Sopravvive alla strage di Parkland, escluso da Harvard per commenti razzisti

Il 18enne era stato ammesso alla prestigiosa università. Ma alcuni messaggi razzisti hanno portato l’amministrazione a escluderlo

Kyle Kashuv è uno degli studenti sopravvissuti alla sparatoria di massa avvenuta in una scuola di Parkland nel 2018. Kashuv, ora 18 enne, ha fatto sapere che l’università di Harvard lo ha escluso dai suoi corsi dopo averlo precedentemente ammesso. L’esclusione è scaturita dalla diffusione di alcuni commenti e messaggi razzisti fatti insieme a compagni di classe due mesi prima del massacro alla Marjory Stoneman Douglas High School in Florida.


Ad annunciare l’esclusione è stato lo stesso Kyle Kashuv via Twitter, dove ha riconosciuto che lui e i suoi compagni di classe, allora sedicenni, avevano fatto «abominevoli commenti razzisti nel tentativo di essere il più estremisti e scioccanti possibili».

La lettera di Harvard

Dopo le scuse, ha condiviso la lettera dell’università di Harvard in cui viene spiegata la sua esclusione: «Apprezziamo il fatto che tu sia pentito di quello che hai scritto, ma come sai guardiamo con grande attenzione alla maturità e alla rettitudine morale. Dopo aver valutato attentamente, abbiamo deciso di annullare la tua ammissione ad Harvard».

La lettera di Harvard che comunica a Kashuv l’esclusione dall’università

«Nel corso della sua storia – ha scritto Kyle – la facoltà di Harvard ha ammesso schiavisti, segregazionisti, bigotti e antisemiti. Se ritiene che il passato possa definire il futuro, allora Harvard è implicitamente un’istituzione razzista. Ma non credo lo sia». Alla richiesta di chiarimenti da parte dei media americani l’università ha risposto che non è un argomento che può essere trattato in pubblico.

Chi è Kyle Kashuv?

Kashuv è diventato il volto conservatore del movimento #NeverAgain, nato a seguito del massacro di Parkland. Da parte sua Kashuv ha chiesto un maggior supporto al secondo emendamento e alla possibilità di possedere di armi. In contrasto con gli altri membri e attivisti sopravvissuti al massacro che si sono invece battuti per implementare leggi più restrittive per la vendita di armi. A marzo 2018 Kashuv è stato invitato alla Casa Bianca dove ha incontrato il presidente Donald Trump. Poche settimane fa, quando sono stati resi noti i commenti incriminati, si è subito scusato dicendosi imbarazzato dalla vicenda e sottolineando che i suoi pensieri di allora non riflettono la persone che è adesso: «Il mio passato mi ha spinto a maturare».

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