Meloni su Flotilla: «Per i palestinesi nessun beneficio. Sciopero di venerdì? Weekend lungo e rivoluzione non stanno insieme» – Il video
Da Copenaghen, dove si trova per il vertice della Comunità europea, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è ritornata sui due temi più caldi per l’Italia in questi giorni: lo sciopero indetto dai sindacati per venerdì 3 ottobre e la questione della Global Sumud Flotilla. Su quest’ultima Meloni ha assicurato l’attenzione del governo: «Le operazioni di abbordaggio sono ancora in corso, noi le stiamo seguendo minuto per minuto, ovviamente faremo tutto quello che possiamo perché queste persone possano tornare in Italia il prima possibile». La premier ha poi aggiunto: «L’unità di crisi della Farnesina stanotte è in contatto anche con gli avvocati di alcuni degli imbarcati».
«Nessun beneficio per i palestinesi»
Il giudizio di Meloni sulla Flotilla, però, rimane negativo. La premier ha ripetuto che dalla Flotilla non è arrivato «nessun beneficio per i palestinesi» e che, anzi, tutto questo «mi pare di capire che porterà molti disagi al popolo italiano». La presidente non rinnega però quanto fatto dall’Italia su altri fronti: «Il popolo italiano ancora ieri veniva ringraziato dai palestinesi per il lavoro che sta facendo. Ricordo, per esempio, che ieri siamo stati la prima nazione ad aprire un corridoio per i ricercatori. Ricordo che siamo la nazione non islamica che ha evacuato più persone da Gaza per essere curate nei propri ospedali e siamo una delle prime nazioni al mondo per consegna di aiuti».
Meloni sullo sciopero: «Weekend lungo e rivoluzione non stanno insieme»
La premier ha quindi espresso rammarico per la frammentazione politica in corso in Italia sul tema della pacificazione in Medio Oriente: «Mi dispiace che di fronte ad un appello che avevamo fatto per votare unitariamente una mozione al piano di pace per la crisi mediorientale – ha spiegato Meloni – la gran parte dell’opposizione abbia fatto un’altra scelta. Davvero questo non lo comprendo, perché ricordo che il piano è sostenuto dai Paesi europei, dai Paesi arabi, dall’Anp, quindi rimane solo la sinistra italiana che evidentemente ha delle posizioni più radicali». Questo è stato anche il gancio per tornare a parlare dello sciopero atteso per il 3 ottobre: «Mi sarei aspettata che i sindacati almeno su una questione che reputavano così importante non avessero indetto uno sciopero generale di venerdì. Il weekend lungo e la rivoluzione non stanno insieme».
Foto copertina: ANSA/Filippo Attili| Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a Copenaghen per partecipare al Consiglio europeo informale e al VII Vertice della Comunità politica europea, in programma l’1 e il 2 ottobre, Copenaghen, 1 Ottobre 2025.