Coronavirus, Luca Zaia prudente per le feste, ma il test rapido americano non è la soluzione

di David Puente

Il test Lucira è stato approvato dall’Fda americano, ma per uso «emergenziale». Sarà difficile usarlo prima del cenone

Ci vorrebbe «la sfera della verità», sostiene un lucido Luca Zaia durante l’odierna conferenza stampa, per programmare le prossime vacanze estive 2021, figuriamoci quelle natalizie che sono dietro all’angolo. Considerando l’attuale situazione riguardo l’emergenza Covid19, invita la popolazione a un maggior rispetto delle regole e della prevenzione, sconsigliando gli assembramenti, per poter festeggiare un Natale «quasi normale» e magari con l’ausilio di un test rapido americano da fare prima del cenone. Ecco, ma forse è meglio non dare false speranze.


Luca Zaia, che pochi giorni fa aveva proposto un test rapido italiano bocciato da Crisanti, si riferisce al test Lucira da poco approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) di cui avevamo parlato in un precedente articolo. Non ci sono particolari criticità in merito al risultato che si può ottenere, non è affatto un test antigenico ma di tipo molecolare che individua tracce genetiche del virus anziché gli antigeni, ma è bene essere consapevoli di come l’FDA ha approvato il suo utilizzo.


Stiamo parlando di un test molecolare che ricorda quello PCR, affidabile al 98%, ancora oggi per il tracciamento dei positivi in tutto il mondo. La differenza sostanziale tra i due è che il «tampone» con il quale ci siamo abituati a «convivere» viene fatto da un operatore sanitario con un tempo di attesa di 72 ore per conoscerne l’esito, mentre quello rapido si può fare in autonomia a casa conoscendone il risultato in appena mezz’ora. Lo riconosce l’FDA americano, ma non è accessibile a tutti.

Luca Zaia sostiene che ci sia soltanto un’unica limitazione, ossia l’utilizzo del test dai 14 anni in avanti «perché non si infilino lo stecco nella maniera sbagliata e si facciano male». Non è l’unica, in realtà l’FDA non ha lasciato un via libera tanto semplice anche perché l’approvazione è di tipo emergenziale. Che cosa vuol dire? Lo spiega la stessa FDA nel suo comunicato del 17 novembre:

The Lucira COVID-19 All-In-One Test Kit test has been authorized for home use with self-collected nasal swab samples in individuals age 14 and older who are suspected of COVID-19 by their health care provider.

[…] Individuals who test negative and experience COVID-like symptoms should follow up with their health care provider as negative results do not preclude an individual from SARS-CoV-2 infection.

[…] As noted in this EUA, prescribing health care providers are required to report all test results they receive from individuals who use the test to their relevant public health authorities in accordance with local, state and federal requirements.

Come spiega la stessa FDA, il test non può essere tranquillamente comprato in farmacia anche se a un costo di 50 dollari l’uno. Ci vuole la prescrizione medica ed è lo stesso medico è tenuto a riferire tutti i risultati dei test effettuati alle autorità sanitarie per il tracciamento della diffusione del virus. Negli Stati Uniti sarà possibile utilizzare Lucira su prescrizione medica per i casi sospetti, ma oltre a un costo di 50 dollari l’uno c’è il problema del falso negativo dietro l’angolo.

I 4 punti principali del test riportati nel sito di Lucira

Tornando all’idea del test Lucira «prima del cenone», risulterebbe da una parte gravoso per il prezzo da sostenere anche perché, per essere sicuri, bisognerebbe acquistarne due a testa per fare un secondo tentativo essendo ciascuno monouso. Anche se questa situazione non risolverebbe del tutto il problema del falso negativo, dove una persona che presenta i sintomi dovrebbe eseguire successivamente un test PCR comune, c’è infine il problema del tracciamento dei contagiati: quanti, una volta risultati positivi al test Lucira, effettueranno una segnalazione alle autorità sanitarie senza – almeno – il controllo del proprio medico di famiglia?

Ecco, è meglio seguire i consigli di Luca Zaia: «Se qualcuno vuole sapere se può andare in piazza l’ultimo dell’anno per brindare e spaccare la bottiglia per terra gli dico “è meglio che la bottiglia ve la bevete a casa”. Ci sono delle cose che diamo per scontato, gli assembramenti vanno evitati».

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