contro droni a basso costo sia sostanzialmente illogico. Questa sproporzione economica rappresenta una delle chiavi tattiche della strategia russa, spiega il generale, cioè logorare progressivamente le capacità difensive di Kiev costringendola a consumare rapidamente risorse costose e difficili da rimpiazzare.

I numeri dell’arsenale russo: 2 milioni di droni entro il 2025

Comne riporta il Messaggero, l’intelligence ucraina conferma la portata del programma bellico di Mosca. Oleh Aleksandrov, portavoce del Servizio di intelligence estero (SZRU), ha rivelato a Politico che la Russia punta a produrre entro il 2025 circa 2 milioni di droni FPV e 30.000 droni a lungo raggio, molti dei quali progettati come esche per ingannare e saturare le difese aeree. Il presidente Volodymyr Zelensky ha confermato che Mosca mira a produrre fino a 500 droni a lungo raggio al giorno. Una capacità produttiva impressionante che si basa su un flusso costante di componenti elettronici dalla Cina, nonostante le smentite ufficiali di Pechino. I fornitori aggirano le restrizioni internazionali attraverso società di comodo, cambiando nome o sede per evitare i controlli sulle esportazioni.

La produzione ucraina moltiplicata di 22 volte

II ministero delle Industrie Strategiche di Kiev ha annunciato che nel 2024 la produzione ucraina di droni a lungo raggio è più che raddoppiata rispetto al 2023 ed è ora 22 volte superiore ai livelli del 2022. I droni FPV, sempre più centrali nel conflitto perché piccoli, manovrabili e spesso equipaggiati con cariche esplosive, hanno già dimostrato di poter colpire efficacemente mezzi corazzati, artiglieria e infrastrutture militari a costi contenuti. Secondo Aleksandrov, questo supporto industriale russo sta però erodendo il vantaggio tecnologico che l’Ucraina aveva inizialmente acquisito nel settore.

I limiti del sistema Patriot

Il sistema Patriot, progettato per contrastare minacce ad alta tecnologia come missili da crociera o aerei, si rivela una soluzione sproporzionata contro bersagli economici. Oltre al costo dell’intercettore, le batterie sono complesse da schierare e mantenere: richiedono decine di operatori specializzati e una logistica avanzata. Questa complessità le rende anche vulnerabili ad attacchi mirati, come dimostrato a marzo 2024 quando una batteria Patriot fu colpita nei pressi di Pokrovsk, provocando vittime tra gli operatori. Un esempio di come la sofisticazione tecnologica possa trasformarsi in debolezza tattica.

Gli investimenti Nato e la Difesa europea da ripensare

La Nato ha annunciato un piano da 1,4 trilioni di dollari entro il 2035 per migliorare e ampliare i propri sistemi antimissile e antidroni, come ricorda il Messaggero. Nel breve termine, si prevede l’arrivo di 12-13 batterie Patriot aggiuntive per l’Ucraina nei prossimi mesi, coordinate da Stati Uniti, Germania e altri alleati. Ma per il futuro potrebbero essere presa in considerazione la produzione di sistemi alternativi: cannoni antiaerei mobili, intercettori autonomi a basso costo, contromisure elettroniche e sistemi laser. Soluzioni che garantiscano protezione efficace con costi sostenibili.

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