Esami di Stato 2020, le voci dei primi maturati: «L’ansia c’era ma fa parte della vita, no?» – Il video

Quattro ragazzi, una sola costante: tornare a casa a riposare e, questa sera, festeggiare con gli amici la fine di un percorso durato cinque anni

Se prima c’era l’ansia per una prova totalmente nuova, ora è la voglia di festeggiare che si scatena sull’uscio delle scuole. A Milano, all’ingresso del liceo Tito Livio, i ragazzi sono armati di bottiglie e innaffiano di spumante i compagni che hanno concluso il percorso di scuola superiore. La sensazione è che il distacco dall’aula sia stato meno struggente degli anni passati, forse perché il Coronavirus ha imposto già da febbraio una separazione da banchi e lavagne.


Marco, Diana, Silvia e Francesca hanno appena concluso l’esame di Stato e ognuno, a suo modo, è felice di come sia andato. Tra chi ritiene che la prova sia stata più semplice e chi considera la maturità 2020 semplicemente diversa, la costante è la voglia di andare a casa a dormire e festeggiare con gli amici. L’ansia, adesso, ha lasciato spazio a un senso di liberazione: «L’ansia è il motore principale della vita di ogni essere umano – dice serio Marco -. Sono persino contento di essere stato in ansia, sarebbe stato sbagliato non provare tensione».


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