La lunga scia di morti sospette attorno a Jeffrey Epstein e Ghislaine Maxwell – Il video
Attorno alle figure di Jeffrey Epstein, il finanziere americano arrestato nel 2019 con l’accusa federale di traffico sessuale di minori in Florida e New York, e Ghislaine Maxwell, sua storica compagna in amore e in affari, aleggia da anni una zona d’ombra che raramente ha accennato a diradarsi. Di sicuro, con l’ok di Camera e Senato alla pubblicazione dei file federali legati a Epstein, l’obiettivo è quello di rompere anni di segretezza istituzionale attorno a una vicenda che continua ad alimentare teorie, sospetti e domande irrisolte su protezioni politiche, connessioni internazionali e responsabilità mancate. Ma al di là del sistema criminale internazionale, che ha coinvolto più o meno insospettabili uomini di potere in tutto il mondo, ancora oggi oggetto di indagini, uno degli aspetti inquietanti della vicenda è il mosaico di decessi controversi legati al caso. Una sequenza che, secondo alcune ricostruzioni, comprenderebbe almeno 22 morti sospette. Una catena che parte proprio da lui.

Il “suicidio” di Jeffrey Epstein
Il 10 agosto 2019 Epstein viene trovato senza vita nella sua cella del Metropolitan Correctional Center di New York. La versione ufficiale parla di suicidio per impiccagione, ma sin dall’inizio molti dettagli hanno alimentato dubbi difficili da ignorare. Alcune lesioni rilevate sul corpo sono state considerate insolite per un impiccamento, mentre il comportamento del personale di sorveglianza ha mostrato incongruenze che hanno minato la credibilità dei controlli notturni. A complicare ulteriormente il quadro, la sparizione di alcune foto e la presenza di un video di sorveglianza con un inspiegabile vuoto di quasi tre minuti. Il Dipartimento di Giustizia statunitense ha attribuito tutto questo a «negligenze e cattiva gestione», ma le perplessità pubbliche sono rimaste intatte.

La morte di Jean-Luc Brunel
La morte di Epstein non è stata però un episodio isolato. Due anni dopo, nel 2022, un altro nome a lui strettamente legato è stato trovato impiccato in circostanze altrettanto controverse: Jean-Luc Brunel, il manager francese di modelle accusato di aver reclutato giovani ragazze da “fornire” al finanziere. Arrestato nel 2020, doveva affrontare un processo che avrebbe potuto far emergere nuovi elementi sulla rete internazionale attorno a Epstein. E invece, ancora una volta, si è parlato di telecamere spente e controlli mancati. Una coincidenza inquietante per molti osservatori.
Il decesso di Stephen Hoffenberg
Nello stesso anno è morto anche Stephen Hoffenberg, figura chiave nella storia professionale di Epstein e da alcuni definito il suo “mentore”. A lungo latitante dalla scena pubblica dopo aver scontato 18 anni di carcere per un maxi-schema Ponzi, Hoffenberg è stato trovato senza vita nel suo appartamento nel Connecticut. Il corpo, già in stato di decomposizione, è stato scoperto solo giorni dopo la morte. Poco prima aveva rilasciato un’intervista in cui accennava a presunti materiali compromettenti che Epstein avrebbe raccolto su personaggi potenti di vari settori. Parole che non sono passate inosservate e che, inevitabilmente, hanno riacceso sospetti e speculazioni.
Mark Middleton morto suicida
Tra le morti più discusse figura anche quella di Mark Middleton, ex collaboratore della Casa Bianca negli anni di Bill Clinton e noto per aver facilitato alcune visite di Epstein. Il finanziere sarebbe entrato 17 volte nella Casa Bianca, di cui sette grazie all’intervento di Middleton. Nel 2022 è stato trovato in Arkansas, in un frutteto, appeso a un albero con un cappio al collo. Ma il suo corpo presentava anche un’altra ferita: un colpo d’arma da fuoco al petto. Un dettaglio che ha alimentato un’ondata di teorie e che, per alcuni, rende improbabile l’ipotesi del suicidio così come ricostruita dalle autorità.

Il suicidio di Virginia Giuffre
Il caso più recente è quello di Virginia Giuffre, tra le accusatrici più note di Epstein. Secondo i documenti diffusi dai democratici risulta abbia passato del tempo in compagnia dello stesso presidente Donald Trump. È una figura centrale anche nelle controversie giudiziarie che hanno coinvolto il principe Andrea d’Inghilterra. Secondo le cronache, all’inizio dell’anno aveva raccontato di essere stata investita da uno scuolabus. Poco dopo, è stata trovata morta: un suicidio, secondo la versione ufficiale. Ma il padre ha apertamente contestato quella conclusione, dichiarando di non credere nemmeno per un istante che sua figlia si sia tolta la vita.

La figura di Ghislaine Maxwell
E poi c’è lei, Ghislaine Maxwell, la donna che per anni ha condiviso con Epstein affari, relazioni sociali e — secondo la sentenza del 2022 — la responsabilità del traffico di minorenni. Maxwell è ancora viva, detenuta in un carcere federale americano. Lo scorso 1° agosto è stata trasferita dalla Florida a una struttura di minima sicurezza in Texas, un cambiamento che ha scatenato nuove ipotesi: per alcuni sarebbe un segnale di collaborazione con le autorità federali; per altri, un modo per renderla meno protetta. Una fonte interna, citata dal National Enquirer, avrebbe affermato: «Ha un bersaglio sulla schiena». A questo punto, la domanda che molti si pongono non riguarda più solo Epstein e i suoi crimini. A essere messa in discussione è la capacità delle istituzioni di far luce su un sistema che sembra aver toccato livelli molto più alti di quanto inizialmente immaginato. Una rete di influenze, potere e silenzi che continua a muoversi tra ombre e omissioni. E allora resta un interrogativo sospeso: Ghislaine Maxwell sopravviverà ai segreti che custodisce? E soprattutto, deciderà mai di rivelarli?
