Omicidio Caruana Galizia, la famiglia presenta un esposto contro il premier Muscat. Delegazione Ue a Malta

La richiesta è che il primo ministro desista da un’ulteriore intromissione nelle indagini sull’omicidio della giornalista e che sottoponga all’esame della Corte il suo coinvolgimento nel caso

La famiglia di Daphne Caruana Galizia ha presentato un esposto per violazione della Costituzione contro il primo ministro maltese Joseph Muscat, chiedendo che desista da un’ulteriore intromissione nelle indagini sull’omicidio della giornalista e chiedendo che sottoponga all’esame della Corte il suo coinvolgimento nel caso. L’esposto è firmato dal vedovo nonché avvocato Peter Caruana Galizia e dagli altri tre legali della famiglia. Nell’esposto, scrive l’Ansa, la famiglia lamenta che Keith Schembri, «rimasto fino a pochi minuti prima dell’arresto» al suo posto di capo di gabinetto del governo Muscat è stato presente alle riunioni in cui il Servizio di sicurezza (Mss) faceva rapporto sull’avanzamento delle indagini al premier. Schembri è stato accusato dall’imprenditore Yorgen Fenech, arrestato e incriminato come mandante dell’omicidio, di far parte del complotto. È inoltre sospettato di aver passato informazioni riservate a Fenech anche due giorni dopo il suo arresto mentre tentava la fuga in yacht. Secondo la famiglia tutto ciò ha inciso sulla possibilità effettiva di indagine, gettando ombre sull’inchiesta e violando la Convenzione europea dei diritti dell’uomo.


Delegazione europea a Malta

Intanto arriverà oggi a Malta una delegazione del Parlamento europeo che sarà impegnata fino a domani in una missione urgente per esaminare lo stato di diritto nel Paese dopo i recenti sviluppi sull’assassinio di Daphne Caruana Galizia. Lo rende noto l’ufficio del Parlamento europeo in Italia. Non ci sono eurodeputati italiani nella delegazione, guidata dalla parlamentare olandese Sophie in ‘t Veld.


Il premier maltese Joseph Muscat ha annunciato che si dimetterà non prima del 18 gennaio e ha specificato che si «limiterà» alla gestione degli affari correnti fino al momento di passare la mano al prossimo leader che sarà eletto dai delegati del partito laburista appunto a gennaio. Lo ha detto parlando brevemente con i giornalisti che lo attendevano all’ingresso dell’Auberge de Castille, la sede del governo a Malta. Muscat ha specificato di ritenere «ovvia la percezione pubblica di mancanze» nello sviluppo dei due anni di indagini sul caso Caruana, ma ha aggiunto di ritenere suo «dovere sostenere questo peso». Il premier si è poi nuovamente rifiutato di rispondere tornando a ripetere ancora una volta di non volere che le sue risposte possano essere interpretate come un tentativo di difendere qualcuna delle parti coinvolte o di minare l’inchiesta. I leader dell’opposizione nel frattempo continuano ad attaccare. «Doveva essersene andato da tempo. Ogni giorno che resta è un giorno in più senza giustizia. Muscat non ha legittimità», ha dichiarato il capo del partito Nazionalista, Adrian Delia.

La tensione

Gli sviluppi delle indagini sull’omicidio di Daphne Caruana Galizia stanno da tempo creando un clima di palpabile tensione a Malta. Dopo le dimissioni annunciate ieri sera dal premier maltese Joseph Muscat, il presidente della Repubblica George Vella ha lanciato un appello pubblico alla «calma». «Il Paese sta attraversando un momento difficile», ha dichiarato Vella che ha rotto il silenzio delle ultime due settimane, affermando di aver seguito la svolta nelle indagini «con dolore e preoccupazione» ma di aver taciuto «per permettere alla giustizia di fare il suo corso». L’appello del presidente è stato lanciato mentre si era appena conclusa l’ottava giornata di protesta e già sui social media era scattato un passaparola con la chiamata dei simpatizzanti di Muscat (il cui governo ha generato il boom economico dell’isola) a una contromanifestazione di supporto, convocata sotto il quartier generale del partito laburista per le 19.

«Se Daphne potesse vedere»

«Negli ultimi dieci giorni abbiamo visto scene che non abbiamo visto in molti anni. Una in particolare: il premier circondato dalla folla, fuori dal Parlamento, che grida ‘Mafia! Assassini’, e gli lancia uova e monetine. Questa è una scena che non ho mai e poi mai visto prima. Quindi direi che la gente è veramente tanto arrabbiata e che qualcosa sta cambiando», dice a Sky TG24 Corinne Vella, sorella di Daphne Caruana Galizia. «Ho sentimenti contrastanti: penso che tutto ciò sia una forma di ricompensa rispetto a quello che Daphne ha sempre scritto, perché tutto questo è dovuto al suo lavoro e mi dispiace – ha aggiunto – che lei non sia qui, a vedere il risultato con i suoi stessi occhi».

In copertina Corinne Vella, sorella della giornalista assassinata Daphne Caruana Galizia, viene intervistata a La Valletta, Malta, 30 novembre 2019. EPA/Domenic Aquilina

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