Lampedusa, c’è anche l’equipaggio di Open Arms: Multe? «Ricorreremo: non hanno validità»

«L’atteggiamento dei governi spagnolo e italiano è abusivo», dice Riccardo Gatti a Open. «Una multa non avrebbe alcuna validità: il salvataggio in mare non è una scelta ma un obbligo»

A Lampedusa arriva oggi, per il cambio di equipaggio, anche la crew a bordo della ong spagnola Open Arms, partita due settimane fa dal porto di Napoli per andare nel Mediterraneo Centrale.


Il governo spagnolo guidato da Pedro Sanchez sembra seguire la stessa strada tracciata da quello italiano in risposta alla questione migratoria: impedire alle ong di recuperare migranti dal mar Mediterraneo. Minacciando multe fino a 901mila euro per i salvataggi.


«Nel caso, ricorreremo», ci spiega Riccardo Gatti di Open Arms. Lo stesso Matteo Salvini ha annunciato emendamenti della Lega al decreto sicurezza bis in fase di conversione in Parlamento per alzare le multe previste per le ong «fino a un milione di euro».

Il governo spagnolo e la Marina mercantile hanno comunicato all’ong che le operazioni di ricerca e salvataggio sono vietate, ad eccezione dei casi in cui avvengano nella zona Sar (search and rescue, ricerca e soccorso) «di responsabilità nazionale e comunque sempre sotto il coordinamento delle autorità».

Sono vietate «operazioni di navigazione con lo scopo» di salvataggio «o altre attività che potrebbero portare a tali operazioni». Insomma niente pattugliamento, niente attività Sar: i salvataggi sono consentiti solo se del tutto casuali.

«L’Unione europea sta esternalizzando le frontiere in blocco», dice Gatti a Open «E l’atteggiamento dei governi spagnolo e italiano è abusivo. Una multa non avrebbe alcuna validità: il salvataggio in mare non è una scelta ma un obbligo».

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