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Eurovision 2026, a novembre i Paesi voteranno sull’esclusione di Israele: la decisione dell’Ebu dopo le minacce di boicottaggio

26 Settembre 2025 - 13:59 Anna Clarissa Mendi
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La presidente dell’Unione europea di radiodiffusione (Ebu): «Serve una base democratica più ampia per prendere una decisione»

L’assemblea generale dell’Unione europea di radiodiffusione (Ebu), l’ente che riunisce le emittenti pubbliche di numerosi Paesi, terrà un voto a novembre per decidere se escludere o meno Israele della prossima edizione dell’Eurovision Song Contest 2026. La decisione arriva dopo una serie di minacce di boicottaggio avanzate da diversi Paesi, tra cui Spagna, Paesi Bassi, Irlanda, Islanda e Slovenia, che contestano la partecipazione dello Stato ebraico come atto di protesta contro i crimini perpetrati nei confronti della popolazione palestinese nella Striscia di Gaza. Anche tre consiglieri di amministrazione della Rai – Alessandro Di Majo, Davide Di Pietro e Roberto Natale – hanno chiesto che il servizio pubblico rinunci a prendere parte alla manifestazione.

La lettera della presidente dell’Ebu 

La presidente dell’Ebu, Delphine Ernotte Cunci, in una lettera indirizzata agli Stati membri, ha sottolineato come il dibattito sulla partecipazione di Israele alla kermesse internazionale abbia generato «diversità di opinioni senza precedenti» tra le emittenti pubbliche europee, tanto da richiedere una «base democratica più ampia» per prendere una decisione. Il voto avverrà durante una riunione straordinaria dell’Assemblea generale, che si terrà online all’inizio di novembre.

La presenza di Israele alla competizione canora

Da quando l’Idf ha iniziato a bombardare e poi invadere la Striscia di Gaza nel 2023, la presenza di Israele alla competizione canora – che risale al 1973 – ha attirato critiche e proteste. Diverse emittenti pubbliche ne hanno chiesto, infatti, l’esclusione come successe per la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022. Non è la prima volta che la presenza israeliana accende tensioni intorno all’Eurovision. Nel 2025 la cantante Yuval Raphael, sopravvissuta alla strage del 7 ottobre al festival musicale Supernova, fu più volte contestata durante la sua esibizione. Già l’anno precedente Eden Golan era stata costretta a modificare il testo del brano ritenuto troppo politico, cantando sotto la protezione dello Shin Bet e venendo accolta da fischi e polemiche.

L’Eurovision si farà

Nonostante le minacce di boicottaggio da parte di alcuni Paesi, l’Ebu ha confermato che l’Eurovision 2026 si terrà a Vienna dal 12 al 16 maggio. Orf, il broadcaster austriaco ospitante, ha rassicurato che l’evento si svolgerà «come previsto», anche qualora alcune emittenti decidano di ritirarsi.

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