Ultime notizie Delitto di GarlascoJannik SinnerLegge di bilancioSigfrido Ranucci
CULTURA & SPETTACOLOCosa nostraFabrizio CoronaInchiesteLombardiaMilano

Il pentito di mafia “Scarface” accusa Fabrizio Corona: «Si rivolse al clan Mazzei per un recupero di 70mila euro»

24 Ottobre 2025 - 17:36 Alba Romano
fabrizio corona
fabrizio corona
William Cerbo, nuovo collaboratore di giustizia nell’inchiesta “Hydra”, racconta ai pm di Milano presunti legami tra l’ex fotografo dei vip e ambienti mafiosi catanesi

Si è aperto un nuovo capitolo nell’indagine “Hydra”, il maxi procedimento della Direzione distrettuale antimafia di Milano che indaga sulla presunta alleanza tra Cosa nostra, ’ndrangheta e camorra in Lombardia. A farlo emergere è William Alfonso Cerbo, 39 anni, detto “Scarface”, un ex imprenditore catanese ora collaboratore di giustizia. Davanti ai pm Alessandra Cerreti e Rosario Ferracane, Cerbo ha raccontato il suo ruolo di “collettore economico” del clan Mazzei di Catania. Ha poi fatto i nomi di alcuni personaggi del mondo dello spettacolo, tra cui Fabrizio Corona e Lele Mora. L’ex fotografo dei vip avrebbe intrattenuto rapporti con il componente del clan, facendosi anche aiutare in un’operazione di recupero crediti.

Le accuse del pentito a Fabrizio Corona

Nel corso di sei interrogatori tra settembre e ottobre, Cerbo ha ricostruito la rete di rapporti che avrebbe intrecciato durante gli anni trascorsi a Milano. Nei verbali, ha riferito che Gaetano Cantarella, detto “Tano ’u curtu”, ritenuto emissario del clan Mazzei nel capoluogo lombardo, avrebbe avuto rapporti diretti con Fabrizio Corona. Le accuse sono ovviamente tutte da verificare. Secondo quanto messo a verbale, però, Corona si sarebbe rivolto più volte a Cantarella per risolvere questioni personali e professionali, compreso un presunto recupero crediti di 70mila euro a Palermo. La somma sarebbe legata a una truffa subita da un amico dell’ex fotografo dei vip. Cerbo sostiene inoltre che i contatti tra i due fossero favoriti da legami comuni nel mondo delle discoteche e dello spettacolo. In un passaggio della memoria consegnata ai magistrati, il collaboratore ricorda che Cantarella «fece venire Fabrizio Corona e Cecilia Rodriguez nella mia discoteca di Catania, il “Bho”», come riportato da Repubblica.

I rapporti con Lele Mora

Nel suo racconto, “Scarface” cita anche Lele Mora, ex agente dei vip, con cui avrebbe discusso di affari legati all’Ortomercato di Milano nel 2019. «Andammo a cena a casa di Mora — scrive il pentito — per parlare della fornitura di frutta. Mi disse che era in strettissimo rapporto con il presidente della Sogemi e che potevo essergli utile grazie ai miei prezzi scontati». Le dichiarazioni di Cerbo sono ora al vaglio della Procura antimafia di Milano, guidata da Marcello Viola. I magistrati stanno verificando la credibilità del nuovo collaboratore e la fondatezza dei collegamenti indicati nei verbali.

Il profilo di “Scarface”

Il soprannome di Cerbo, “Scarface”, deriva dalla sua passione per il celebre film con Al Pacino: amava imitare Tony Montana, al punto da farsi costruire un trono con le proprie iniziali, identico a quello della pellicola. Oggi, nel percorso di collaborazione con la giustizia, Cerbo ha ammesso la propria partecipazione al reato associativo mafioso e ha consegnato ai magistrati una memoria di 27 pagine. In essa racconta truffe, bancarotte e altri reati economici che avrebbe commesso per finanziare la famiglia Mazzei. Per Fabrizio Corona, il cui nome negli anni è comparso in numerosi procedimenti giudiziari ma mai associato direttamente a organizzazioni mafiose, si tratta della prima volta in cui viene citato in un contesto di questo tipo.

leggi anche