Bonus per uscire di casa, carta cultura, tampon tax: le misure della Manovra che guardano ai giovani

Confermato il bonus prima casa per gli under 36, introdotto uno sconto del 20% per chi ha meno di 31 anni. Ci sono poi alcuni interventi “indiretti” come la riduzione dell’Iva sugli assorbenti e fondi per l’attuazione delle politiche attive in favore dei giovani

«Voglio prendere un impegno. Dopo anni in cui l’Italia si è spesso dimenticata delle sue ragazze e dei suoi ragazzi, sappiate che le vostre aspirazioni, le vostre attese, oggi sono al centro dell’azione del Governo». Parole chiare, nette quelle del premier Mario Draghi in questi giorni. Sfogliando le 94 pagine e i 185 articoli della bozza della manovra, cosa emerge per i giovani? Sono solo due i provvedimenti specifici mirati a una platea di giovani in questa manovra espansiva di 23,4 miliardi di euro, cui vanno aggiunte ulteriori misure, per un totale di 30 miliardi di euro. Eccoli.


Bonus prima casa under 36

Confermato il bonus prima casa per gli under 36: estese quindi per tutto il 2022 le agevolazioni previste per l’acquisto dell’abitazione principale da parte dei e delle giovani e per i genitori single con figli minori.


Sconto 20% per gli affitti di chi ha meno di 31 anni

«Mandiamo i bamboccioni fuori di casa», diceva nel 2009 l’allora ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa. Ora nella bozza di manovra è previsto uno sconto sul canone d’affitto per i giovani che hanno tra i 20 e i 31 anni che percepiscono un reddito e che decidono di uscire di casa. Una detrazione del 20%, fino a un massimo di 2.400 euro di rimborso. Ne può usufruire chi ha un reddito non superiore a 15.493,71 euro e usarlo sia per l’affitto di appartamenti che di stanze singole. La detrazione dura per 4 anni.

La carta elettronica per le spese culturali per i 18enni

In continuità con il bonus cultura, a partire dall’anno prossimo tutti i e le 18enni residenti in Italia o in possesso di permesso di soggiorno (senza limitazioni di Isee) avranno una nuova Carta elettronica per le spese culturali. Sono 230 milioni di euro all’anno i fondi stanziati in manovra per questo provvedimento. L’attuale importo della carta è di 500 euro, ma verrà aggiornato nei prossimi tempi con decreto ministeriale: con la card sarà possibile accedere a cinema, teatro, concerti, mostre, aree archeologiche e parchi, oppure pagare corsi di musica, teatro e lingua o acquistare libri, quotidiani, musica e film.

I provvedimenti indiretti

Per il resto in manovra, di provvedimenti specifici per i più giovani non vi è traccia. Ci sono però alcune iniziative che in maniera indiretta porteranno dei benefici. Un esempio è nell’articolo 21, comma 2 che prevede l’autorizzazione di una spesa massima di 20 milioni di euro per far fronte agli oneri di funzionamento dei centri per l’impiego derivanti dalle attività connesse all’attuazione delle politiche attive del lavoro in favore dei giovani di età compresa tra i 16 e i 29 anni, non occupati né inseriti in un percorso di studio o formazione.

Le misure sociali

Altri provvedimenti, non destinati in maniera specifica ai giovani, avranno impatti sociali di diverse gradazioni. Nella bozza viene reso strutturale il congedo di paternità obbligatorio di dieci giorni: una “novità” annunciata dalla ministra Elena Bonetti già nel 2019, introdotta l’anno scorso e ora appunto strutturale (prima i giorni erano 7, prima ancora 1). Vien prorogato il Fondo per la povertà educativa e sono previsti fondi da destinare alle Regioni per asili nido e scuole dell’infanzia. La manovra istituisce anche un fondo per i caregiver. Arriva in manovra, dopo lunghe battaglie, la riduzione dell’Iva su prodotti assorbenti per l’igiene femminile non compostabili: non al 4% come richiesto da più parti, ma al 10% – «con l’imposta al 10% il risparmio è di circa 300 euro, mentre sarebbe stato di 450 euro se l’aliquota fosse scesa al 4%».

Parità di genere

Per le donne la manovra di Mario Draghi prevede che il fondo per il sostegno alla parità salariale passi da 2 a 52 milioni. Per le pensioni ‘Opzione donna‘ verrà prorogata per tutto l’anno prossimo. Viene però alzata di due anni l’età necessaria: 60 anni per le lavoratrici dipendenti, 61 per le autonome, sempre con 35 anni di contributi. Sempre per l’anno prossimo è previsto l’esonero per al massimo un anno del versamento dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri dipendenti del settore privato, usufruibile dopo la fruizione del congedo obbligatorio di maternità e a partire dalla data del rientro al lavoro. La manovra prevede un piano strategico per la parità di genere, per individuare buone pratiche per combattere gli stereotipi di genere, colmare il divario nel mercato del lavoro, raggiungere la parità nella partecipazione ai diversi settori economici, affrontare il problema del divario retributivo e pensionistico e colmare il divario e conseguire l’equilibrio di genere nel processo decisionale’. Come? Con l’istituzione di una Cabina di regia interistituzionale e un Osservatorio nazionale per l’integrazione delle politiche per la parità di genere.

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