«Il piano di pace? Scritto dai russi». Giallo sulle frasi di Marco Rubio (che smentisce). Al via a Ginevra i colloqui Usa-Ucraina-Ue

Si avvicina il momento della verità per l’Ucraina di Volodymyr Zelensky. Una sua delegazione di alto livello, guidata dal braccio destro Andriy Yermak, incontrerà oggi a Ginevra la squadra Usa guidata dal segretario di Stato Marco Rubio e dall’inviato speciale Steve Witkoff. Sul tavolo, il piano di pace in 28 punti presentato nei giorni scorsi alle autorità di Kiev e i possibili spazi negoziali per modificarlo. A partecipare alle discussioni, dopo il pressing diplomatico degli ultimi giorni, dovrebbero esserci anche gli europei. Alcuni, per lo meno. Lo stesso Zelensky ha confermato ieri sera che siederanno al tavolo anche Gran Bretagna, Francia e Germania. Nessuna menzione dell’Italia. Che però nel pomeriggio di ieri aveva fatto sapere che il consigliere diplomatico di Giorgia Meloni, Fabrizio Saggio, ha lasciato in anticipo il G20 di Johannesburg, in Sudafrica, per volare a Ginevra per l’incontro. Mentre da Bruxelles si assicura che ci saranno pure il capo di gabinetto della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, Bjoern Seibert, e il braccio del presidente del Consiglio europeo António Costa, Pedro Lourtie. In ogni caso la posizione dei leader europei appare compatta, cristallizzata nella dichiarazione congiunta diffusa ieri insieme anche con i leader di Canada, Giappone e Norvegia. Bene ogni sforzo per portare alla fine del conflitto, ma il piano sul tavolo va rivisto per evitare che questo rappresenti una capitolazione dell’Ucraina, è la sintesi. Particolarmente preoccupanti, per Ue e G7, le concessioni fatte alla Russia nel documento attuale sui confini (con intere regioni “regalate” a Mosca) e sulla riduzione degli effettivi dell’esercito ucraino. «Senza deterrenti, i russi torneranno», ha ammonito ieri sera Emmanuel Macron.
La mano del Cremlino sul piano e la smentita di Rubio
L’ombra di Vladimir Putin sul “piano di pace” presentato la scorsa settimana – dopo una ridda di indiscrezioni lasciata filtrare ai media – pesa comunque pure negli Usa. Nella notte italiana tra sabato e domenica il segretario di Stato Marco Rubio è stato costretto a smentire in via ufficiale di aver detto al telefono a un gruppo di senatori che il piano in 28 punti sull’Ucraina altro non sarebbe che una “lista dei desideri russa”. A sostenerlo era stato il senatore repubblicano del North Dakota Mike Rounds, secondo quanto riferito dal giornalista di PBS Nick Schifrin. «Il segretario Rubio ci ha effettivamente telefonato questo pomeriggio. Ci ha chiarito che siamo i destinatari di una proposta che è stata consegnata a uno dei nostri rappresentanti. Non è una nostra raccomandazione. Non è il nostro piano di pace», avrebbe detto Rubio secondo Rounds. Immediata la smentita prima del Dipartimento di Stato, che ha parlato di una ricostruzione «palesemente falsa», poi dello stesso Rubio, che ha ribadito come la proposta di pace sul tavolo «è stata redatta dagli Usa, offre un solido quadro per i negoziati, si basa su input da parte della Russia ma anche dell’Ucraina».
November 22, 2025
November 23, 2025
Le tensioni e il possibile viaggio di Zelensky negli usa
L’Amministrazione Trump non ha mai smentito comunque che il documento sia stato redatto da Steve Witkoff dopo una serie di incontri negli Usa con il fedelissimo di Putin Kirill Dimitriev, Ceo del Fondo per gli investimenti diretti russi,. E il cortocircuito politico-comunicativo della notte lascia intendere come anche al Congresso e nell’Amministrazione Usa ci siano tensioni e malumori sul possibile «regalo» a Putin dopo tre anni di guerra. Ieri comunque Trump ha riaperto qualche spiraglio quando ha risposto di no a chi gli chiedeva se il piano presentato all’Ucraina sia l’ultima offerta da prendere o lasciare. E in un’intervista a Fox News l’altro inviato speciale Usa Keith Kellogg ha anticipato che dopo i colloqui di Ginevra lo stesso Zelensky potrebbe volare negli Usa per parlare del piano direttamente con Trump. «È un buon piano. Ci sono aspetti che devono essere codificati e spiegati un po’ meglio, ma ci siamo quasi. Ci sarà l’opportunità di affermare che questo è un buon piano quando Zelensky arriverà negli Stati Uniti, cosa che probabilmente accadrà, non c’è garanzia che ciò accada», ha detto Kellogg.
Ti potrebbe interessare
- Ue e G7 frenano gli Usa sull’Ucraina, domani colloqui con Rubio e Witkoff a Ginevra. Trump: «Il piano? Non è definitivo» – Il video
- Pressing Usa su Zelensky per la pace, Trump: «Dovrà farsi piacere il mio piano». Putin: «Se Kiev non accetta, conquisteremo altri territori»
- Donbass alla Russia ma 10 anni di sicurezza per Kiev dalla Nato: il piano di Trump per la pace in Ucraina
