Scattano le denunce per la protesta No Green pass: 41 indagati solo a Milano

Le accuse vanno dalla resistenza a pubblico ufficiale, alla violenza privata, fino all’interruzione di pubblico servizio

Per la manifestazione di sabato scorso, 25 settembre, a Milano dei No Green pass dove si sono verificati momenti di tensione sono 41 al momento le denunce che porteranno ad altrettante iscrizioni nel registro degli indagati. Durante la protesta un gruppo ha tentato di forzare il cordone della polizia per accedere dal lato di Palazzo Reale all’area del Duomo, dove era in corso il comizio di Giorgia Meloni con il candidato sindaco del centrodestra Luca Bernardo. Due uomini e una donna (anche ricoverata per lievi contusioni) sono accusati di resistenza a pubblico ufficiale per aver preso parte al tentativo di forzare il cordone della polizia. Gli altri 38, invece, sono stati denunciati per violenza privata, interruzione di pubblico servizio, istigazione a disobbedire alle leggi e manifestazione non autorizzata.


Per le prossime manifestazioni i militanti hanno già promesso di «fare casino» e alzare il livello dello scontro. Le attenzioni della Digos si stanno concentrando sulla componente anarchica nei cortei contro il Green pass, presente ma in disparte almeno fino all’ultima manifestazione di Milano, il corteo numero 10, quando è invece arrivata in testa alla manifestazione che aveva ormai scavallato il confine della protesta pacifica. Già perché il corteo di sabato a Milano ha visto tafferugli e feriti e di fatto è riuscito (questa volta sì) a bloccare la città, i mezzi pubblici e il traffico. «Ogni sabato è peggio, ne ho parlato con il prefetto e mi ha detto che le denunce stanno aumentano», dice il sindaco di Milano Beppe Sala. «Da un lato ci sono le forze dell’ordine che sono costrette, con le tante cose che hanno da fare, ad arginare le manifestazioni, dall’altro ormai il disagio per i cittadini aumenta perché bloccano tram e strade».


Le denunce

E in effetti, scrive il Corriere della Sera, sono fioccate ieri una decina di denunce, le prime: domani verranno vagliate dal capo del pool Antiterrorismo Alberto Nobili, mentre mercoledì la questione della violenza nelle proteste sarà all’ordine del giorno del comitato per l’ordine e la sicurezza in corso Monforte. Decine di manifestanti sono già stati identificati dalla Digos e altre identificazioni saranno possibili attraverso il lavoro della polizia scientifica. Tra i reati contestati, anche quello di violenza privata e resistenza a pubblico ufficiale, anche perché sabato scorso secondo le ricostruzioni le forze dell’ordine sarebbero diventate bersaglio di insulti ma anche di lancio di oggetti. Mentre la protesta sembra non avere colore politico e prendere di mira tutte le leadership: sabato per esempio tra i target c’era anche Giorgia Meloni, i sostenitori di FdI e del candidato Luca Bernardo. «È chiaro che è un problema», prosegue Sala. «Non ho soluzioni e ne stiamo parlando con il questore. La questura vuole evitare incidenti in questa fase in cui siamo usciti da una situazione di grande tensione, però così è difficile andare avanti».

In copertina ANSA/PAOLO SALMOIRAGO | Scontri con le forze dell’ordine durante la manifestazione dei no vax in piazza Duomo, Milano, 25 settembre 2021.

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