Carabiniere ucciso, la versione di Elder: «Avevo paura di essere strangolato da Cerciello Rega»

Il giovane avrebbe affidato lo sfogo ai legali che non escludono di sentire presto nuovi testimoni

Da carnefice a vittima, almeno questa sembra essere la strategia difensiva degli avvocati di Finnegan Lee Elder. Il giovane, reo confesso dell’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega, avrebbe «avuto paura di essere strangolato», «di essere oggetto di un’aggressione da parte di Cerciello quella notte». Lo fanno sapere i legali del giovane americano che tornano a ribadire che il loro assistito non sapeva che Cerciello fosse un carabiniere.


Gli stessi legali annunciano che presto potrebbero sentire nuovi testimoni per «stabilire con esattezza la dinamica di quanto è accaduto quella notte» su cui rimangono ancora diversi punti da chiarire, dal ruolo del mediatore Sergio Brugiatelli alla ragione per cui Cerciello fosse intervenuto disarmato.


«Ci auguriamo che la Procura riesca ad acquisire tutte le immagini della videosorveglianza in strada, affinché venga fatta piena luce sul caso», ha detto Roberto Capra, legale di Elder. L’ipotesi, riportata da Repubblica, è che la scena del delitto possa essere stata ripresa dalle telecamere della banca, anche se i carabinieri hanno smentito.

Immagini che, se esistessero, sarebbero cruciali e permetterebbero di fare chiarezza su un caso che rimane controverso. I genitori di Elder ne sono convinti: «Abbiamo l’impressione che l’opinione pubblica abbia avuto un resoconto incompleto degli eventi. La verità verrà fuori».

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