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Usa 2020, l’ultimo dibattito presidenziale. Trump: «Ho fatto più io per gli afroamericani di tutti». Biden attacca: «Sei uno dei presidenti più razzisti di sempre»

23 Ottobre 2020 - 05:57 Riccardo Liberatore
Lo scambio di battute ha acceso il dibattito che altrimenti si è distinto rispetto al primo per i toni più pacati e civili

Sarà stata la scelta di spegnere i microfoni per permettere a ciascun candidato di parlare per due minuti senza interruzioni, ma l’ultimo dibattito tra Joe Biden e Donald Trump in vista delle elezioni del 3 novembre è stato molto più civile rispetto al primo. A meno di due settimane dalle elezioni il presidente in carica, in svantaggio rispetto a Biden nei sondaggi, aveva bisogno di fare qualcosa per recuperare e alla fine ha ostentato calma e serenità, cercando di apparire il più “presidenziale” possibile.

Non sono mancati i colpi bassi: dagli attacchi personali alla famiglia di Biden alle accuse a Trump di essere «uno dei presidenti più razzisti di sempre». A un certo punto Biden sembrava in affanno ed è stato pizzicato dalle telecamere mentre guardava l’orologio, ma alla fine ha retto il confronto e il dibattito si è concluso senza un chiaro vincitore.

Coronavirus

Con oltre 8,4 milioni di persone contagiate e 222 mila morti, era inevitabile che il dibattito partisse dal Coronavirus, tema centrale durante queste presidenziali. Biden ha snocciolato i dati sui contagi e i decessi, accusando l’amministrazione Trump di non avere un chiaro piano, promettendo che se dovesse essere eletto presidente costringerebbe tutti i cittadini a portare le mascherine e introdurrebbe protocolli nazionali per ridurre il contagio.

Trump inizialmente ha fatto qualcosa che non aveva mai fatto prima: anziché incalzare Biden si è limitato a prendere appunti e a scuotere la testa. Il presidente ha detto che il vaccino sarà pronto entro la fine dell’anno e ha ribadito di aver agito tempestivamente bloccando i viaggi dalla Cina. Poi la tregua è finita e ha accusato Biden di essersi nascosto nel proprio seminterrato per scappare dal virus, perché «evidentemente ha fatto molti soldi» e può permettersi di farlo, «a differenza dei cittadini americani».

Sicurezza nazionale

Le scorse elezioni americane sono state condizionate anche dai tentativi di interferenza da parte di potenze straniere e ci sono prove che indicano che la stessa cosa stia succedendo quest’anno. Trump si è difeso dall’accusa di essere “amico” di Putin e di non aver fatto abbastanza per limitare i tentativi di interferenza russa, spiegando di essere stato «estremamente duro» con la Russia e di aver introdotto nuove sanzioni nei confronti del Paese e costringendo gli alleati Nato ad aumentare la propria spesa militare.

Ma presto il dibattito è di nuovo degenerato in uno scambio di accuse, con Trump che accusava Biden di essersi arricchito (e di aver favorito i propri figli) grazie ai suoi contatti con paesi esteri e con Biden che accusava Trump di non pagare le tasse e – citando l’articolo del New York Times che ha rivelato che il presidente possiede un conto in Cina – di ricevere a sua volta soldi dall’estero.

Sanità

Nel suo comizio in sostegno di Biden a Philadelphia, Barack Obama aveva definito vergognosa l’idea di smantellare il sistema di copertura sanitaria durante un’epidemia. Trump ha ribadito di voler eliminare Obamacare – attualmente al vaglio della Corte suprema – e ha cercato di rassicurare i cittadini americani dicendo di avere un «bellissima alternativa» e né Biden, né la moderatrice Kristen Welker hanno indagato oltre. Biden si è limitato a dire che avrebbe introdotto un proprio piano sanitario – Bidencare – che ha definito un «Obamacare più un opzione pubblica», respingendo l’accusa che si tratta di un modello “socialista”, visto che dà ai cittadini la possibilità di scegliere tra il pubblico e il privato.

Economia

Il presidente Trump viene spesso accusato di pensare troppo a Wall Street a discapito di “Main Street”, sopratutto visto l’effetto dell’epidemia di Coronavirus sulla disoccupazione, che negli scorsi mesi ha toccato vette mai viste prima negli Stati Uniti. Nel frangente sull’economia, lo scontro tra i due candidati si è concentrato sul tema del salario minimo, con Biden che si è detto favorevole a una soglia minima di 15 dollari e Trump che invece vorrebbe che a decidere fossero i singoli stati. In realtà, recentemente anche Trump aveva aperto all’ipotesi di un salario minimo, ma «non a un livello tale da far fallire tutte queste attività», come ha dichiarato durante il dibattito in riferimento alle piccole e medie imprese.

Immigrazione

A differenza di quattro anni fa Trump ha speso poche parole sul muro tra il Messico e gli Stati Uniti. Quest’anno il tema centrale è stata la separazione dei bambini dai propri genitori al confine, uno dei momenti più bui dell’amministrazione Trump. Si tratta di un argomento esplosivo, soprattutto dopo che un recente rapporto ha rivelato che il governo americano non riesce a localizzare i genitori di oltre 500 bambini. Biden ha promesso che avrebbe fatto meglio ma, come gli ha ricordato la moderatrice, durante l’amministrazione Obama sono aumentate le deportazioni dagli Stati Uniti.

Razzismo

Trump ha ripetuto di essere il presidente americano che ha fatto di più in assoluto per la comunità afroamericana con «la possibile eccezione di Abraham Lincoln». Ha rinfacciato a Biden più volte la sua riforma della giustizia che ha aperto a una nuova stagione di incarcerazioni di massa: in questo caso si trattava di un’accusa circostanziata che Biden ha avuto difficoltà a smentire. Stranamente il tema di Black Lives Matter e delle proteste dopo l’uccisione di George Floyd hanno figurato poco nel dibattito.

Soltanto una volta la giornalista ha chiesto a Trump di spiegare perché aveva definito il movimento «un simbolo d’odio» (la riposta: «Perché avevo visto una clip in cui chiamavano i poliziotti maiali»). Biden – che per errore ha definito il gruppo di suprematisti bianchi Proud Boys i «Poor boys» – ci è andato giù pesante. «Sei uno dei presidenti più razzisti che abbiamo mai avuto».

Cambiamento climatico

Il vero tema per quanto riguarda il cambiamento climatico è il costo del piano di transizione energetica. Trump ha accusato più volte Biden di voler spendere almeno 100 mila miliardi di dollari con il Green New Deal proposto da AOC (Alexandria Ocasio-Cortez), molto di più rispetto ai 2 mila miliardi di dollari (in quattro anni) dichiarati da Biden, agitando nuovamente lo spettro del socialismo.

Dopo aver smentito più volte il presidente che lo accusava di voler vietare il fracking (fratturazione idraulica), Biden ha aggiunto che se eletto presidente bloccherà i sussidi federali alle aziende petrolifere. È qui che lo scontro sul clima si è veramente acceso: «Chissà se Pennsylvania, Texas, Oklahoma e Ohio se lo ricorderanno», ha commentato Trump, in riferimento al voto del 3 novembre.

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