Le Sardine di Roma hanno un problema con il linguaggio d’odio verso Giorgia Meloni

La leader di Fratelli d’Italia ha pubblicato gli insulti ricevuti sotto un post con una sua foto. Le Sardine di Roma da pochi giorni non fanno più parte del movimento ufficiale

«Viscida perversa». «Cessa». «Gollum». «Che faccia da cazzo». «A zoccolonaaaa». «È una rospa». E ancora. «Rozza cafona». «Brutta e senza cervello». «Coatta». Un’ondata di insulti. Tutti rivolti alla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Tutti provenienti dal gruppo Facebook Sardine di Roma.


A pubblicare sui social questi commenti è la stessa Meloni. Che in un post scrive: «Leggete gli amorevoli commenti che mi rivolgono sul gruppo “Sardine di Roma”. Ma questi signori sono quelli che scendono in piazza contro il linguaggio d’odio?».


Instagram | Il post di Giorgia Meloni

Come verifcato dalla redazione di Open, i commenti riportati sono davvero stati scritte sul gruppo Facebook Sardine di Roma. Lo stesso che ormai, dopo la scissione all’interno del movimento, fa capo a Stephen Ogongo.

Ufficialmente i fondatori bolognesi del movimento hanno invitato i simpatizzanti romani a iscriversi a un altro gruppo Facebook: 6000 Sardine Roma e Provincia. Mentre Sardine di Roma fa riferimento solo a Ogongo. E l’organizzazione nazionale lo ribadisce anche con un comunicato:

6000 Sardine condanna categoricamente gli insulti rivolti all’Onorevole Giorgia Meloni sulla pagina “sardine di Roma” gestita da Stephen Ogongo in qualità di amministratore non più autorizzato a usare il nostro nome per essersi autoescluso dal movimento. Riteniamo disdicevole e gravissimo che nella stessa pagina l’amministratore e gli altri moderatori abbiano permesso a chi che sia di insultare Giorgia Meloni. Invitiamo pertanto tutte le vere sardine di Roma, che si riconoscono nei valori della non violenza verbale e del rispetto delle persone contro ogni forma di odio e di discriminazione, ad abbandonare la pagina “Sardine di Roma” e a fare riferimento alla pagina ufficiale di “6000 sardine”.

Ricordiamo che le Sardine sono nate proprio per contrastare questo tipo di linguaggio che ha preso il sopravvento nel dibattito politico italiano.

Il post sotto cui si possono trovare tutti i commenti rivolti a Giorgia Meloni è successivo alla scissione. Risale infatti al 6 febbraio. A pubblicarlo è stato l’utente Pasquale De Falco, che ha scritto:

La Meloni esulta per il mancato finanziamento alla Casa delle Donne di Roma (importante associazione che si occupa di violenza sulle donne).
Secondo la Giorgia mamma e cristiana questa è una assicurazione di sinistra.

Qualcuno spieghi alla Meloni che davanti alla violenza sulle donne non esiste destra o sinistra.
Ma solo umanità e disumanità.

Facebook | Il post originale sotto cui si sono scatenati gli insulti

Non è chairo a quale dichiarazione si riferisca. Ma è probabile che le parole di questo utente si riferiscano a un Tweet pubblicato poche ore prima dalla leader di Fratelli d’Italia, in cui scriveva:

Grazie a FDI è stata bloccata l’ultima oscenità del Pd: dare quasi un milione di € del Mef, guidato da Gualtieri, alla Casa delle Donne, associazione di sinistra che si trova nello stesso collegio nel quale il Ministro è candidato.

Twitter | Il commento di Giorgia Meloni sulla Casa delle Donne

Su tutta la vicenda che riguarda la Casa delle Donne, abbiamo dedicato un ampio articolo. Il problema è un altro. Certo, chiunque può iscriversi ai gruppi Facebook delle Sardine, anche magari non condividendo le idee sostenute dal movimento oppure volendo intenzionalmente avvelenare le discussioni.

Eppure il quinto punto del manifesto delle Sardine era: «La violenza venga esclusa da toni e dai contenuti della politica in ogni sua forma, e aggiungerei: è il momento che la violenza verbale venga equiparata a quella fisica».

Anche se non si tratta di un gruppo ufficiale, anche se Stephen Ogongo ha deciso di prendere un’altra direzione, perchè i moderatori di un gruppo che doveva nascere per eliminare l’odio dai toni della politica lasciano che i loro iscritti riempano di insulti di qualsiasi tipo proprio una politica?

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