Vaccini, Draghi: «L’obiettivo è triplicare il ritmo delle dosi giornaliere». E su AstraZeneca: «Per Aifa non c’è legame con gli incidenti» – Il video

«Per i vaccini chiedo a tutti di aspettare il proprio turno come ha fatto in modo esemplare il presidente Mattarella» ha aggiunto il premier dal grande hub di Fiumicino

Dal grande hub di Fiumicino il premier Mario Draghi ha parlato del nuovo piano vaccinale anti Covid e della strategia di lotta al virus che il Paese adotterà nei mesi prossimi. Il primo riferimento è stato alle nuove restrizioni decise dal governo. «Dobbiamo limitare il numero dei morti e impedire la saturazione dei servizi sanitari. Il ricordo della scorsa primavera è ancora vivo e faremo di tutto per evitare uno scenario simile». Mario Draghi ha continuato a riferirsi alle misure restrittive che nei prossimi giorni coloreranno di arancione e rosso quasi tutte le regioni d’Italia. «Sono consapevole che le misure di oggi avranno conseguenze sull’istruzione dei figli, sull’economia e sullo stato psicologico di noi tutti. Ma sono necessarie per evitare un peggioramento e quindi provvedimenti ancora più stringenti» ha continuato il premier.


Caso Astrazeneca: «Ancora nessuna prova»

Draghi ha poi commentato la complessa questione di AstraZeneca. «Per l’Agenzia italiana del farmaco non c’è alcuna prova che gli incidenti siano legati alla somministrazione del vaccino», ha detto il premier, «ma qualunque sia la decisione finale dell’Ema posso assicurarvi che la campagna vaccinale proseguirà con rinnovata intensità». Il presidente del Consiglio ha ribadito quanto la decisione di Aifa di bloccare un lotto di vaccini AstraZeneca dopo la segnalazione di casi avversi, sia «una scelta del tutto precauzionale e che dimostra l’efficacia dei sistemi di farmacovigilanza». Una giusta precauzione che, secondo il premier, non può non considerare al momento l’assenza di evidenze scientifiche su una responsabilità negativa da parte del vaccino di Oxford.


«Triplicheremo il ritmo di vaccinazione»

«Solo nei primi undici giorni di marzo è stato somministrato quasi il 30% di tutte le vaccinazioni fatte fino all’inizio di questo mese: è il doppio della media dei due mesi precedenti», ha spiegato Draghi, ricordando l’attuale ritmo giornaliero di 170mila somministrazioni al giorno. «L’obiettivo è triplicarlo presto». A questo scopo saranno centrali i punti di vaccinazione: «Ci si potrà vaccinare non solo negli ospedali, ma anche nelle aziende, nelle palestre e nei parcheggi» ha anticipato Draghi, facendo riferimento anche «ai 1694 siti vaccinali fissi attualmente operativi». L’appello del presidente è stato poi per medici generali, specialisti e specializzandi, fondamentali per l’accelerazione di una campagna che ora ha bisogno di operatori disponibili. Per questo saranno coinvolti nel piano anche «medici aziendali, medici sportivi e odontoiatri».

«Ognuno aspetti il proprio turno»

Oltre a centri vaccinali e operatori sul campo, quello delle priorità di somministrazione sarà, secondo il premier, un altro punto fondamentale per la buona riuscita del piano. «L’Italia ha scelto di cominciare la sua campagna vaccinale dal personale delle strutture sanitarie, che deve poter operare in sicurezza, nell’interesse di tutti. Abbiamo poi proceduto a vaccinare nelle Rsa, dove vivono i nostri concittadini più fragili», ha ricordato Draghi. «Infine, abbiamo dato priorità agli ultra-ottantenni, insieme a chi opera nella scuola, nell’università e nel soccorso pubblico». Ora il piano dovrà procedere con un criterio dato dall’età e dallo stato di salute. A questo proposito l’appello alla popolazione da parte del presidente del Consiglio è stato piuttosto chiaro: «A tutti chiedo di aspettare il proprio turno, come ha fatto in maniera esemplare il Presidente della Repubblica». Solo in questo modo «ci dimostreremo comunità solidale, proteggendo chi più ha da temere per gli effetti della pandemia».

«Firmato primo accordo per produzione di vaccini in casa»

Uno dei maggiori ostacoli alla campagna vaccinale è stato fin da subito l’approvvigionamento di dosi. A distanza di mesi ritardi e rallentamenti da parte delle case farmaceutiche hanno compromesso non di poco l’obiettivo sempre più urgente di una vaccinazione di massa. Sul fronte delle forniture Mario Draghi si è mostrato ottimista: «Abbiamo già ricevuto 7,9 milioni di dosi, ma contiamo su una forte accelerazione nelle prossime settimane, anche a seguito della recente approvazione del vaccino Johnson & Johnson». Ma il vero nodo sono gli accordi con le aziende produttrici. «L’Unione Europea ha preso degli impegni chiari con le case farmaceutiche e ci aspettiamo che vengano rispettati» ha aggiunto Draghi, annunciando proprio sul fronte della produzione un’importante novità. «Di oggi è la conclusione del primo contratto tra un’azienda italiana e un’azienda titolare di un brevetto. Continueremo a sviluppare la capacità produttiva di vaccini in Italia» ha annunciato il premier.

Sul decreto: «Nuovi sostegni a famiglie e lavoratori»

Parla di pazienza Mario Draghi quando rivolgendosi ai cittadini ribadisce le nuove misure restrittive a cui tutto il Paese dovrà attenersi per le prossime settimane. «Ma a queste misure si accompagna l’azione di governo a sostegno di famiglie e imprese» ha spiegato Draghi, annunciando già per il decreto legge di oggi, 12 marzo, la garanzia di lavoro agile per chi ha figli in didattica a distanza o quarantena. «Per chi svolge attività che non consentono lo smart working sarà invece riconosciuto l’accesso ai congedi parentali straordinari o al contributo baby-sitting» ha aggiunto il presidente.

Per la prossima settimana Draghi ha poi annunciato l’ulteriore decreto che comprenderà le altre misure di sostegno all’economia, con «32 miliardi già autorizzati e interamente impegnati». Tra i provvedimenti, il prolungamento della cassa integrazione guadagni e un più ampio finanziamento degli strumenti di contrasto alla povertà, «al fine di sostenere i cosiddetti “nuovi poveri”, coloro che sono diventati maggioranza nelle file della Caritas», ha detto il premier. Agli autonomi e alle partite IVA che hanno patito perdite di fatturato verranno riconosciuti contributi in forma «più immediata e senza criteri settoriali». L’intenzione espressa poi dal presidente è anche quella di proporre al Parlamento, «in occasione della presentazione del Documento di Economia e Finanza», un nuovo scostamento di bilancio.

Montaggio video di: Angela Gennaro

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