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Evelina Sgarbi denuncia la compagna del padre e la zia Elisabetta. L’attacco prima del matrimonio: «Non si può fare: il prete si è pure rifiutato»

01 Dicembre 2025 - 16:22 Giulia Norvegno
Evelina Sgarbi e il padre Vittorio
Evelina Sgarbi e il padre Vittorio
La figlia di Vittorio Sgarbi ha presentato un esposto contro Sabrina Colle, un collaboratore del critico d'arte e sua sorella. Le accuse a vario titolo di maltrattamenti e circonvenzione di incapace. Il fratello Carlo dice di volerla sostenere

Evelina Sgarbi non ha risparmiato quasi nessuno con la sua raffica di querele. Tra i nomi colpiti c’è anche sua zia, l’editrice Elisabetta Sgarbi. E naturalmente in cima all’elenco c’è Sabrina Colle, compagna di Vittorio Sgarbi, con cui dovrebbe convolare a nozze a breve. Sempre che si trovi un prete disposto a celebrare il matrimonio: secondo Evelina, intervistata a Verissimo su Canale 5, a Venezia un primo sacerdote si sarebbe già fatto indietro. «Ho denunciato tutti. Per circonvenzione di incapace e maltrattamenti», ha annunciato la figlia di Vittorio Sgarbi durante la trasmissione. L’esposto, come confermano i suoi collaboratori a Repubblica, è stato presentato contro Sabrina Colle, Nino Ippolito (collaboratore di Sgarbi) ed Elisabetta Sgarbi.

La sentenza sull’amministratore di sostegno

In questi giorni è atteso il provvedimento della giudice civile Paola Scorza, che dovrà decidere se affiancare o meno un amministratore di sostegno al critico d’arte. La figura si occuperebbe di curare i suoi interessi e il suo patrimonio perché, come sostenuto da Evelina nell’istanza presentata in tribunale, Vittorio Sgarbi non sarebbe più in grado di farlo autonomamente a causa delle sue condizioni di salute. In passato erano già stati presentati altri esposti per accertamenti sulla salute del padre, oltre a querele per diffamazione verso altri personaggi.

Le nozze bloccate perché il prete si rifiuta

Evelina ha anche risposto alle domande sul matrimonio tra suo padre e Sabrina Colle: «Pare che a Venezia non si possa più fare perché il prete non li vuole sposare. Peraltro ho appreso che una persona che è stata sottoposta a cure così invasive e non è lucido non possa, secondo il diritto canonico, contrarre matrimonio nell’immediato». Il matrimonio, ha aggiunto, «pare venga spostato ad Arpino. Comunque con la denuncia per circonvenzione di incapace e maltrattamenti penso che non si possa neanche sposare. Prima bisogna fare chiarezza». Dall’entourage del critico d’arte, però, fanno sapere che «se la richiesta della figlia verrà rigettata, le nozze verranno anticipate».

L’appoggio del fratello Carlo

«Sono felice delle novità importanti perché mio fratello Carlo si è esposto e si è unito a me nel voler andare a fondo e conoscere la verità», ha raccontato Evelina. I due non si sono confrontati direttamente, ma tramite l’avvocato Bernardini De Pace è emerso che Carlo è «esattamente in linea» con la sorella nel voler fare chiarezza. Secondo quanto riferito da Evelina, Carlo sostiene che «una figlia non dovrebbe arrivare a mettere l’avvocato per avere informazioni sulla salute del padre» e che durante l’udienza del 28 ottobre «non è stata fatta assolutamente chiarezza sullo stato di salute di Vittorio Sgarbi». Le domande, ha aggiunto, sono state poste «in assenza mia e del mio avvocato, procedura del tutto anomala».

La sorella Alba ancora in silenzio

Non ha ricevuto lo stesso appoggio dalla sorella Alba: «Per ora nulla. Magari sta cercando di capire cosa fare, visto che penso che si sia fatta plagiare anche lei dalle persone che stanno intorno a mio padre. Forse incomincia a rendersi conto che non sono persone di cui fidarsi». Evelina ha anche criticato le recenti ospitate del padre per la promozione del nuovo libro ‘Il cielo più vicino’: «Continuano a mandarlo in giro a fare interviste in uno stato evidente di sofferenza. Sta male, e non va esposto in questo modo per pubblicizzare un libro».

«Non faccio la guerra a mio padre, ma per lui»

Evelina Sgarbi assicura di non aver mai avuto uno scontro con suo padre fino alla rottura. Se i due sono lontani, dice, è solo per colpa di altri: «Non ho mai litigato con mio padre, la responsabilità dell’allontanamento è solo dovuta al fatto che non gestisce più il suo telefono in autonomia ed è stata quindi alzata da loro una cortina contro di me». E ha rivendicato le sue azioni: «Io non sto facendo la guerra a mio padre, come loro hanno cercato di far credere, per fortuna senza riuscirci, ma sto facendo la guerra per mio padre contro di loro, nell’esclusivo interesse suo, della sua libertà, della sua dignità e della sua salute».

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