Usa-Iran, Teheran provoca sul nucleare: Trump invia mille truppe in Medio Oriente

Continua lo scambio di accuse tra Washington e Teheran. Il Pentagono pronto a inviare nuove truppe a scopo difensivo

«Ho autorizzato ulteriori 1.000 truppe per scopo difensivo per affrontare le minacce in Medio Oriente» su richiesta del Central Command. Lo afferma il segretario alla Difesa pro tempore americano Patrick Shanahan.


«I recenti attacchi iraniani validano l’intelligence che abbiamo ricevuto sul comportamento ostile delle forze iraniane, che minacciano il personale e gli interessi americani nell’area», aggiunge Shanahan.


L’Iran e l’accordo sul nucleare

A pochi giorni dall’attacco alle due petroliere del Golfo di Oman, il cui responsabile non è stato ancora identificato, cresce la tensione tra Usa e Iran, dopo le accuse di Washington a Teheran.

La decisione statunitense arriva dopo l’annuncio fatto ieri dall’Iran. Il portavoce dell’Agenzia iraniana per l’energia atomica, Behrouz Kamalvandi, ha reso noto che entro dieci giorni l’Iran supererà il limite delle riserve di uraniano a basso arricchimento consentiti dall’accordo sul nucleare del 2015.

«L’Ue ha un tempo limitato per adempiere ai suoi obblighi nel quadro dell’accordo sul nucleare, ed è meglio che si assuma le sue responsabilità nel poco tempo rimanente, altrimenti l’intesa crollerà». Lo ha detto il presidente iraniano Hassan Rouhani, incontrando a Teheran il nuovo ambasciatore francese Philippe Thiébaud, che gli ha presentato le sue credenziali.

Trump contro Teheran

«I piani di arricchimento dell’Iran sono possibili solo perché l’orribile accordo nucleare ha lasciato intatte le proprie capacità», ha dichiarato Garrett Marquis, portavoce di John Bolton, consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

«Il presidente Trump ha chiarito che non permetterà mai all’Iran di sviluppare armi nucleari. Il ricatto nucleare del regime deve essere affrontato con una crescente pressione internazionale», ha chiarito Marquis.

Il ritiro degli Usa dall’accordo

Tuttavia, secondo alcuni critici, l’amministrazione Trump avrebbe messo l’Iran in un angolo senza una valida alternativa diplomatica alle sanzioni economiche che stanno colpendo la popolazione iraniana. Jon Alterman, un esperto di Medio Oriente al Centro per gli studi internazionali e strategici ha dichiarato che gli Stati Uniti sono parzialmente responsabili per questa rapida escalation tra i due Paesi: «È difficile condannare la violazione di un accordo che gli Stati Uniti stessi hanno rinunciato a rispettare» .

Nel maggio 2018 Trump ha annunciato il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo sul nucleare iraniano firmato a Vienna dal gruppo dei 5+1 nel 2015 grazie alla mediazione diplomatica dell’Ue e all’impegno dell’amministrazione Obama.

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