In Germania la «situazione è molto allarmante». Angela Merkel sprona i No vax: «Non è troppo tardi per la prima dose»

Con quasi 53mila contagi nelle ultime 24 ore il governo tedesco tenta di accelerare sull’immunizzazione e sulle terze dosi: la copertura vaccinale nel Paese si attesta al 67,6%

«La situazione pandemica in Germania è drammatica». Non usa mezzi termini Angela Merkel per descrivere la gravità della portata della quarta ondata della pandemia di Coronavirus che sta travolgendo la Germania. Parlando alla Conferenza delle città, la Cancelliera uscente ha definito «spaventoso» il numero crescente dei decessi e «molto allarmante» il livello di occupazione ospedaliera, sia nei reparti di degenza ordinaria, sia nelle terapie intensive del Paese. E, come evidenziato da Merkel, «il virus non sta a guardare se il Paese ha un governo reggente o nel pieno delle sue funzioni». Le parole pronunciate dalla Cancelliera uscente richiamano le sue dichiarazioni dell’ottobre 2020, quando Merkel definì la situazione epidemiologica tedesca «drammatica», sollecitando la nazione a un maggiore impegno e ad applicare rigorosamente le misure anti-contagio per frenare la diffusione del virus. Ma, a differenza dell’anno scorso, quest’anno c’è il vaccino. E Merkel ha rivolto oggi un appello alla popolazione tedesca non ancora vaccinata, sottolineando che «non è mai troppo tardi per farsi somministrare una prima dose» e la vaccinazione è «la via che conduce fuori dalla pandemia». A confermare che la situazione inizia a diventare preoccupante sono anche gli anestesisti tedeschi: «Il sistema sanitario tedesco si sta avviando verso una catastrofe», spiega l’associazione federale tedesca degli anestesisti, la Bda, insieme alla società tedesca di anestesiologia e medicina intensiva in una lettera aperta inviata ai ministri della Salute dei Laender e al ministro della Salute federale Jens Spahn. L’associazione ha chiesto a gran voce che alla vita pubblica in Germania possano accedere solo i vaccinati o i guariti.


I dati della Germania

Intanto in Germania, dopo il picco di 50.196 contagi e 235 decessi per Covid registrato la scorsa settimana dal Robert Koch Institut di Berlino, le autorità sanitarie tedesche nelle ultime 24 ore hanno registrato un nuovo picco, con 52.826 nuovi casi giornalieri e 294 morti. Cresce anche l’incidenza, che passa dal 249,1 della scorsa settimana al 319,5 casi ogni 100 mila abitanti registrati quest’ultima settimana. In parallelo aumenta anche la pressione ospedaliera, con un indice di ospedalizzazione pari a 4,89 pazienti ricoverati ogni 100 mila abitanti. Nel frattempo, nel tentativo di frenare l’incremento di tutti gli indicatori epidemiologici Jens Spahn, il ministro della Salute tedesco, ha chiesto a tutti i medici del Paese di iniziare a somministrare la terza dose di vaccino a tutte le persone dai 18 anni in su già vaccinate, anche senza attendere la scadenza di sei mesi tra il completamento del primo ciclo vaccinale e il terzo richiamo.


Le misure del governo tedesco per frenare l’impennata dei contagi

Al contempo, il governo tedesco mira ad aumentare la copertura vaccinale complessiva nel Paese, che al momento si attesta al 67,6%. Per frenare la curva dei contagi, il governo tedesco ha già introdotto nuove misure restrittive, tra cui l’esclusione di tutti i cittadini non vaccinati da ristoranti, bar, locali ed eventi culturali secondo la regola del 2GPlus, limitando la partecipazione agli eventi pubblici solo ai vaccinati e ai guariti da Covid muniti di test negativi. Oltre a ciò, dopo la sospensione dello scorso luglio, Berlino sta valutando l’ipotesi di ripristinare il lavoro da remoto per tutti i lavoratori e le lavoratrici che hanno modo di svolgere il proprio lavoro da casa, andando a ridurre dunque la presenza di persone sui mezzi pubblici e la possibilità di contagio sui posti di lavoro. Insomma, la Germania intende incrementare tutte le possibili misure anti-contagio, in modo da scongiurare un nuovo «dicembre amaro», come sostenuto dal ministro Scholz.

Foto in copertina: EPA/FILIP SINGER

Leggi anche: