Coronavirus, le Regioni chiedono al governo la proroga dello stop agli spostamenti anche tra zone gialle

Ora la palla passa all’esecutivo. Speranza: «Non facciamo scadere il decreto»

La conferenza delle Regioni ha scelto la via più prudente. Dopo il confronto di oggi, 11 febbraio, i presidenti hanno optato per chiedere la proroga del divieto di spostamento tra Regioni, in scadenza il 15 febbraio, anche per le zone gialle, prevista nello scorso Dpcm.«L’orientamento della Conferenza delle Regioni è di richiedere di prorogare il disegno di legge che vieta gli spostamenti da una Regione all’altra, anche per la zona gialla», ha spiegato Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza. «Quello che è certo», aveva detto il ministro della Salute Roberto Speranza nell’ultimo Consiglio dei ministri, «è che la soluzione non può essere quella di far scadere il decreto per inerzia a causa di un governo dimissionario». Bisognerà vedere ora se a firmare il provvedimento sarà il premier uscente Conte o l’incaricato Mario Draghi.


Villani (Cts): «Aprire tra le zone sicure? Dati incoraggianti, ma serve cautela»

Il membro del Comitato tecnico scientifico Alberto Villani ha commentato: «I dati attuali sono piuttosto incoraggianti ma basta l’illusione di pochi gruppi di popolazione che sia tutto finito e in poco tempo siamo da capo», ha detto in diretta a Sky tg24. Un’opinione che Villani ha specificato essere del tutto personale.


«Con i dati attuali sarebbe pensabile una apertura tra Regioni sicure, ma è tutto molto complesso, in primis disciplinare i comportamenti dei singoli» ha continuato il professore, sottolineando come al netto di numeri incoraggianti e vaccinazioni le precauzioni contro il virus siano da mantenere. «Aperture o non aperture, vaccinazioni o no, ricordiamoci ancora tutti di usare sempre le precauzioni: mascherine, distanze e lavaggio delle mani».

De Luca: «Servono misure straordinarie per il weekend»

«Siamo alla vigilia di un fine settimana nel quale avremo il Carnevale e la festa di San Valentino. In un Paese nel quale i livelli di controllo sono ridotti a zero, è indispensabile che vi siano decisioni efficaci di contenimento degli assembramenti da parte del Ministero della Salute – sostiene il presidente della Campania, Vincenzo De Luca -. Se in questi giorni avremo le strade e le piazze nelle condizioni dello scorso fine settimana, dovremo aspettarci nelle settimane successive una vera e propria esplosione di contagi nel nostro Paese. Riteniamo urgenti e indispensabili misure nazionali di prevenzione e contenimento».

Via libera per le seconde case

Può poi rimanere invariata la possibilità di recarsi presso le seconde case, anche in zona rossa o arancione. Possibilità che riguarda i rientri e quindi anche i casi in cui sarà necessario spostarsi tra Regioni o province autonome. La prova da fornire ai controlli sarà quella di aver effettivamente avuto titolo per recarsi nello stessa abitazione anche prima dell’entrata in vigore del decreto legge del 14 gennaio 2021.

La riapertura degli impianti da sci

Sul fronte degli impianti da sci, in assenza di un altro provvedimento in merito, la ripartenza scatterà in automatico. Tra le Regioni, la Lombardia ha già emesso l’ordinanza che ripristinerà l’attività sciistica negli impianti del territorio. Il numero massimo di presenze giornaliere non potrà superare il 30% della portata complessiva di tutti gli impianti di risalita. Si sale a 50% per le stazioni che hanno meno di due impianti.

Immagine di copertina: ANSA/ANGELO CARCONI

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