L’appello di Riccardo Muti a Conte: «Grave chiudere sale da concerto e teatri: senza cibo spirituale la società si imbruttisce»

«Definire, come ho ascoltato da alcuni rappresentanti del governo, come “superflua” l’attività teatrale e musicale è espressione di ignoranza», ha detto il direttore d’orchestra in una lettera inviata al presidente del Consiglio

La chiusura di cinema e teatri arrivata con il nuovo Dpcm, lamentano gli artisti, potrebbe dare il colpo finale a una categoria già penalizzata dal lockdown primaverile. Il ministro per i Beni e le Attività culturali Dario Franceschini ha parlato di una «scelta dolorosa». La priorità, ha detto, è «tutelare la salute dei cittadini. Ma, «chiudere le sale da concerto e i teatri è decisione grave». Le parole sono quelle del maestro e direttore d’orchestra Riccardo Muti. In una lettera pubblicata dal Corriere della Sera, il direttore dell’orchestra di Chicago, ha inviato un appello al presidente del consiglio Giuseppe Conte. «L’impoverimento – scrive Muti – della mente e dello spirito è pericoloso e nuoce anche alla salute del corpo. Definire, come ho ascoltato da alcuni rappresentanti del governo, come “superflua” l’attività teatrale e musicale è espressione di ignoranza, incultura e mancanza di sensibilità». «Tale decisione – aggiunge il direttore d’orchestra – non tiene in considerazione i sacrifici, le sofferenze e le responsabilità di fronte alla società civile di migliaia di artisti e lavoratori di tutti i vari settori dello spettacolo, che certamente oggi si sentono offesi nella loro dignità professionale e pieni di apprensione per il futuro della loro vita». L’appello dell’ex direttore musicale della Scala di Milano è quello di «ridare vita alle attività teatrali e musicali per quel bisogno di cibo spirituale senza il quale la società si abbrutisce. I teatri – fa notare Muti – sono governati da persone consapevoli delle norme anti Covid e le misure di sicurezza indicate e raccomandate sono state sempre rispettate. Spero che lei possa accogliere questo appello, mentre, fiducioso, la saluto con viva cordialità».


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