Elezioni regionali Veneto, Campania e Puglia 2025: urne aperte. I candidati al dopo Zaia, De Luca ed Emiliano e la sfida Meloni-Schlein

Si sono aperte alle 7 di questa mattina, domenica 23 novembre, le urne per il rinnovo dei consigli regionali di tre tra le maggiori Regioni italiane: Veneto, Puglia e Campania. In gioco, in tutti e tre i casi, c’è anche la successione ai tre uomini forti che le hanno guidate per lunghi anni – rispettivamente Luca Zaia, Michele Emiliano e Vincenzo De Luca. Le urne resteranno aperte per tutta la giornata di domenica, sino alle ore 23. Poi riapriranno nuovamente domani, lunedì 24 novembre, dalle 7 alle 15. Per poter è necessario presentarsi al proprio seggio muniti della tessera elettorale personale e di un valido documento di identificazione. Sarà eletto presidente il candidato che ottiene il maggior numero di voti validi. Non è necessario raggiungere una soglia minima di voti e non è previsto alcun turno di ballottaggio. Subito dopo la chiusura delle urne, lunedì alle 15, inizierà in tutte e tre le Regioni lo spoglio delle schede. Già poco dopo si conosceranno i primi exit poll, mentre per i risultati reali del voto bisognerà attendere qualche ora in più. Con l’elezione di presidente e consigli regionali di Veneto, Puglia e Campania si chiude la tornata elettorale autunnale iniziata a settembre, che aveva aperto le danze con Marche e Valle d’Aosta.
Chi si sfida per la guida di Veneto, Puglia e Campania
In Campania a sfidarsi per raccogliere l’eredità del governatore uscente, il dem Vincenzo De Luca, si presentano cinque candidati. Per il centrosinistra scende in campo Roberto Fico, ex presidente della Camera (M5S), mentre il centrodestra punta su Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri (FdI). In lizza per la carica ci sono anche il sindaco di Terni Stefano Bandecchi, Nicola Campanile e Giuliano Granato. Anche in Veneto si sfidano cinque candidati per la carica di governatore, ricoperta per ben 15 anni (dal 2010) da Luca Zaia. Il centrodestra schiera Alberto Stefani, deputato della Lega. Il suo principale avversario è Giovanni Manildo (Pd), sostenuto dal centrosinistra compatto. In corsa ci sono anche Fabio Bui, con la lista “Popolari per il Veneto”; Marco Rizzo, tra i fondatori di Rifondazione Comunista, ora alla guida della lista “Democrazia Sovrana e Popolare” (DSP); e infine il medico no-vax Riccardo Szumski, sostenuto dalla lista “Resistere Veneto”. In Puglia ci si contende la successione al dem Michele Emiliano. Sono quattro i candidati in corsa per la carica di governatore: il compagno di partito Antonio Decaro, già sindaco di Bari dal 2014 al 2024, poi eletto al Parlamento europeo, per il centrosinistra, sfida l’imprenditore pugliese Luigi Lobuono presentato dal centrodestra. In campo anche Ada Donno, con la lista “Puglia pacifista popolare” e Sabino Mangano, per “Alleanza Civica per la Puglia”.
La sfida politica nelle urne per Meloni, Salvini, Conte e Schlein
Un voto a carattere locale in primis dunque, ma che inevitabilmente sarà letto anche in chiave politica nazionale. Giorgia Meloni punta a consolidare il consenso di Fratelli d’Italia, specialmente puntando su Edmondo Cirielli in Campania. Giuseppe Conte ed Elly Schlein sperano di frenare entrambi con Roberto Fico, l’ex presidente della Camera del M5S sostenuto dall’intero centrosinistra. Mentre la Lega di Matteo Salvini spera di mettere al sicuro la tormentata successione di Zaia in Veneto con Alberto Stefani. Nelle sedi dei vari partiti saranno osservati con attenzione i vincitori, certo, ma anche le cifre raccolte da ciascun partito. Dati che avranno influssi inevitabili sugli equilibri tra i partiti che compongono le due principali coalizioni, anche in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, compreso quello chiave delle Politiche in programma – salvo sorprese – nell’autunno 2027.
