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Coronavirus, la “Fase 2” partirà in due step: aziende prime ad aprire. Ma non c’è ancora una data certa

Nel vertice di oggi tra tecnici e governo non è stato deciso il giorno in cui partirà la fase delle riaperture. Nonostante i numeri comincino a calare, prevale la linea della prudenza

Si svolgerà in due passaggi, ma i tempi sono ancora indefiniti per l’inizio della stracitata Fase 2, quella in cui dovrebbero ripartire le prime attività produttive costrette allo stop dagli ultimi provvedimenti del governo per l’emergenza Coronavirus. Non bastano i dati, seppur confortanti, illustrati oggi dal capo della Protezione Civile Angelo Borrelli per portare una schiarita su una data certa. La linea confermata nella riunione di oggi del Comitato tecnico scientifico è ancora quella della «gradualità e prudenza» in tema di riaperture.

Così come si era augurato nel pomeriggio dal direttore di malattie infettive dell’Istituto superiore di Sanità, Giovanni Rezza, che aveva invitato alla «massima cautela», soprattutto alla luce delle incognite sulla durata della contagiosità dei pazienti guariti, oltre che sui numeri di contagiati in Italia ancora alti, seppur in discesa. Come già aveva anticipato Borrelli, quella di oggi è stata una «riunione interlocutoria», in vista della scadenza del Dpcm con tutte le restrizioni imposte fino al 13 aprile. Scadenza che ormai aspetta solo di essere aggiornata almeno a maggio.

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