Il caso dei tamponi sospetti alla Lazio, Lotito faceva fare i test ad Avellino: indagato l’amministratore del laboratorio

I risultati del laboratorio avellinese Futura Diagnostica – scelta da Lotito per i test ai giocatori – non coincidono con quelli della Asl di Roma

Falso, epidemia colposa e truffa in pubbliche forniture. Sono questi i reati ipotizzati dalla procura di Avellino che, insieme a quella federale, sta indagando sul caso dei tamponi in casa SS Lazio. Tutto parte dagli esiti incoerenti dei tamponi su Immobile, Leiva e Strakosha: i tre sono risultati negativi ai test sul Coronavirus effettuati dalla Futura Diagnostica, centro di analisi avellinese, ma positivi a quelli svolti dalla Asl di Roma per volere dell’Uefa dopo la partita di Champions League. Ciro Immobile era stato dichiarato positivo dal Campus biomedico di Roma anche prima del match contro il Bruges, ma negativo dal centro avellinese. Era stato il presidente della società, Claudio Lotito, ad aver scelto il laboratorio iripino. I magistrati di Avellino stanno cercando di ricostruire l’iter dei tamponi, considerando anche che i tre erano tornati negativi prima di Torino-Lazio e poi di nuovo positivi alla vigilia della partita contro la Juventus.


Adesso a rischiare grosso è in primis l’amministratore di Futura Diagnostica, Massimiliano Taccone, che è già iscritto nel registro degli indagati. Taccone ha finora sempre difeso la validità dei risultati forniti dal suo laboratorio. Ma la procura dovrà chiarire anche come mai Lotito, la cui società società che ha sede a Roma, abbia scelto il laboratorio di un’ altra città. Secondo la spiegazione fornita dalla Lazio ai media, l’ unica opzione nella Regione sarebbe stato il Campus biomedico di Trigoria, dove però le attese sono troppo lunghe. Lotito avrebbe preferito rivolgendosi a un laboratorio che in passato aveva già lavorato per la Salernitana, sempre di proprietà di Lotito.


Le tappe dei tamponi:

Foto di copertina: Il presidente della Lazio Claudio Lotito durante l’assemblea straordinaria della Lega Serie A nella sede del Coni a Roma, 4 marzo 2020 | Ansa, Riccardo Antimani

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