Whisky, cioccolato e formaggio. Dopo la Brexit il Regno Unito perde milioni di sterline nelle esportazioni

L’esportazione di prodotti alimentari e di bevande con l’Italia è calata addirittura dell’81%

La Brexit sta creando non pochi problemi al mercato delle esportazioni inglese. Dopo l’annuncio di Boris Johnson durante il quale ha dichiarato che il Regno Unito avrebbe lasciato l’Ue all’inizio del 2020, e la formalizzazione degli accordi con l’Europa, l’economia del Paese ha accusato il primo effetto domino. Prodotti alimentari, e non, come whisky, formaggio e cioccolato hanno subito le maggiori perdite di esportazioni. I dati sono stati rivelati da un’analisi condotta dalla Food and Drink Federation (FDF): a gennaio, le esportazioni di formaggio dal Regno Unito sono crollate da 45 milioni di sterline a 7 milioni anno su anno, mentre le esportazioni di whisky sono crollate da 105 milioni a 40. Le esportazioni di cioccolato sono passate da 41,4 milioni di sterline a soli 13 milioni, con un calo del 68%.


Certo, non è solo colpa della Brexit: a incentivare il crollo c’è anche il fattore Coronavirus, che ha portato inevitabilmente a una domanda più debole in Europa, per via della chiusura di ristoranti, hotel e altri punti di ristoro. A pagare lo scotto maggiore sono poi le esportazioni di altri beni come il salmone e la carne bovina. Qui le esportazioni si sono quasi interrotte del tutto con cali rispettivamente del 98% e del 92%. Nel complesso il commercio del pesce è diminuito del 79%.


Commercio in perdita e statistiche

FOOD AND DRINK FEDERATION | I cali nelle esportazioni

Secondo le cifre raccolte dall’Ufficio per le statistiche nazionali (ONS) e riportate dal Guardian, il commercio tra il Regno Unito e l’UE è stato duramente colpito a gennaio, con le esportazioni complessive in calo del 40,7% a gennaio rispetto a dicembre. Si tratta del più grande calo mensile del commercio britannico da oltre 20 anni. La rotta commerciale più colpita, secondo le analisi di FDF, è stata quella verso l’Irlanda, da sempre punto di riferimento per la Gran Bretagna come il più grande mercato di esportazione. Ora il suo valore, nell’intero mercato inglese, è del 5% rispetto al 18% nel gennaio 2020. In netto calo anche le esportazioni in Germania e Italia, rispettivamente dell’85% e dell’81%. I dati complessivi mostrano che le esportazioni di cibo e bevande sono precipitate a inizio 2021 complessivamente del 75,5% su base annua. 

Leggi anche: