Chi è Sean Conley, il medico di Donald Trump che non ha detto tutta la verità sulla sua salute

di Riccardo Liberatore

Dai marines al farmaco anti-malarico bocciato dall’Oms, il percorso non privo di controversie del medico di Donald Trump

Aria da bravo ragazzo, sorriso un po’ ruffiano, parlantina disinvolta: da quando Donald Trump è risultato positivo al Coronavirus ed è stato ricoverato in ospedale, il suo medico, il dottor Sean Conley, ha fatto irruzione sulla scena, diventando l’ennesimo personaggio sotto i riflettori dell’odissea Trump. I due bollettini sulla salute del presidente – raccontati dal medico ai giornalisti di tutto il mondo – sono stati costellati da incongruenze.


Nel primo caso, Conley aveva dipinto un quadretto piuttosto roseo dello stato di salute del presidente, omettendo di dire che era stato messo sotto ossigeno. In quell’occasione, inoltre, il dottore sembrava indicare che il presidente fosse risultato positivo mercoledì, ovvero un giorno prima della comunicazione ufficiale, per poi essere smentito direttamente dalla Casa Bianca. Il giorno seguente Conley ha di nuovo presentato un quadro contraddittorio, dichiarando che il presidente era in ottime condizioni, aggiungendo però che gli era stato somministrato il desametasone, un potente corticosteroide solitamente usato in terapia intensiva.


Dalla marina militare all’Idrossiclorochina

Conley viene nominato medico del presidente nel marzo del 2018. Il primo anno e mezzo di lavoro trascorre senza particolari controversie. Prima di essere nominato da Trump, Conley, classe 1980, di formazione osteopata, aveva lavorato come medico d’emergenza per la marina militare americana e a capo del reparto di traumatologia per l’Unità medica della Nato in Afghanistan. Conley giunge all’attenzione dei media quando a maggio rivela di aver prescritto al presidente in via preventiva l’idrossiclorochina, un farmaco anti-malarico. Poco dopo l’Oms blocca i test sull’utilizzo del farmaco in chiave anti-Covid.

Anche la Food and Drug Adminsitration americana ad aprile aveva avvertito che il farmaco usato soltanto nei test clinici e negli ospedali. Ma Conley, aveva risposto dicendo che «lui e il presidente avevano discusso dei vari benefici del trattamento e concluso che superavano i rischi relativi».
Il medico ha fornito la stessa risposta ieri quando i giornalisti gli hanno chiesto perché il presidente stesse assumendo il desametasone.

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