Rousseau ha stabilito il «record mondiale» di votanti? Non proprio

Già 5 ore prima della chiusura della votazione, Davide Casaleggio parlava di un «record mondiale di partecipazione online per una votazione politica». Ma il primato appartiene a un altro Paese

«Alle 13.19 di oggi abbiamo superato le 56.127 votazioni da parte degli iscritti, attuale record mondiale di partecipazione online a una votazione politica». Con queste parole Davide Casaleggio aveva dato il primo report di giornata sui numeri della piattaforma Rousseau, satura di attivisti impegnati nel voto per il nascente governo giallorosso.


Anche Luigi Di Maio, annunciando in conferenza stampa la vittoria del «sì», ha messo l’accento sul numero dei partecipanti alla votazione: «Oltre 80mila votanti», ha detto sorridendo, sigillando il record numerico della piattaforma.


«Il Movimento 5 stelle è l’unica forza politica in Italia che fa partecipare i propri iscritti a scelte così importanti per il futuro del nostro Paese», aveva aggiunto Casaleggio parlando davanti alla sede dell’associazione Rousseau a Milano.

Un record di partecipazioni era stato già annunciato lo scorso 31 maggio, quando Di Maio fu sottoposto a un referendum per la guida politica del Movimento. In quella giornata, Rousseau registrò «il record assoluto per il Movimento 5 Stelle» e, secondo Casaleggio, «il record mondiale per una votazione online in un singolo giorno».

Il voto in Estonia

A smentire le parole del presidente dell’associazione sulla votazione del 3 settembre, però, arriva un dato inconfutabile: le elezioni parlamentari del 3 marzo 2019 in Estonia, l’unico Paese al mondo a non dover andare fisicamente alle urne per esprimere la loro preferenza elettorale.

In quell’occasione, 247.232 aventi diritto parteciparono alle votazioni. Inaugurata nel 2005, la piattaforma di i-Voting garantisce l’anonimato totale della preferenza: il comitato elettorale potrà avere accesso solo al voto e non all’identità del votante.

Come ricorda Wired, a smentire le parole di Casaleggio c’è stato anche un altro precedente. Nella settimana tra il 4 e l’11 febbraio 2017, in Spagna la base di Podemos era stata coinvolta in una votazione online per confermare alla guida del partito Pablo Iglesias. In quel lasso di tempo si registrarono circa 150mila preferenze, circa 70mila in più rispetto a quelle ufficializzate dal Movimento 5 Stelle.

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