Ultime notizie Donald TrumpGazaJannik SinnerTurismoVladimir Putin
ESTERIMark RutteMoscaRussiaSergej LavrovUcrainaVladimir PutinVolodymyr Zelensky

Visita a sorpresa di Rutte a Kiev, scatta l’allarme aereo. Lavrov: «Vertice Putin-Zelensky non in programma»

22 Agosto 2025 - 15:21 Cecilia Dardana
Mark Rutte e Volodymyr Zelensky
Mark Rutte e Volodymyr Zelensky
Mosca annuncia il controllo di tre località nel Donetsk. «Robuste garanzie di sicurezza per Kiev sono essenziali e ci stiamo lavorando», ha dichiarato Rutte, sottolineando l’urgenza di rafforzare l’apparato difensivo del Paese

Un segnale di allerta aerea ha interrotto la visita a sorpresa del segretario generale della Nato Mark Rutte a Kiev. Il politico olandese, da luglio alla guida dell’Alleanza Atlantica, è stato accolto dal presidente Volodymyr Zelensky con il quale ha discusso di nuove misure di sicurezza e sostegno militare per l’Ucraina. «Robuste garanzie di sicurezza per Kiev sono essenziali e ci stiamo lavorando», ha dichiarato Rutte, sottolineando l’urgenza di rafforzare l’apparato difensivo del Paese. Zelensky, dal canto suo, ha ribadito che un esercito ucraino forte è la prima forma di protezione per il popolo, ma che servono anche impegni concreti da parte dei partner occidentali: «Ogni giorno lavoriamo insieme a Stati Uniti, Europa e altri alleati per garantire la sicurezza. L’Ucraina deve raggiungere i suoi obiettivi: proteggere vite, difendere l’indipendenza e assicurare una pace dignitosa». Il presidente ucraino ha anche respinto con fermezza le speculazioni su presunte concessioni a Mosca: «La Russia è l’aggressore, non so di quali garanzie possa avere bisogno. Loro ci hanno attaccato».

L’obiettivo di Zelensky

«Il nostro obiettivo generale – ha detto ancora il leader ucraino – è quello di arrivare insieme ai nostri partner a garanzie di sicurezza come l’articolo 5 della Nato, si tratta di garanzie davvero efficaci. Questo è il risultato che dobbiamo raggiungere affinché l’architettura sia assolutamente chiara: quali paesi ci aiuteranno sulla terraferma, quali nei cieli, quali garantiranno la sicurezza in mare. Poi c’è la questione del finanziamento del nostro esercito in termini di numeri e qualità».

Le accuse di Mosca e lo stallo diplomatico

Mentre a Kiev proseguiva la visita del segretario Nato, da Mosca arrivavano le dichiarazioni del ministro degli Esteri Sergei Lavrov, che ha accusato Zelensky di aver respinto tutte le proposte avanzate da Donald Trump in merito a un possibile accordo di pace. Lavrov ha inoltre escluso, almeno per ora, l’ipotesi di un vertice tra Vladimir Putin e il leader ucraino: «Un incontro sarà possibile solo quando ci sarà un’agenda chiara, ma al momento non esiste». Il capo della diplomazia russa ha accusato Kiev di alimentare lo stallo, citando anche la legge ucraina che limita l’uso della lingua russa. «Come possiamo incontrarci con chi finge di essere un leader?», ha affermato polemicamente.

La guerra sul campo

Intanto i combattimenti proseguono senza tregua. Mosca rivendica il controllo di tre località nel Donetsk – Katerynivka, Volodymyrivka e Rusyn Yar – mentre denuncia 21 bombardamenti ucraini in 24 ore sulla regione, che avrebbero provocato due morti e 21 feriti, tra cui un minore. Dall’altro fronte, le autorità ucraine riportano nuovi attacchi russi con droni su Kharkiv e Cherson: il bilancio è di almeno due morti e una ventina di feriti, tra cui diverse donne. A Kharkiv, un uomo di 59 anni è rimasto ucciso in un raid notturno in area residenziale, mentre la procura locale ha avviato un’indagine per stabilire se si tratti di un crimine di guerra.

L’attacco all’oleodotto Druzhba

La guerra continua a far sentire i suoi effetti anche sul fronte energetico. In Ungheria il ministro degli Esteri Péter Szijjártó ha denunciato un nuovo attacco all’oleodotto Druzhba, che rifornisce Budapest e altri Paesi dell’Europa centrale, parlando di «un chiaro attacco alla nostra sicurezza energetica». A oltre 1.200 giorni dall’inizio dell’invasione russa, la prospettiva di una soluzione diplomatica resta lontana. E mentre i combattimenti si intensificano sul terreno, Kiev punta a rafforzare i legami con la Nato e i partner occidentali, nella speranza di trasformare le promesse di sostegno in garanzie concrete.

leggi anche