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Festival di Open, dai ministri a Felicia Kingsley, da Riccardo Zanotti e Cesare Cremonini: cos’è successo nella seconda giornata – Le foto

20 Settembre 2025 - 23:28 Giammarco Pio Isoldi

«Così magari mi trovo» – Con Cesare Cremonini

Una piazza Garibaldi piena, il tramonto e la voce di Cesare Cremonini prestata al racconto. Sul palco del Festival di Open, intervistato da Malcom Pagani, il cantautore ha portato il pubblico in un viaggio tra passato e presente. Tutto parte da un ricordo di famiglia: «È perché mia madre mi ruppe la chitarra sulla schiena che scrissi 50 Special. Solo allora, al pianoforte, trovai la melodia giusta». Cremonini ha parlato dei sogni che guidano il destino: «Da ragazzo ero certo che le stelle avrebbero girato per me». E di quella professoressa di matematica che lo sorprese a scrivere canzoni sul banco: «Mi disse “Cremonini, non facciamo poesia, per favore”. Per me, invece, la poesia era tutto». Il viaggio continua con la scoperta della musica classica, il rondò di Beethoven e la malinconia come compagna di vita. «Fare il mio mestiere è saper convivere con la tristezza», ha raccontato, citando Lucio Dalla. Poi l’ironia, la voglia di far ridere i compagni all’asilo: «La comicità era il mio primo modo di chiedere amore». Non manca una riflessione sul successo: «Se non ci fosse stata la musica, avrei combinato disastri in altri mestieri». Oggi, a 45 anni, Cremonini ha deciso di imparare il sassofono. «Non voglio morire senza sapere improvvisare jazz come faceva Lucio».

Cesare Cremonini
Cesare Cremonini (Foto di Andrea Veroni)