In Evidenza ENISiriaUSA
ATTUALITÀCoronavirusGoverno Conte IIItaliaSanità

Jogging no, passeggiata sì: quando la burocrazia si incarta sulle definizioni

La disciplina dello jogging sembra diventata una dei più grandi misteri nazionali. Traducendo dal burocratese all’italiano, la circolare sembra voler dire: no allo jogging, sì alla passeggiata vicino casa. Dubbi risolti? Non proprio

Nel pieno dell’emergenza sanitaria del Coronavirus, c’è un tema che ancora non ha trovato una valida disciplina normativa: la corsetta sotto casa, anzi lo jogging, per usare un’espressione più alla moda. La disciplina di questa semplice attività è diventata uno dei più grandi misteri nazionali.

Dopo settimane di discussione intorno al contenuto dei diversi Dpcm emanati dal governo, sembrava che fosse stato trovato un punto di equilibrio abbastanza semplice: sembrava consentito andare a correre, a patto di stare lontani dalle altre persone almeno un metro e di restare nelle vicinanze di casa.

La situazione è tornata a complicarsi con la circolare del ministero dell’Interno che, con un autentico capolavoro lessicale, ha precisato che «l’attività motoria generalmente consentita non va intesa come equivalente all’attività sportiva (jogging)….potendosi far ricomprendere nella prima….il camminare in prossimità della propria abitazione» (circolare del 31 marzo). Traducendo dal burocratese all’italiano, la circolare sembra voler dire: no allo jogging, sì alla passeggiata vicino casa. Dubbi risolti? Non proprio.

Come si traccia il confine tra la passeggiata e la corsa? Qual è la distanza e la velocità massima cui ci si può spingere? Dubbi che ci accompagneranno, ormai è chiaro, fino alla fine dell’emergenza. Dubbi che sono aumentati dopo che il Viminale, con un tweet delle 20.47, ha dichiarato che «è consentita l’attività sportiva (jogging) nei pressi della propria abitazione». Smentendo quindi se stesso a distanza di poche ore.

L’unica certezza ce l’ha regalata il governatore Vincenzo De Luca, ormai diventato un protagonista indiscusso dell’emergenza: appena uscita la circolare, ha tuonato contro la scelta del ministero, dichiarando che in Campania resta «assolutamente vietato andare a passeggio», oltre che fare jogging.

In conclusione: è possibile sgranchire le gambe, ma senza accelerare troppo, restando vicino casa. A patto di non essere in Campania, perché in quel caso bisogna affrontare De Luca.
Tutto chiaro?

Il parere degli esperti:

Leggi anche:

Articoli di ATTUALITÀ più letti