Coronavirus, un milione di contagiati in tutto il mondo. E metà della popolazione mondiale è in quarantena

I casi sono raddoppiati in meno di una settimana. Gli Stati Uniti il Paese più colpito, seguono Italia e Spagna. Negli ultimi sei giorni nel Regno Unito il totale dei contagiati è arrivato a 33.718

Secondo l’ultimo conteggio effettuato da Afp il numero di casi positivi al Coronavirus nel mondo ha superato il milione. Mentre nella mappa diffusa dalla Johns Hopkins University i contagi sono circa 998.000. Un dato che arriva dopo che poche ore fa il centro studi dell’università americana ha annunciato che i decessi hanno superato quota 50mila.


In Germania più contagi che in Cina

Dopo Stati Uniti, Italia e Spagna anche la Germania ha superato la Cina nel numero di contagi da Coronavirus. Con un bilancio di 84.600 positivi, la Germania si trova davanti a Pechino. È quanto emerge dall’ultimo bilancio
della Johns Hopkins University.

160 miliardi dalla Banca Mondiale per i Paesi in via di sviluppo

La Banca Mondiale entra in campo per affrontare l’emergenza Coronavirus. Nei prossimi 15 mesi stanzierà 160 miliardi di dollari per aiutare i Paesi in via di sviluppo ad affrontare la crisi economica e sanitaria.

Nel mondo più di 50mila morti

È un bilancio che va ad aumentare a livello globale quello dei deceduti per Coronavirus. Il numero dei morti in tutto il mondo ha superato la soglia dei 50mila, secondo i dati forniti dalla John Hopkins University.

L’Italia rimane il primo Paese per numero di decessi, per un totale di 13.915, seguita dalla Spagna con 10.003. Il totale dei contagi a livello globale è di 965.246. Gli Stati Uniti si trovano al primo posto per numero di casi positivi, con 226.374 casi.

Metà della popolazione mondiale in lockdown

Venerdì anche in Thailandia partirà il lockdown. Secondo un database sviluppato da France Presse con questo Stato 3,9 miliardi di persone vivranno in condizioni di lockdown, che sia isolamento obbligatorio, consigliato o coprifuoco. Misure che a questo punto riguardano 90 Paesi.

Regno Unito

Sale di altre 569 vittime per Coronavirus il bilancio sempre più pesante nel Regno Unito, salito ora a 2.912 morti in totale. È la crescita più alta da quando è scoppiata l’epidemia nel Paese, dove per il terzo giorno consecutivo si registra un record sulla cifra delle vittime. Secondo i dati del ministero della Salute, il bilancio delle vittime si è quasi quadruplicato negli ultimi sei giorni, rispetto ai 759 morti del 27 marzo. I contagi sono saliti di altri 4.244 casi, per un totale di 33.718. Un dato in leggero calo rispetto a ieri, quando sono stati registrati 4.324 nuovi positivi.

Stati Uniti

Cifra record negli Stati Uniti per le richieste di sussidi alla disoccupazione, volate a 6,648 milioni rispetti alle 3,31 milioni della scorsa settimana. In tutta la scorsa settimana chiusa il 28 marzo, le richieste sono state 6,64 milioni, il doppio rispetto alle previsioni degli analisti. Nella settimana precedente, le richieste sono state 3,31 milioni.

Negli Usa nelle ultime 24 ore sono morte 884 persone a causa del Covid-19, il numero più alto dall’inizio dell’epidemia. Il numero totale dei decessi supera così i 5mila (5.116). 216.515 i contagi nel Paese, 8.566 le persone guarite. «Ci stiamo preparando per il peggio, perché sfortunatamente è quello a cui dobbiamo guardare. Ci saranno un paio di settimane orribili che inizieranno fra pochi giorni», ha detto Donald Trump.

Spagna

AFP

E’ ancora emergenza in Spagna. Il paese sta registrando un nuovo aumento dei decessi: nelle ultime 24 ore sono morte 950 persone, il che porta il totale delle vittime da Covid-19 a 10.003. Crescono ancora anche i contagi: 8.102 nelle ultime ore per un totale di 110.238, a quanto riferiscono le autorità sanitarie spagnole. Il giorno prima i contagi erano stati quasi novemila.

Belgio

EPA/OLIVIER HOSLET | Passanti nel centro di Bruxelles, in Belgio, 30 Marzo 2020

Sono complessivamente 15.348 le persone risultate positive, sin dall’inizio dell’epidemia, al Coronavirus in Belgio. Il numero include le 1.384 persone risultate positive nelle ultime 24 ore. 5.376 pazienti sono ricoverati negli ospedali del Paese, con un incremento di 584 unità nelle ultime 24 ore, e al contempo la dimissione di 363 persone. Attualmente 1.144 (+56 rispetto a ieri) contagiati si trovano nei reparti di terapia intensiva e oltre 900 pazienti necessitano un ventilatore per la respirazione. I decessi registrati nell’ultimo giorno sono 183, portando così la cifra complessiva dei morti a 1.011. 

Austria

EPA/CHRISTIAN BRUNA | Un uomo in coda in un supermercato a Vienna, in Austria, durante la pandemia di Coronavirus, 1 aprile 2020

Continuano a salire anche i casi di positività al SARS-CoV-2 in Austria, dove il numero complessivo di contagi dall’inizio dell’epidemia è salito a 10.842 persone, mentre le vittime complessive positive al Covid-19 sono 158. Al contempo 1.749 persone risultano essere guarite. La regione più colpita è il Tirolo. 

Slovacchia

ANSA / AFP / JOE KLAMAR | Una donna con la mascherina per le strade di Bratislava, in Slovacchia, 30 marzo 2020

Complessivamente nelle ultime 24 ore in Slovacchia sono stati registrati 26 nuovi casi di contagio, portando il numero complessivo di pazienti positivi al SARS-CoV-2 a 426. Il numero complessivo di test effettuati nel Paese sin dall’inizio dell’epidemia è di 10.300. Attualmente 118 persone positive al Covid-19 si trovano ricoverate in ospedale e 3 di queste sono in terapia intensiva. Circa il paziente 60enne deceduto ieri, inizialmente dichiarato morto a causa del Coronavirus, l’Istituto Nazionale della Sanità slovacco non risulta conteggiare quel decesso nel bollettino quotidiano sul Covid-19: di conseguenza in Slovacchia il numero di morti è pari a 0. A renderlo noto è il ministero della Salute della Slovacchia.

Grecia

EPA/SIMELA PANTZARTZI | Un bambino nel campo profughi di Ritsona, in Grecia, 22 novembre 2016

In Grecia è stato messo in stato di quarantena il campo d’accoglienza per i migranti di Ritsona, ospitante circa 2.300 persone, dopo che 20 persone sono risultate positive ai test per il Coronavirus. Le autorità greche hanno reso noto che i movimenti in entrata e uscita dal campo saranno monitorati dalla polizia. Al contempo, gli attivisti per i diritti dei migranti chiedono l’evacuazione del campo profughi più affollato dell’isola di Lesbo, quello di Moria, ospitante più di 20.000 persone e con spazi adatti per contenerne meno di 3.000. Complessivamente in Grecia si contano 1.415 casi di positività al virus e 50 morti sin dall’inizio dell’epidemia. 

Israele

EPA/GALI TIBBON / POOL | Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu

Sale il bilancio dei malati di Covid-10 anche in Israele. I dati odierni, resi noti dal ministero della Sanità, contavano 30 decessi e 6.211 pazienti positivi in più, di cui 107 in gravissime condizioni e pertanto ricoverati nelle terapie intensive del Paese. Nel frattempo a poche ore dalla fine della sua quarantena, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è dovuto tornare in quarantena (fino a mercoledì prossimo, a patto che i test risultino negativi) a causa della positività al Coronavirus riscontrata sul ministro della Salute israeliano, Yaakov Litzma.

Yaakov Litzman, 71 anni, e sua moglie sono infatti risultati positivi al test per il Coronavirus. La notizia è stata resa nota dal suo ufficio stampa. Litzman risulta essere così il più alto funzionario israeliano a cui è stato diagnosticato il Covid-19. Proseguirà il proprio lavoro da casa, in quarantena. Parallelamente, anche il capo del Mossad, Yossi Cohen, si è messo in auto-isolamento, avendo incontrato di recente Yaakov Litzman.

Contagiati i marinai di una portaerei: ora rischiano la vita

EPA/STR | La portaerei nucleare USS Theodore Roosevelt, 5 marzo 2020

A Guam sono iniziate le operazioni di sbarco dei marinai che viaggiavano a bordo della portaerei nucleare USS Theodore Roosevelt, a seguito della scoperta della positività al Covid-19 di 93 membri dell’equipaggio su 4.800 militari. A riferirlo è la Marina Militare statunitense. Funzionari del Pentagono hanno reso noto che attualmente «il piano è quello di evacuare quante più persone possibile dalla nave, sapendo che dobbiamo lasciare un certo numero di persone a bordo per svolgere i normali compiti di guardia che mantengono la nave in funzione», ha riferito l’ammiraglio John Menoni.

Secondo quanto spiega il Guardian, il primo caso è stato scoperto una settimana fa e sulla nave non ci sono i mezzi per contenere il contagio ed isolare in modo adeguato i positivi, da qui il rischio che senza un evacuazione possa esserci una strage. «Non siamo in guerra, i miei marinai non devono morire», ha detto il comandante della portaerei.

Russia

ANSA / AFP / Kirill Kudryavtsev | Un uomo attraversa la Piazza rossa di Mosca durante il lockdown dovuto alla pandemia di Coronavirus, 1 aprile 2020

In Russia, nelle ultime 24 ore, le autorità sanitarie hanno confermato 771 nuovi contagi da SARS-CoV-2, portando così il numero totale a 3.548. Solo nella capitale, Mosca, sono stati registrati 595 casi, mentre il resto è distribuito in altre 29 regioni. I decessi sono complessivamente 30 sin dall’inizio dell’epidemia.

Russia, positivo al Coronavirus il medico che ha visitato Putin la scorsa settimana

EPA/Alexei Druzhnin/ | Il dottor Denis Protsenko (S) e il presidente russo Vladimir Putin

Il dottor Denis Protsenko, medico dell’ospedale di Kommunarka, che la scorsa settimana ha visitato il presidente russo Vladimir Putin, è risultato positivo al tampone per il SARS-CoV-2. Ad annunciarlo è stato lui stesso con un post su Facebook: «Sono risultato positivo ai test del coronavirus, ma sono in buono stato di salute. Mi sono auto-isolato nel mio ufficio. Credo che l’immunità acquisita in questo mese stia facendo il proprio dovere». Al contempo il Cremlino ha reso noto che il presidente Vladimir Putin è stato sottoposto ai test ed è risultato negativo.

Cina

EPA/ALEX PLAVEVSKI | Controlli all’ingresso dei negozi in Cina

In Cina, focolaio primario della pandemia di Coronavirus, nelle ultime 24 ore si sono registrati 35 nuovi casi di contagio, tutti rilevati in persone provenienti da Paesi esteri, e 6 nuovi decessi. Attualmente, il numero di persone affette da Covid-19 è pari a 1.863, di cui 429 in gravi condizioni. Complessivamente, dall’inizio della pandemia, la Cina ha registrato 81.859 casi di contagio, di cui 76.408 guariti e 3.318 decessi.

Cina: «Immorali» i dubbi della Casa Bianca

La Casa Bianca ha dichiarato, sulla base di un rapporto del Fbi che i numeri di contagiati e vittime in Cina sono «impossibili da verificare». La Repubblica popolare ha replicato definendo questi dubbi «immorali» e «senza vergogna». Per la Cina, gli Usa stanno portando avanti il tentativo di voler spostare su altri le colpe della pandemia globale, causata, invece, dal mancato rispetto delle procedure di contenimento e prevenzione. 

Cina, isolamento per 600mila nell’Henan

La contea di Jia, nell’Henan, che confina con l’Hubei (l’epicentro della pandemia), è stata sottoposta a isolamento. I residenti dell’area, 600mila persone in totale, adesso dovranno avere permessi speciali per uscire di casa e per andare al lavoro, sottoponendosi alla misurazione della temperatura corporea e indossando le maschere facciali. I posti di blocco e i controlli non sono mai stati interrotti del tutto nel Paese: i residenti dell’Hubei (dove si trova la città di Wuhan) sono stati sottoposti a monitoraggio anche negli ultimi giorni e si sono verificati anche degli scontri ai confini con altre regioni. Nell’Henan sono state chiuse anche tutte le aziende, eccezion fatta per le utility, per le aziende produttrici di materiale sanitario e nel settore degli alimentari. Rimangono aperti supermercati, farmacie, stazioni di benzina ed hotel. Secondo la Commissione sanitaria nazionale cinese sarebbero 130 i nuovi casi, per un totale di 1.367 persone tenute osservazione.

Corea del Sud

EPA/Jeon Heon-Kyun | Operazioni di disinfestazione a Seoul

Ancora in calo i contagi in Corea del Sud. Le autorità del Paese hanno confermato 89 nuovi nuovi casi di positività al Coronavirus (contro i 101 di ieri), in particolare nell’area metropolitana di Seoul dove sono 89, contro i 35 della giornata di ieri. Il numero totale dei contagi sfiora complessivamente quota 10mila (9.976) persone positive sin dall’inizio dell’epidemia. Il Paese asiatico ha imposto da ieri (1 aprile) la quarantena obbligatoria per tutti coloro che arrivano dall’estero, inclusi gli studenti. Chi non rispetterà le misure rischia la galera, o una multa di oltre 8.000 euro, mentre gli stranieri potranno essere espulsi.

Algeria

EPA/STR | Una donna per le strade di Algeri durante l’epidemia di Coronavirus

Sono saliti a 847 i contagi da Coronavirus in Algeria, con una aumento di 131 nuovi positivi rispetto a ieri. I decessi dall’inizio dell’epidemia sono 58, mentre gli ufficialmente guariti sono 65. A riferirlo è il ministero della Sanità di Algeri. 

Filippine

EPA/KING RODRIGUEZ | Il presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte

Il presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte, ha ordinato alle forze dell’ordine di «sparare a morte» a chiunque causi problemi, violando la quarantena. «I miei ordini sono alla polizia e ai militari, compresi i funzionari dei villaggi, che se ci sono problemi o sorge la situazione in cui le persone combattono e la tua vita è in pericolo, di sparare e uccidere – ha detto Duterte. – Invece di causare problemi, ti manderò nella tomba».

Il capo della polizia, Archie Gamboa, ha già detto che gli agenti non rispetteranno l’ordine. «Probabilmente il presidente ha dato troppa importanza all’applicazione della legge in questo momento di crisi», ha detto. Nel Paese più di 50 milioni di persone si trovano in isolamento. Finora sono risultate positive 2.311 persone, 96 i morti.

Germania

EPA/CLEMENS BILAN | Berlino durante il Coronavirus

Il numero di persone contagiate dal Coronavirus in Germania è aumentato di 6.156 unità nell’ultimo giorno, portando così il numero complessivo a 73.522. A rivelarlo è l’Istituto di Salute Robert Koch. Nelle ultime ventiquattr’ore ci sono state 140 vittime.

Portogallo

EPA/ANDRE KOSTERS | Lisbona durante il Coronavirus

Il primo ministro portoghese, António Costa, ha consultato il presidente del Portogallo Marcelo Rebelo de Sousa circa la possibilità di estendere le misure di emergenza per il contenimento del Coronavirus. La richiesta è stata accolta e Costa ha ricordato ai portoghesi che l’allentamento delle restrizioni avverrà per gradi. «Non è ancora possibile vedere la luce in fondo al tunnel», ha dichiarato il primo ministro portoghese. Dall’inizio dell’epidemia in Portogallo si contano 9.034 casi di positività al virus (+ 783 rispetto a ieri), 209 morti e 68 guarigioni.

Il vademecum di Bill Gates per «recuperare il tempo perduto» durante la pandemia

EPA/KAMIL ZIHNIOGLU | Il fondatore di Microsoft, Bill Gates

«Abbiamo ancora la possibilità di prendere importanti decisioni per uscire dal Coronavirus. Le scelte che faremo ora, noi e i nostri leader, avranno un forte impatto sulla velocità con cui il numero dei casi di contagio comincerà a scendere, sul peggioramento della situazione economica, e su quanti americani saranno costretti a seppellire uno dei loro cari a causa del Covid-19». È quanto scrive Bill Gates, il fondatore di Microsoft, in una lettera contenente alcune linee guida e consigli per uscire dall’emergenza sanitaria legata alla pandemia di Coronavirus inviata al Washington Post.

Brasile

In Brasile è stato registrato il primo caso di contagio in una comunità indigena dell’Amazzonia. Si tratta di una donna di 20 anni della tribù di Kokama, che vive in un villaggio nel distretto di Santo Antonio do Iá, vicino al confine con la Colombia.

EPA/Joedson Alves | Brazilian President Jair Bolsonaro

Dopo aver cercato di sminuire la portata dell’emergenza, Jair Bolsonaro cambia i toni, come è successo già ad altri leader come Donald Trump e Boris Johnson. Il presidente del Brasile ha definito la pandemia «la più grande sfida della nostra generazione» e ha detto che per affrontarla sono necessari «unione e collaborazione» per «salvare vite, senza perdere posti di lavoro». Il Brasile è uno dei Paesi più colpiti del Sud America con 5.812 casi di contagio.

La COP26 rinviata al 2021 a causa del coronavirus

La 26esima conferenza sul clima avrebbe dovuto aver luogo a novembre a Glasgow, in Scozia, sotto l’egida del Regno Unito e dell’Italia, ma è stata rimandata al 2021. Lo ha reso noto il governo britannico, senza però indicare una data precisa. Salta così anche il summit annuale delle nazioni unite sul cambiamento climatico, un appuntamento sempre più cruciale visto il continuo aumento della temperatura terrestre rispetto ai livelli preindustriali. L’ultima edizione, che ha avuto luogo a Madrid in Spagna, aveva segnato dei modesti passi avanti sul fronte degli accordi tra gli Stati per limitare le emissioni di gas serra, non sufficienti per centrare l’obiettivo di mantenere l’aumento delle temperature sotto ai 1,5-2 gradi centigradi entro il 2030.

L’Unione europea propone uno strumento contro la disoccupazione

La Commissione europea «propone SURE uno strumento contro la disoccupazione garantito da tutti gli Stati membri, per contribuire a salvaguardare l’occupazione in Paesi come Italia e Spagna, tra i più colpiti dal coronavirus». Lo annuncia la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un video su Twitter.

La Commissione europea approverà domani una serie di misure aggiuntive per combattere l’emergenza coronavirus, spiega ancora il portavoce dell’esecutivo comunitario, Eric Mamer. Fra queste ci sarà anche una proposta per “consentire maggiore flessibilità sull’uso dei fondi strutturali Ue” ai Paesi membri. L’iniziativa sarà presentata domani, 3 aprile, dalla presidente della commissione, insieme ai dettagli sul nuovo strumento europeo contro la disoccupazione e a un’ulteriore proposta «per usare il bilancio Ue come sostegno diretto ai Paesi nella gestione della crisi sanitaria». Dovrebbe essere concessa agli Stati la possibilità di spostare risorse già assegnate fra settori diversi (concentrazioni tematiche) ma anche fra diverse categorie di regioni, quindi dalle meno sviluppate alle più ricche, e viceversa. Una flessibilità che permetterebbe ai governi d’indirizzare i fondi verso i territori e i settori più colpiti dalla crisi. 

Il parere degli esperti:

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