Coronavirus, Brescia in zona arancione rafforzata. Moratti: «Chiuse scuole dell’infanzia, elementari e medie»

Bertolaso: «Varianti presenti nel 39% dei casi». Stretta anche in otto Comuni tra Bergamo e Cremona

Otto Comuni tra Bergamasco e Cremonese e tutta la provincia di Brescia in zona arancione rafforzata. Questo l’annuncio arrivato oggi, 23 febbraio, dalla Regione Lombardia, a seguito dell’aumento dei contagi da Covid-19. «Oggi il presidente Fontana firmerà un’ordinanza per l’istituzione in tutta la Provincia di Brescia e nei comuni di Viadanica, Predore San Martino, Sarnico, Villongo, Castelli Caleppio, Credaro e Gandosso in provincia di Bergamo e Soncino, in provincia di Cremona, una zona arancione rafforzata, che preveda – chiarisce l’assessore al Welfare Letizia Moratti – oltre alle normali misure della zona arancione, anche la chiusura delle scuole d’infanzia, elementari e medie, il divieto di recarsi nelle seconde case, l’utilizzo dello smart working dove possibile e la chiusura della attività in presenza».


«Le varianti nella provincia di Brescia sono presenti al 39% del totale dei casi»

«Considerata l’ultima accelerazione – ha aggiunto la vicepresidente Moratti parlando in Consiglio regionale – nella provincia di Brescia, con l’aggravante delle varianti che nell’area sono presenti al 39% del totale dei casi, abbiamo concordato con Ministero della Salute una strategia di mitigazione e contenimento del contagio». «A Brescia evidentemente ci troviamo di fronte alla terza ondata», ha osservato Guido Bertolaso parlando al Consiglio regionale della Lombardia, e spiegando che il direttore dell’assessorato al Welfare Giovanni Pavesi «ha elevato il livello di attenzione delle rianimazioni da tre a quattro».


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