Bozza decreto Green pass, per i prof senza certificato stop allo stipendio. Da settembre obbligo su treni e aerei

«Il rapporto di lavoro verrà sospeso al decorrere del quinto giorno di assenza». Il testo preliminare del nuovo decreto Covid svela le norme che regoleranno il rientro a scuola in sicurezza

«Tutto il personale della scuola e dell’università dovrà esibire il Green pass, in alternativa il rapporto di lavoro verrà sospeso a partire dal quinto giorno di assenza ingiustificata». È quanto prevede la bozza del nuovo decreto Covid discusso in queste ore dal Consiglio dei ministri sull’estensione dell’obbligo di Carta verde per scuola e trasporti. «Il rapporto di lavoro è sospeso e non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominato». Il testo preliminare del decreto legge sembra essere piuttosto chiaro sulle regole che tra poco più di un mese gestiranno un complicato rientro a scuola. La discussione su bambini e i ragazzi invece sarebbe ancora aperta: l’ipotesi è quella di estendere l’obbligo agli studenti delle superiori che abbiano più di 16 anni. Mentre per gli studenti universitari sembrerebbe già tutto deciso: potranno seguire le lezioni in presenza soltanto se muniti di Carta verde.


Trasporti: l’obbligo dal 1° settembre

Dal 1° settembre il Green pass sarà obbligatorio sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza. Secondo quanto riportato dalla bozza del nuovo decreto, la Carta verde sarà fondamentale per spostarsi su navi e traghetti interregionali, ad esclusione dello Stretto di Messina, sui treni di tipo Intercity, Intercity Notte e Alta Velocità, e sugli autobus che collegano più di due Regioni. Obbligo di Green pass anche per gli autobus adibiti al servizio di noleggio con conducente, ad eccezione di quelli aggiuntivi al servizio pubblico locale e regionale. La data di inizio settembre è il risultato di una lunga discussione prima in cabina di regia e poi in Cdm soprattutto per la proposta del ministro della Salute Roberto Speranza di anticipare al 20 di agosto. Contrario all’ipotesi del ministro, il partito di Matteo Salvini, che aveva invece caldeggiato l’idea di un obbligo ad ottobre. Il compromesso del 1° settembre ha trovato d’accordo il premier Mario Draghi, con l’obiettivo principale di non penalizzare chi è ormai partito per le vacanze senza pass sanitario. Intanto si ragiona anche sulle regole di capienza: la possibilità più accreditata è quella di aumentare il numero di persone previste sui mezzi di lunga percorrenza, a cominciare dai treni per i quali si prevede un incremento dal 50% all’80% di posti disponibili. Notizia delle ultime ore è anche il protocollo d’intesa firmato dal generale Figliuolo con il ministro Speranza e i presidenti di Federfarma, Assofarm e Farmaci Unite: prezzi calmierati per tutti i tamponi rapidi che da oggi in poi avranno un prezzo di 8 euro per tutti i ragazzi tra i 12 e i 18 anni. Di 15 euro per tutti le altre fasce d’età.


Esenzione per bar e ristoranti interni ad alberghi

Per i clienti degli alberghi che vorranno accedere a ristoranti o bar interni alla struttura che li ospita, il Green pass non servirà. Secondo quanto riportato da fonti governative, nel corso della discussione in cabina di regia, la maggioranza avrebbe voluto introdurre la misura anche per il caso suddetto ma la decisione ultima è stata quella di mantenere una norma di fatto già presente nel decreto Covid dello scorso 23 luglio.

Le reazioni a caldo in attesa di un Cdm complicato

A commentare nelle stesse ore anche il leader della Lega Matteo Salvini, ribadendo la sua posizione contraria sull’obbligo di Carta verde: «Il diritto alla salute, che è sacro, deve andare di pari passo con il diritto al lavoro e alla tranquillità delle famiglie, senza penalizzare i bambini e senza complicare la vita a baristi, ristoratori e albergatori». Fa eco Giorgia Meloni che definisce il Green pass «un obbligo vaccinale mascherato», invitando il governo a prendersi «le proprie responsabilità». Di altra opinione Bernini di Forza Italia, con un centrodestra che continua a spaccarsi su uno dei temi più importanti per i prossimi mesi. «Con il virus che si diffonde velocemente a causa delle varianti, l’alternativa che si profila è tra l’incubo di nuovi lockdown e l’utilizzo del Green pass, che dunque non è uno strumento di oppressione ma una garanzia di libertà». La palla ora passerà al Consiglio dei ministri convocato intorno alle 16.30: l’obiettivo è mettere a punto il nuovo decreto con le norme definitive riguardanti proprio la Carta verde. I circa 1.300 emendamenti al decreto presentati in commissione Affari sociali alla Camera, di cui 916 solo dalla Lega, 37 dal Pd e una quarantina dal M5s, potrebbero non rendere facile il confronto.

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