L’annuncio di Trump: «al Baghdadi è morto. Lo abbiamo ucciso»

Il presidente americano ha ringraziato anche Russia, Siria, Turchia, Iraq e i curdi per il loro appoggio

Il presidente americano Donald Trump ha confermato l’uccisione del leader dello Stato Islamico: Abu Bakr al Baghdadi. Durante la conferenza stampa annunciata via Twitter nella notte il capo della Casa Bianca ha chiarito che «Abu Bakr Al Baghdadi ha fatto esplodere il suo giubbotto e ha ucciso tre bambini che erano con lui”e “la galleria dove era nascosto gli è crollata addosso».


La conferma dell’identità

«Dal suo corpo mutilato- aggiunge Trump – abbiamo avuto conferma della sua identità», ha aggiunto. «Il raid che ha portato alla morte del leader dell’Isis Abu Bakr al Baghdadi è durato circa due ore». «Il leader dell’Isis è stato in fuga per anni ma sotto la mia direzione abbiamo distrutto il suo Califfato. Continueremo a dare la caccia ai terroristi e alle altre organizzazioni terroristiche. Baghdadi e gli altri che lavoravano per lui erano dei perdenti, non sapevano a cosa stavano andando incontro», ribadisce il presidente americano. «Il leader dell’Isis – dichiara Trump – era un uomo malato e depravato, violento ed è morto come un codardo, come un cane, correndo e piangendo».


L’operazione

Il presidente americano è entrato poi nei dettagli dell’operazione: «Ho visto in diretta» il blitz contro Abu Bakr al Baghdadi nella Situation Room della Casa Bianca. «È stato come guardare un film», ha aggiunto. «Molte persone sono morte» nel blitz contro Abu Bakr al Baghdadi, «ma tra le nostre truppe non è morto nessuno». «Voglio ringraziare Russia, Siria, Turchia, Iraq, e i curdi per il loro appoggio», ha sottolineato Trump. «Tutti ci hanno dato informazioni utili, soprattutto i curdi. E la Turchia era a conoscenza dell’operazione». Dopo il blitz, le forze Usa sono rimaste «per due ore» nel compound, dove è stato trovato «materiale sensibile» , compresi «i piani futuri dell’Isis».

Il futuro delle truppe Usa in Medio Oriente

Sul ritiro del contingente americano Trump ha ribadito che «la Siria e la Turchia devono decidere per conto loro, non vogliamo tenere le nostre truppe lì per anni».

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