Coronavirus, negli Usa via allo studio degli anticorpi dei guariti per sviluppare un nuovo farmaco

Lo stanno facendo la multinazionale farmaceutica Amgen insieme all’azienda biotech Adaptive. Il farmaco potrebbe essere somministrato anche in via preventiva

Gli scienziati di tutto il mondo stanno lavorando senza sosta per sviluppare un vaccino per il Coronavirus (secondo molti esperti non arriverebbe prima dell’anno prossimo) e per sperimentare terapie diverse, dai farmaci antimalarici a quelli anti-artrite.


Dagli Stati Uniti arriva la notizia del lavoro della multinazionale farmaceutica Amgen insieme a Adaptive Biotechnologies, azienda specializzata in immunoterapia, che sta lavorando a terapie mirate, puntando sui pazienti che sono guariti dal virus. E individuando, nel plasma di chi ha superato la malattia, i “super” anticorpi in grado di difendere l’organismo dal virus, rendendoli disponibili come farmaci su misura anti-Covid-19


Un farmaco anche come profilassi per gli operatori sanitari

La strategia su cui le aziende stanno lavorando consiste nell’individuare nel plasma dei guariti i “super” anticorpi che sono appunto in grado di difendere l’organismo durante l’invasione del virus e usarli per sviluppare un farmaco da somministrare ai malati. Oppure, in via preventiva, alle persone ad alto rischio, come medici ed infermieri.

«Abbiamo identificato rapidamente le sequenze di geni del virus nei campioni di centinaia di pazienti, ora stiamo utilizzando queste conoscenze per associarle rapidamente alle nostre capacità di sviluppo di farmaci», ha dichiarato Robert A. Bradway, presidente e amministratore delegato di Amgen. La società ha esperienza nello sviluppo di farmaci a base di anticorpi.

Adaptive, fondata nel 2009, utilizzerà la propria piattaforma per passare a setaccio decine di migliaia di anticorpi emessi dalle cellule B, un tipo di globuli bianchi, nella speranza di trovare alcuni in grado di neutralizzare la SARS-CoV-2.

Il parere degli esperti:

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