Il video del farmacista e i test positivi dei vaccinati non dimostra l’inefficacia dei vaccini

Chi è vaccinato può infettarsi? Si! Non è una novità, è una condizione che si conosce da decenni in tema vaccinazioni

In un video che circola in alcune pagine Facebook e canali YouTube, un farmacista di Viareggio di nome Giovanni Bergamini mostra una manciata di tamponi rapidi al fine di immortalare uno strano conteggio di quelli positivi, mostrando che la maggioranza apparterrebbero a pazienti vaccinati. Come fa il farmacista a conoscere questi dati sui clienti? Potrebbe aver domandato ad ognuno il proprio stato vaccinale, resta il fatto che la sua esibizione non dimostra alcunché. Tanto più che possediamo dati decisamente migliori sull’efficacia dei vaccini contro il nuovo Coronavirus a livello di popolazione. I casi individuali, infatti, non fanno statistica.

Per chi ha fretta:

  • Non è certo nel modo mostrato da Bergamini che accertiamo se un positivo è stato vaccinato o meno.
  • Il conteggio di una manciata di tamponi antigenici non può dirci niente sull’efficacia dei vaccini a livello di popolazione.
  • I dati reali, raccolti con metodo, ci raccontano una situazione pandemica che espone al pericolo soprattutto i non vaccinati.

Analisi

Sappiamo che tra le varianti Covid, la Omicron è quella che più sta destando preoccupazione in quanto presto la metà dei casi in Europa potrebbero riguardarla, secondo recenti stime. Certamente stiamo già trovando anche vaccinati con Terza dose positivi a SARS-CoV-2, soprattutto persone anziane e con altri problemi pregressi. La capacità dei vaccini di proteggere dalle forme gravi resta comunque generalmente alta. Insomma, il problema maggiore sarà per chi non si vaccina.

Il messaggio del filmato di Bergamini risulta fuorviante. Chi lo condivide generalizza, sostenendo che sarebbe indifferente vaccinarsi o meno, per tanto tutte le misure che si stanno prendendo, dal Green pass rafforzato a eventuali prossimi lockdown per i non vaccinati sarebbero privi di fondamento. Al di là degli aspetti politici, che le decisioni governative naturalmente implicano, resta il fatto che i non vaccinati sono quelli con probabilità rilevanti di contagiare e incorrere nelle forme gradi di Covid-19, con nello sfondo una Variante Covid in ascesa piuttosto preoccupante.

Cosa dicono i dati più recenti

Diamo un’occhiata al bollettino dell’Istituto superiore di sanità pubblicato il 24 dicembre, in particolare la tabella a pagina 18. Contrariamente al filmato di Bergamini, si tratta di dati accertati su un ampio campione di positivi, raccolti dal 19 novembre al 19 dicembre 2021:

Epicentro | Tabella con dati ISS sui positivi in Italia tra novembre e dicembre 2021.
  • Positivi non vaccinati: 140.677 su oltre 7 milioni;
  • Positivi con dose booster: 7.655 su oltre 4 milioni. 
  • Casi gravi non vaccinati: 887 su 5.944 ospedalizzati;
  • Casi gravi con dose booster: 26 su 272 ospedalizzati;
  • Morti non vaccinati: 839;
  • Morti con dose booster: 45.

Un vaccinato può infettarsi? Lo sappiamo da prima della campagna vaccinale

Bisogna ricordare prima di tutto l’efficacia dei vaccini secondo gli studi scientifici relativi alle tre fasi di sperimentazione, dove nessuno ha ottenuto una percentuale di buona riuscita pari al 100%. Questo è un dato che conosciamo dal 2020, non da fine 2021.

In secondo luogo, la vaccinazione non era sinonimo di non infezione. Non sarebbe neanche la prima volta, anche altri vaccini contro altre malattie non potevano garantire l’immunità sterilizzante dove «il virus non può nemmeno prendere piede nel corpo perché il sistema immunitario impedisce al virus di entrare nelle cellule per replicarsi», come spiegato in un editoriale del 2017 della ricercatrice Sarah Caddy dell’Università di Cambridge: «In un mondo ideale, tutti i vaccini indurrebbero l’immunità sterilizzante. In realtà, è estremamente difficile produrre vaccini che fermino del tutto l’infezione da virus».

Nessuno si dovrebbe sorprendere di un vaccinato positivo all’infezione, eppure alcuni interventi erano stati persino travisati o avevano alimentato questa presunta “scoperta”. Proprio a Open Fact-checking avevamo trattato il caso dell’intervento a Porta a Porta del Ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini in merito ai vaccini anti Covid19: «Non è che chi ha avuto il vaccino non possa trasmettere il virus. Questo ci dicono gli studi. Quindi, non possiamo semplicemente dire una volta tutti vaccinati “il problema è risolto”». Vespa, di fronte a tale dichiarazione, rispondeva «Allora stiamo scherzando» nonostante si trattasse di una situazione nota non dal 2021, ma da decenni.

Già all’epoca, nel nostro articolo di marzo 2021, avevamo rimarcato nel consueto “per chi ha fretta” un punto fondamentale: «C’è differenza tra malattia e infezione». Infezioni che potrebbe essere in atto nelle persone testate dal farmacista, ma i risultati dovrebbero essere in ogni caso confermate con un test molecolare.

Conclusioni

Quel che viene proposto nel filmato di Bergamini è in netto contrasto coi dati che ci arrivano sulla popolazione generale. Il Farmacista esibisce una manciata di tamponi, che oltre a non poter avere rilevanza statistica, non dimostrano un fallimento delle vaccinazioni. In questo modo, chi non ha ancora ricevuto la prima dose, o deve ancora concludere il ciclo vaccinale o ricevere il booster, viene persuaso ancora di più alla pericolosa idea di una presunta inutilità dei vaccini.

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