Coronavirus, niente zone gialle, telelavoro e stop agli eventi religiosi e sportivi: cosa ci sarà nel nuovo decreto

Nel Dpcm dovrebbe entrare lo stop alle gite scolastiche e l’abolizione delle zone gialle. Zone rosse estese a aree fuori dai cluster principali, come Savona e Pesaro-Urbino

La bozza del decreto del presidente del Consiglio dei ministri che il comitato tecnico-scientifico sta valutando ai fini della stesura definitiva prevede l’eliminazione delle “zone gialle” e l’individuazione di singole città da equiparare o meno allo status delle tre regioni più colpite dal Coronavirus, con le stesse restrizioni.


Alcune aree, come quelle di Pesaro-Urbino e Savona (nella provincia savonese, ad Alassio, si sono riscontrati 45 casi di contagio e a Laiugueglia è risultata positiva una donna di 88 anni morta ieri per cause naturali) su richiesta dei rispettivi governatori, potrebbero essere equiparate alle Regioni cluster.


Il medesimo comitato starebbe valutando tecnicamente come risolvere al meglio e in modo uniforme il problema della chiusura degli esercizi commerciali nelle tre Regioni del nord. Inoltre sembrerebbe confermato lo stop delle gite in tutto il territorio nazionale con rimborso dei pacchetti viaggio

Sospensione, invece, fino all’8 marzo 2020, di tutte le manifestazioni organizzate, di carattere non ordinario nonché degli eventi in luogo pubblico o privato, compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se hanno luogo in spazi chiusi, ma aperti al pubblico, quali, a titolo d’esempio, grandi eventi, cinema, teatri, discoteche, cerimonie religiose. Questo sempre per quanto riguarda Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e le aree parificate ai cluster.

Infine, il decreto permetterebbe la possibilità alternativa di lavoro telematico e la fine, dal 15 marzo, dell’obbligatorietà del certificato medico per la riammissione nelle scuole dopo assenze dovute a malattie infettive.

Il parere degli esperti

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