Coronavirus, il nuovo Dpcm: Italia in quarantena fino al 13 aprile. Conte: «Non siamo nella condizione di allentare le misure». No alla passeggiata genitore-figlio

Prorogate tutte le misure di contenimento del virus che prevedono limitazioni agli spostamenti e chiusura delle attività non essenziali. Unica novità, lo stop agli allenamenti degli atleti professionisti

Avanti con il lockdown. Il nuovo Dpcm proroga le attuali misure urgenti per il contenimento del Coronavirus fino al 13 aprile. Per dirla con le parole del capo della Protezione civile Angelo Borrelli: «Scordatevi Pasqua e Pasquetta». Confermato dunque quanto contenuto nel precedente decreto in scadenza il 3 aprile, con limitazioni agli spostamenti e chiusura delle attività non essenziali. Ma con una novità per chi fa sport: «Sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati». Così come sospese sono «le sedute di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, all’interno degli impianti sportivi di ogni tipo». Stop agli allenamenti quindi anche per le società sportive e gli atleti professionisti.


«Non siamo nella condizione di poter allentare le misure, alleviare i disagi, risparmiarvi i sacrifici a cui siete sottoposti – ha detto il premier Giuseppe Conte nell’annunciare la firma dell’ultimo Dpcm -. Si iniziano a vedere gli effetti positivi delle misure fin qui adottate. Abbiamo disposto sanzioni severe per chi trasgredisce, non possiamo permetterci di vanificare quanto fatto finora. Affronteremo la Pasqua con questo regime restrittivo». Dopo questa prima fase di emergenza e di misure urgenti per contenere la diffusione dell’infezione, subentrerà la fase due – ha spiegato il premier – quella della convivenza con il virus. La fase tre sarà poi quella della ricostruzione.


Il chiarimento sulla passeggiata genitore-figlio: «Assolutamente no»

In merito alla confusione che è venuta a crearsi dopo la diffusione della circolare del Viminale che avrebbe dovuto chiarire l’aspetto della passeggiata di un genitore con il figlio minore in prossimità di casa, il premier è stato netto: «Noi non abbiamo affatto autorizzato l’ora del passeggio con i bambini. Quando un genitore va a far la spesa si può consentire anche l’accompagno di un bambino ma questa non deve diventare una scusa per passeggiare fuori».

Il parere degli esperti:

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