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Aumentano i prezzi dei generi alimentari: ecco gli sciacalli del Coronavirus. Ma c’è chi muore di fame

28 Marzo 2020 - 22:45 Fabio Giuffrida
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Rincari per cavolfiori, carote e arance, aumenti fino al 200% in un supermercato nel Torinese. Comportamenti che gravano sulle spalle degli italiani, già messi in ginocchio dalla pandemia

«Oggi mi ha chiamato una famiglia, disperata, senza lavoro né cibo, chiedendomi aiuto, qualcosa da mangiare. Hanno 5 figli, lui non lavora a causa del Coronavirus e adesso sto correndo in moschea per reperirgli un pacco di beni di prima necessità. Pasta, riso, latte, pomodoro, olio, zucchero e biscotti». A parlare a Open è Kheit Abdelhafid, imam della moschea di Catania che si trova nel cuore di un quartiere popolare dove risiedono famiglie indigenti. Molti vivono alla giornata, lavoravano in nero e, adesso, rischiano davvero di morire di fame. «Il problema è serio, ci stanno chiamando tante famiglie. Noi stiamo facendo il possibile» aggiunge.

Gli sciacalli del Coronavirus

Ma c’è anche chi ne approfitta. Mentre davanti ad alcuni supermercati a Palermo stazionano polizia e carabinieri per evitare l’assalto alle casse senza pagare, c’è anche chi ha pensato bene di alzare i prezzi, senza alcun motivo, forse approfittando del momento. Succede nel Torinese, in un supermercato della catena Conad dove sono stati trovati pane e olio a prezzi raddoppiati, e incrementi fino al 200%. Conad, appresa la notizia, ha proceduto alla risoluzione della licenza d’uso del marchio nei confronti del punto vendita incriminato.

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Ansa | Carabinieri presidiano un supermercato a Palermo

Secondo i dati di Altroconsumo, gli italiani hanno acquistato il 17,8% in più, con punte del 105,9% per farine e miscele e 88,1% per alcol, ammoniaca e simili. Nella quinta settimana dell’emergenza, la farine ad esempio hanno toccato un aumento del 187% rispetto allo stesso periodo del 2019. Diminuisce anche la quantità di prezzi in promozione.

I rincari

«Rispetto all’1 marzo scorso il record del rincaro spetta ai cavolfiori, che sul mercato all’ingrosso hanno subito un vertiginoso aumento del +233%. Raddoppiato il prezzo delle carote, che passano da 0,40 a 0,80 euro al kg, mentre per zucchine e broccoli gli incrementi dei prezzi superano il +80%. Più contenuti i rialzi per la frutta, dove al momento i rincari più sensibili si registrano per le arance, i cui prezzi all’ingrosso sono aumentati del +44,4%». Questa la denuncia del Codacons che chiede l’intervento dei Nas contro le speculazioni sui listini, dunque sui prezzi al dettaglio.

Persino la presidente del Senato Elisabetta Casellati ha deciso di prendere posizione: «Mi arrivano molte segnalazioni di aumenti e rincari ingiustificati di prezzi al dettaglio di beni come generi alimentari di prima necessità, disinfettanti e mascherine. Comportamenti come questi, di natura speculativa, in momenti così drammatici, sono intollerabili e inaccettabili perché vanno ad aggravare i troppi disagi, anche economici, dei cittadini già duramente provati dall’epidemia».

C’è chi non ha più soldi per fare la spesa

Diverse sono le categorie a rischio: negozianti, titolari di partite iva, parrucchieri, estetiste, badanti e stagisti, oltre a tutti coloro che lavorano in nero e che, dunque, non hanno mai avuto tutele (e, dunque, non beneficeranno dei sostegni economici del governo). «Abbiamo fame, dateci qualcosa da mangiare», questo chiedono alla direttrice dell’associazione Banco Alimentare alcune famiglie, ormai stremate.

Voucher alimentari e 100 milioni di euro per gli indigenti

E proprio per evitare il peggio la Regione Siciliana – che ha anche disposto tramite il Corpo forestale controlli a campione sui prezzi dei prodotti nei supermercati – ha stanziato 100 milioni di euro per consentire alle famiglie disagiate di accedere all’assistenza alimentare. Le risorse verranno assegnate in più tranche a tutti i comuni dell’isola.

A Canicattì (Agrigento) sono state previste misure a sostegno delle famiglie senza reddito con un voucher alimentari mentre Biancavilla ha stanziato una prima tranche da 4mila euro per buoni pasto. A Catania, invece, il sindaco Salvo Pogliese ha annunciato di aver «deliberato un buono famiglia di 280 euro per la casa in affitto e un sostegno per pagare acqua, luce e gas, con un fondo di 1,7 milioni di euro che, ovviamente, non può bastare per tutti». E nei prossimi giorni verrà avviata anche una raccolta fondi sociale. Prima che sia troppo tardi.

Foto di Ansa

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