I Dem vincono in Georgia grazie all’astensione Rep. Le responsabilità di Trump e delle sue «fake news»

I Democratici vincono nonostante abbiano perso molti voti rispetto a novembre, nulla di paragonabile a quelli persi dai Repubblicani

Il risultato del ballottaggio in Georgia fornisce di fatto, anche se per un voto, il controllo del Senato da parte del Partito Democratico evitando un problema di instabilità per la presidenza Joe Biden. I Repubblicani risultarono sconfitti alle Presidenziali per 11.779 voti, l’equivalente dello 0,3% dei voti, mentre al Senato i numeri erano ben diversi con un partito Repubblicano più forte in vista dell’eventuale ballottaggio, ma qualcosa è andato storto e il principale colpevole sarebbe proprio Donald Trump.


Il risultato delle Presidenziali in Georgia nel 2020. Infografica del New York Times.

Il Presidente Donald Trump aveva denunciato i presunti brogli elettorali nello Stato della Georgia durante la conferenza stampa del 5 novembre 2020, sostenendo addirittura che il controllo dei voti era in mano al Partito Democratico. Una «fake news», soprattutto perché il supervisore dell’apparato elettorale è il repubblicano Brad Raffensperger.


Trump non si è mai arreso, tentando per ben due volte di rovesciare il risultato dall’interno e attraverso le stesse forze repubblicane che controllano lo Stato della Georgia, chiamando sia il governatore Brian Kemp che il Segretario di Stato Brad Raffensperger. La telefonata avvenuta insieme a quest’ultimo venne poi resa pubblica dal Washington Post, causando un ulteriore danno di immagine al partito in vista del ballottaggio del 5 gennaio 2021.

Tra i tanti tentativi non sono mancate le azioni legali. L’otto dicembre lo Stato del Texas, sostenuto da 17 procuratori generali e un centinaio di deputati repubblicani, intentò una causa presso la Corte Suprema contro lo Stato della Georgia già controllato dagli stessi repubblicani. Il timore che la neo giudice della Corte Amy Coney Barrett potesse tentare un assist a favore di colui che l’aveva scelta per il ruolo, ossia Donald Trump, venne meno a seguito dell’ordinanza dell’undici dicembre che rimandava le accuse al mittente.

Un continuo scontro in casa a colpi di «fake news» che si è rivelato un boomerang per i due senatori repubblicani in carica, David Perdue e Kelly Loeffler, invogliando i propri elettori a votare sfiduciati dal sistema elettorale gestito dai propri rappresentanti e continuamente contestato dal loro stesso presidente.

Il voto di novembre

David Perdue, il candididato Repubblicano, nel primo voto aveva ottenuto un vantaggio su Jon Ossoff di ben 88.098 voti senza però raggiungere il 50% dei voti totali per ottenere l’elezione immediata. In ballo potevano esserci anche i 115.039 voti del terzo candidato, Shane Hazel del Libertarian Party, ma come vedremo tra poco non cambiano il danno subito dai Repubblicani.

Il risultato del voto al Senato in Georgia nel 2020. Infografica del New York Times.

Diverse le aspettative per l’altra elezione in Georgia, dove il democratico Raphael Warnock era in vantaggio di 343.821 voti rispetto all’avversaria Ketty Loeffler, anche se a far sperare i Repubblicani c’erano circa 47.808 preferenze in più rispetto agli avversari nel voto complessivo (2.378.312 preferenze Dem contro 2.426.120 dei Gop).

Il risultato del voto al Senato in Georgia nel 2020. Infografica del New York Times.

Il testa coda di gennaio

Partiamo dalla vittoria certa del primo senatore afroamericano dello Stato della Georgia, il democratico Raphael Warnock.

Il risultato del ballottaggio al Senato in Georgia nel 2021. Infografica del New York Times.

Il vantaggio totale dei repubblicani di 47.808 preferenze è stato letteralmente superato e ribaltato ottenendo 54.183 in più rispetto alla senatrice in carica Kelly Leoffler. Non c’è stato un forte aumento dei voti da parte dei democratici, al contrario risultano persi circa 148.081 voti rispetto alle elezioni di novembre, ma è andata molto peggio per i repubblicani con ben 250.072 elettori in meno. Lo scontro tra Perdue e Ossoff non è tanto diverso.

Il risultato del ballottaggio al Senato in Georgia nel 2021. Infografica del New York Times.

I repubblicano potevano godere di un vantaggio di ben 88.098 voti, ma risulta essere stato letteralmente azzerato e superato con 35.615 preferenze in più per i democratici. Tutto questo nonostante il calo di 135.580 preferenze per Jon Ossoff rispetto a novembre, mentre il duro colpo è stato quello dei repubblicani che hanno perso 259.293 voti a gennaio.

Il calo dei voti rispetto al 3 novembre riscontrato soprattutto nelle contee repubblicane. Grafico di FiveThirtyEight

Accuse di autogoal a Trump

Risulta evidente come i diversi tentativi di delegittimare il voto nella repubblicana Georgia da parte di Donald Trump, attraverso fake news e di accuse rivolte ai propri alleati, abbia minato le sicurezze dei suoi stessi votanti ottenendo un calo molto significativo rispetto a quello ottenuto dai democratici. Lo scontro interno era di fatto già iniziato a novembre a pochi giorni dal voto, mentre la resa dei conti inizia a farsi sentire soprattutto dopo che i repubblicani georgiani, come l’ufficiale elettorale Gabriel Sterling, si ritrovano a dover contestare le nuove accuse infondate rivolte via Twitter dallo stesso Trump sul ballottaggio:

Donald Trump: «They just happened to find 50,000 ballots late last night. The USA is embarrassed by fools. Our Election Process is worse than that of third world countries!»

Gabriel Sterling: «No Mr. President, there weren’t “found” ballots. We have known the number of advanced votes since this weekend. We saw record Election Day turnout. As of Monday 970,000 absentees had been accepted. 31k more were added in yesterday’s totals. That leaves 60k that came in yesterday.»

Secca la dichiarazione del senatore repubblicano dello Utah Mitt Romney con le qua accusa Trump di aver invogliato gli elettori a votare di fronte a continue accuse di presunti brogli elettorali: «Well, it turns out that telling the voters that the election is rigged is not a great way to turn out your voters». Secondo lo stesso senatore il presidente Trump avrebbe mancato di rispetto agli elettori americani, disonorando il sistema elettorale e disonorando lo stesso ufficio di presidenza.

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