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Lo spiraglio nel decreto Covid sulle riaperture prima di maggio: come possono scattare le deroghe e in quali regioni

01 Aprile 2021 - 08:55 Giada Giorgi
Riaperture
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Oltre ai dati settimanali diffusi dalla Cabina di Regia, sarà anche il ritmo virtuoso di vaccinazioni per over 80 e persone fragili il criterio per premiare le Regioni

Dal 7 aprile l’Italia continuerà in arancione e rosso. Lo stop alla zona gialla, tra le questioni più discusse del nuovo decreto Covid, è stato riconfermato dal Consiglio dei Ministri secondo la scia rigorista di Roberto Speranza, ma con una clausola di possibile sblocco. Per passare nella fascia a più basso rischio contagi, e quindi a misure anti virus più leggere, centrali come sempre saranno i dati diffusi dalla Cabina di Regia del Comitato tecnico scientifico. Ma c’è di più. Il governo Draghi stavolta ha deciso di inserire l’andamento del piano vaccinale regionale come criterio ufficiale di allentamento.

«Potranno essere premiate, tornando in giallo, le Regioni che marciano più spedite nelle somministrazioni delle dosi alle persone anziane o fragili». La priorità è garantire che le due strategie vadano di pari passo: da un lato arginare la diffusione di Covid-19 con chiusure e restrizioni e allo stesso tempo correre spediti con la vaccinazione di massa. Un sistema che sembra aver funzionato ormai da tempo in Paesi come Israele e Regno Unito, il primo da sempre nei posti più alti della classifica mondiale per somministrazioni, il secondo con l’ottimo risultato di zero decessi per Covid pochi giorni fa.

Le Regioni che possono aspirare al giallo

L’obiettivo a cui le regioni devono puntare per sperare di ottenere le deroghe previste dal governo nel decreto Covid prevede innanzitutto il calo drastico dei contagi in base alla popolazione. È necessario, innanzitutto, che l’indice Rt scenda sotto la soglia 1. Una meta complicata in questa fase dalla diffusione delle varianti che rallenta il calo della curva anche con le chiusure, ma non impossibile da raggiungere. Si aggiunge poi un secondo criterio che riguarda l’andamento delle vaccinazioni soprattutto sulla popolazione più anziana. Su questo fronte non mancano regioni già in buona posizione per candidarsi a qualche allentamento delle misure, con un possibile passaggio in zona gialla, per quanto rafforzata.

Tra le regioni che finora hanno segnato i risultati migliori sulla copertura vaccinale dei più anziani c’è per esempio il Lazio, che deve comunque fare i conti con una pressione sulle terapie intensive ancora molto alta che ne frena le ambizioni di passaggio al giallo. La regione governata da Nicola Zingaretti ha vaccinato finora il 41% degli over 80. Sono 128 mila le doppie somministrazioni eseguite, con più di 370 mila anziani chiamati almeno per la prima iniezione. Nella stessa situazione virtuosa c’è la Provincia Autonoma di Trento con il 41,37% e quella di Bolzano con il 35,73%.

Anche la Basilicata si classifica tra le Regioni con la percentuale più alta: su un totale di 46.235 di over 80 circa il 34,8% è stato completamente immunizzato, il 52% ha ricevuto almeno la prima dose. Emilia-Romagna e Valle d’Aosta si attestano oltre il 30% degli anziani ultra 80enni vaccinati. Il nuovo decreto non prevede automatismi né al momento specifica la percentuale minima oltre cui considerare il ritmo di campagna vaccinale adatto per una zona gialla. In ogni caso per tutte le Regioni nominate sarà fondamentale raggiungere dati scientifici al di sotto della soglia massima, con un indice Rt non superiore a 1 e un tasso di incidenza sotto i 50 casi per 100 mila abitanti.

Le altre regole del decreto Covid

Scuola

Sul fronte riaperture non si può non parlare di scuola, l’unico vero sconto del nuovo decreto Covid. Il ritorno in presenza sarà consentito ovunque, anche in zona rossa, fino alla prima media. Per le zone arancioni ed eventualmente gialle potranno tornare in aula anche gli studenti di seconda e terza e media.

Spostamenti

Restano vietati gli spostamenti tra le Regioni, a meno che non si abbia una seconda casa. La mobilità è consentita solo per motivi di lavoro, salute e necessità. Sarà sempre possibile rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione. Nelle zone rosse non sarà consentito andare a trovare parenti o amici una volta al giorno e in massimo due persone (oltre ai minori di 14 anni conviventi) come invece sarà permesso nel weekend di Pasqua quando tutta l’Italia sarà in rosso. Le visite, sempre una sola volta al giorno e sempre in non più di due persone, saranno invece consentite in zona arancione e all’interno del comune di residenza.

Sarà consentito raggiungere le seconde case, anche in zona rosse, tranne che nelle Regioni che prevedono misure più restrittive come Campania, Liguria e Puglia, dove nei giorni di Pasqua ci sarà completo divieto per residenti e non residenti. Valle d’Aosta, Alto Adige, Trentino, Toscana, Sardegna hanno vietato lo spostamento per i non residenti. La Sicilia permette l’entrata solo con tampone negativo eseguito massimo 48 ore prima dell’arrivo.

Coprifuoco

Confermato anche dal nuovo decreto il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino, fatta eccezione per motivi di salute, lavoro o necessità.

Chiusure

Per bar e ristoranti continuerà ad essere possibile solo il servizio d’asporto fino alle 18. La consegna a domicilio fino alle 22 e soltanto per i ristoranti. Nelle eventuali zone gialle le attività potranno riaprire a colazione e pranzo. Per piscine, palestre, cinema, musei e teatri ancora porte sbarrate almeno fino al 30 aprile.

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