Emilia-Romagna verso il lockdown, situazione critica negli ospedali: «Ok solo a ricoveri per emergenze»

Intanto l’occupazione dei posti di terapia intensiva dedicati al Covid è arrivata al 90%, ma la Regione ha dichiarato di poter disporre di altri 427 posti letto attivabili

Il quadro epidemiologico dell’Emilia-Romagna tende al peggioramento e per questo da ieri, 8 marzo, e fino a data da destinarsi la Regione ha stabilito che tutte le attività di ricovero programmate procrastinabili in tutte le Aziende sanitarie saranno sospese. La situazione è stata definita «critica», come riporta Ansa, per via dell’aumento del contagio dovuto alla pandemia di Coronavirus. Più precisamente, nel periodo 20 febbraio-8 marzo, l’occupazione delle terapie intensive è stata del 37,6%, con la soglia critica indicata dal ministero (30%) superata il 28 febbraio. Per i posti letto ordinari Covid, l’occupazione è stata del 47,2%, con la soglia critica (40%) superata il 2 marzo.


I dati sugli ospedali

La Regione ha poi spiegato che in 14 mesi – e cioè da inizio pandemia – è stato realizzato un robusto piano di rafforzamento (+70%) della rete ospedaliera. Per quanto riguarda, ad esempio, i posti letto nei reparti di terapia intensiva, l’incremento è passato dai 449 di fine 2019 ai 760 totali di oggi, di cui 605 permanenti e 155 temporanei. All’8 marzo, dei 760 posti letto di terapia intensiva complessivi della Regione, sono 333 quelli attivati per i pazienti Covid e ne risultano occupati 286 (50 pazienti in più solo nell’ultima settimana).


Nonostante l’occupazione dei posti di terapia intensiva al momento dedicati al Covid sia arrivata al 90%, la Regione ha dichiarato di poter disporre di altri 427 posti letto attivabili. Invece, per i posti letto ordinari, al momento è occupato il 47,2% del totale della Regione. I posti attivati per Covid sono 3.046 e di questi 2.563 sono occupati, l’86%. Nel privato accreditato risulta occupato il 54% dei posti Covid ordinari, in numeri assoluti 460 su 837 (+155 nell’ultima settimana).

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