Ucraina, bombardamenti a Ovest di Kiev. Di Maio: «Non manderemo aerei. Possibili nuove sanzioni Ue»

Il premier israeliano Bennett: «Poche chance di mediazione». Domani il terzo round di negoziati

Alla vigilia del terzo round di negoziati tra Kiev e Mosca, si susseguono i colloqui nel tentativo di arrivare a una mediazione sulla guerra in Ucraina. Dopo l’incontro di ieri, 5 marzo, con il presidente russo Vladimir Putin e il confronto con quello ucraino Volodymyr Zelensky, il premier israeliano Naftali Bennett ha parlato delle chance di mediazione tra le parti: «Le probabilità non sono molte, ma abbiamo il dovere di provarci», ha detto. Parallelamente, Putin ha avuto un colloquio con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.


23.35 – Il capo negoziatore ucraino: «Pronti a discutere modelli di garanzia non Nato»

In un’intervista a Fox News David Arakhamia, capo negoziatore ucraino, ha spiegato che il Paese è pronto a negoziare modelli di garanzia che non prevedono l’intervento diretto della Nato: «Siamo pronti a discutere alcuni modelli non Nato. Per esempio ci potrebbero essere delle garanzie dirette da parte di Paesi come gli Usa, la Cina, la Gran Bretagna, forse la Germania e la Francia. Siamo aperti a discutere queste cose in un più largo, non solo in discussioni bilaterali con la Russia ma anche con altri partner». Arakhamia ha spiegato anche che l’Ucraina non cederà su Crimea e Donbass: «Le uniche parti su cui è quasi impossibile essere d’accordo sono la Crimea e le sedicenti repubbliche (del Donbass) che la Russia insiste che riconosciamo come indipendenti. Questo non è accettabile per la società ucraina. Non sono i politici, ma il popolo ucraino che non vorrà mai che accada».


22.57 – Ukraine Now: «Razzi su struttura nucleare di Kharkiv»

A riportare la notizia è il Washington Post che cità il canale Telegram Ukraine Now. Dalle informazioni emerse da questa fonte, le forze russe avrebbero lanciato una serie di razzi contro l’Istituto di fisica e tecnologia di Kharkiv. Qui ci sono, sempre secondo Ukraine Now, «37 elementi di combustibile nucleare scaricati nella sua zona attiva». L’attacco non ha provocato danni ma «avrebbe potuto portare a una rilevante catastrofe ambientale».

22.44 – Zelensky: «La Russia attacca i civili, dov’è l’Occidente?»

Il presidente Ucraino Zelensky è tornato a rivolgersi alla popolazione con un nuovo video: «La Russia ha annunciato che domani bombarderà le nostre industrie di difesa. Molte di queste sono nelle nostre città, con i civili attorno. È un omicidio. E non vedo nessun leader mondiale reagire a questo oggi, nessun politico occidentale». Zelensky ha chiesto reazioni più niente dall’Occidente: «Immagina il senso di impunità degli aggressori che annunciano in anticipo le loro atrocità. Tutto perché non c’è alcuna reazione. È come se tutti i leader occidentali fossero spariti oggi».

21.49 – Netflix ha sospseso il suo servizio in Russia

Fra i colossi tech che hanno scelto di lasciare la Russia c’è anche Netflix. La notizia è stata diffusa da Lucas Shaw, reporter di Bloomberg.

21.06 – Di Maio: «L’alternativa alle sanzioni è la terza guerra mondiale»

Ospite alla trasmissione Che tempo che fa, Luigi Di Maio ha spiegato che al momento il governo non ha intenzione di mandare aerei in Ucraina: «Fornire aerei all’Ucraina non è possibile, perché questo significherebbe entrare in guerra e questo noi non lo vogliamo. Se noi istituiamo una No Fly Zone come chiede l’Ucraina significa mandare i nostri caccia a fermare i russi e se uno solo dei nostri aerei viene abbattuto, scoppia la terza guerra mondiale perché dobbiamo rispondere. Noi dobbiamo sostenere gli ucraini creando corridoi umanitari, attraverso il tavolo della diplomazia per arrivare a un cessate il fuoco, consentendogli il diritto alla difesa rispetto a una forza impari, ma dobbiamo scongiurare una guerra che devasterebbe tutto il continente. Anche con decisioni come quella di dire no alla No Fly Zone».

Dall’inizio del conflitto il presidente Zelensky chiede una No Fly Zone su tutta l’Ucraina. Visto che questa richiesta è stata più volte declinata dalla Nato ora Zelensky chiede di inviare nel Paese jet militari per permettere all’esercito di Kiev di difendersi dai russi. Secondo il ministro degli Esteri la strada da seguire è ancora quella delle sanzioni e non esclude che l’Unione europea ne decida delle altre: «L’alternativa alle sanzioni è la terza guerra mondiale. Non escludo che nei prossimi giorni l’Ue possa valutare un terzo pacchetto di sanzioni. Ma in questo momento abbiamo già strumenti da applicare».

21.00 – Nuovi raid su Kharkiv: gli aerei russi colpiscono edifici governativi e la torre della Tv

 EPA/SERGEY KOZLOV

Alle 19 (ora locale) raid aerei russi hanno colpito alcuni edifici militari e governativi e installazioni a Kharkiv, tra cui la torre della tv. A riferirlo è stato il consigliere del ministro degli Interni dell’Ucraina Anton Gerashchenko su Telegram. I danni si stanno ancora valutando. Le forze ucraine – ha aggiunto – hanno abbattuto due aerei russi.

20.20 – American Express blocca le carte in Russia

PIXABAY

American Express – dopo Visa, Mastercard e PayPal – ha deciso di bloccare l’operatività delle carte in Russia. Il motivo? «L’ingiustificato attacco all’Ucraina». Il provvedimento si estende anche alla Bielorussia. In altre parole, le carte emesse in tutto il mondo da American Express non funzioneranno più nel Paese guidato da Putin mentre quelle emesse dalle banche russe non funzioneranno all’estero sempre nella rete American Express, spiega il gruppo.

19.30 – TikTok sospende i live streaming in Russia

ANSA/HAYOUNG JEON | TikTok

La legge contro le “fake news” in Russia ha spinto anche TikTok a scappare dal Paese guidato da Vladimir Putin. «Alla luce della nuova legge russa sulle “notizie false”, non abbiamo altra scelta che sospendere il live streaming e i nuovi contenuti del nostro servizio video mentre esaminiamo le implicazioni sulla sicurezza di questa legge. Il nostro servizio di messaggistica non sarà interessato da questo provvedimento», si legge su Twitter. «Continueremo a valutare l’evoluzione dei fatti in Russia per determinare quando potremmo riprendere completamente i nostri servizi», concludono.

18.35 – Si dimette il direttore del Teatro Bolshoi di Mosca

Il direttore del Teatro Bolshoi di Mosca, Tugan Sokhiev, ha annunciato le sue dimissioni. A diffondere la notizia è Interfax il quale spiega che Sokhiev ha rilasciato una dichiarazione in cui annuncia che si dimetterà anche dalla carica di direttore musicale dell’Orchestre National du Capitole de Toulouse. «Dopo aver affrontato una scelta impossibile tra i miei musicisti preferiti russi e francesi, ho deciso di dimettermi da direttore del Teatro Bolshoi di Mosca e da direttore musicale dell’Orchestre National du Capitole de Tolosa», sono state le sue parole.

18.26 – Telefonata Putin – Bennet: la seconda in 24 ore

Il presidente russo Putin ha avuto un altro colloquio telefonico con il premier israeliano Bennett. Si tratta della seconda volta in meno di 24 ore. A diffondere la notizia è l’agenzia di stampa Interfax che cita il Cremlino. Dopo l’incontro di ieri a Mosca, Putin e Bennet hanno dunque concordato di continuare a scambiarsi punti di vista sulla situazione in Ucraina.

18.11 – La Russia avverte: «Non ospitate jet ucraini o sarete coinvolti»

Il ministero della Difesa russo, citato da Interfax, avverte che qualunque Paese ospiti aerei militari ucraini «sarà coinvolto nel conflitto». «Sappiamo che ci sono alcuni aerei da combattimento in Romania e in altri Paesi confinanti – ammonisce Mosca -. Vogliamo sottolineare che l’uso futuro di questi aerei contro la forze armate russe potrebbe essere considerato come un coinvolgimento di questi Paesi nel conflitto armato».

18.05 – Zelensky: «Ho parlato con Draghi di adesione alla Ue»

«Ho discusso con il Presidente del Consiglio Mario Draghi del modo per contrastare l’aggressione. L’ho informato sui crimini della Russia contro i civili, sul terrorismo nucleare. Ed è stata sollevata la questione del sostegno all’Ucraina e dell’esame della nostra domanda di adesione in Europa». Lo fa sapere il presidente ucraino Zelensky via Twitter. Nel corso del colloquio, Palazzo Chigi ha fatto sapere che è stata ribadita la profonda amicizia tra il popolo italiano e il popolo ucraino e la grande solidarietà dell’Italia nei confronti dell’Ucraina. Draghi ha condannato gli attacchi della Russia ai civili e alle infrastrutture nucleari, ha riaffermato la volontà italiana di fornire sostegno e assistenza all’Ucraina e alla sua popolazione e ha ribadito come l’Italia sostenga l’appartenenza dell’Ucraina alla famiglia europea.

18.00 – Michel: «Con la no-fly zone c’è il rischio di una guerra mondiale»

La chiusura dello spazio aereo dell’Ucraina «nelle circostanze attuali sarebbe considerato come l’ingresso in guerra della Nato e quindi un rischio di una terza guerra mondiale». Queste le parole del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, rilasciate ai microfoni di France Inter e France Info. Sulla possibilità di inviare aerei all’Ucraina, Michel ha detto di non avere intenzione di commentare vista la «sensibilità» del tema. C’è «un coordinamento con i Paesi membri che possono prevedere consegne o donazioni di materiale legato all’aeronautica, ma dobbiamo considerare che i soldati ucraini devono avere attrezzature per cui siano addestrati».

17.00 Putin sente Macron: «Non colpiremo le centrali nucleari»

Vladimir Putin ha detto oggi al presidente francese Emmanuel Macron che «non è sua intenzione procedere ad attacchi contro le centrali» in Ucraina. Rispetto al precedente colloquio telefonico di giovedì scorso, il presidente Putin è apparso oggi a Macron «sempre molto determinato» nel raggiungimento dei suoi obiettivi: «Se i nostri obiettivi non saranno raggiunti con il negoziato – ha detto – lo saranno con le operazioni militari».

16.35 – L’Onu: «364 civili sono stati uccisi in Ucraina»

Secondo quanto riportato dalle Nazioni Unite, che stanno monitorando l’offensiva russa in Ucraina dal 24 febbraio, è stato confermato che almeno 364 civili sono stati uccisi da quando è cominciata l’offensiva delle forze armate russe. Altre 759 persone sono invece rimaste ferite, anche se – precisa l’Onu – i numeri reali sono probabilmente «notevolmente più alti». A questi numeri, vanno aggiunti altri 13 morti e 52 feriti tra i civili, anche se il bilancio resta provvisorio secondo l’Ufficio dell’Alto commissario delle Nazioni unite per i diritti umani.

16.25 – Kuleba: «20mila volontari da 52 Paesi si offrono per combattere»

Circa 20 mila stranieri si stanno offrendo come volontari per combattere a fianco dell’esercito ucraino. Lo ha reso noto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. Stando a quanto riporta il Kyiv Independent, Kuleba ha fatto sapere che migliaia di stranieri provenienti da 52 Paesi hanno presentato domanda per entrare a far parte dell’esercito di Kiev.

16.05 – Ong: «2.500 arresti nelle manifestazioni in 50 città russe»

L’Ong Ovd-Info, specializzata nel monitoraggio delle manifestazioni, rivede al rialzo il numero dei dimostranti russi arrestati nel corso delle proteste contro l’offensiva militare in Ucraina. Stando agli ultimi numeri diffusi, almeno 2.500 persone sono state arrestate nella giornata di oggi in circa 50 città della Russia. Secondo l’Ong, dal 24 febbraio, data di inizio delle operazioni militari, nel Paese sono stati arrestati quasi 11mila manifestanti. Nonostante le intimidazioni delle autorità russe e la minaccia di pesanti pene detentive, le azioni di protesta si sono svolte ogni giorno per 10
giorni in diverse città del Paese.

15.38 – Putin: «È Kiev a impedire le evacuazioni da Mariupol»

Contrariamente alle informazioni che circolano a proposito della violazione del cessate il fuoco a Mariupol e dell’interruzione del nuovo tentativo di evacuazione dei civili a causa dei bombardamenti russi, il Cremlino scarica le responsabilità su Kiev. Vladimir Putin accusa le autorità della capitale ucraina di impedire le evacuazioni di civili da Mariupol, nel sud Paese. A riferirlo è lo stesso Cremlino.

15.30 – Blinken incontrerà Macron a Parigi martedì

Il segretario di Stato Usa Antony Blinken incontrerà a Parigi il presidente francese Emmanuel Macron martedì sera per continuare a coordinare la risposta all’invasione russa dell’Ucraina. Ad annunciarlo è il portavoce del dipartimento di Stato americano Ned Price.

15:05 – La Croce rossa: «L’evacuazione di Mariupol si è interrotta»

Dopo i media, conferme sulla violazione del cessate il fuoco a Mariupol arrivano anche dalla Croce rossa. «In mezzo a scene devastanti di sofferenza umana, un secondo tentativo oggi di iniziare l’evacuazione di circa 200.000 persone dalla città è stato interrotto», scrive in una nota il Comitato internazionale della Croce Rossa, che aveva aperto il passaggio dei civili nella città del sud-est accerchiata dai russi. «Ancora una volta, Mosca e Kiev si sono incolpate a vicenda per la mancata evacuazione dei civili – si legge ancora nella nota -. Secondo le autorità ucraine, i russi hanno continuato a bombardare le zone del passaggio dei civili. I separatisti del Donbass invece hanno riferito che sono state le forze ucraine a non aver rispettato il cessate il fuoco».

14.20 – Terminato il colloquio Macron-Putin

EPA

Dopo un’ora e 45 minuti di colloquio, si è chisa la telefonata tra il presidente russo Putin e quello francese Macron. Lo ha reso noto lo stesso Cremlino.

14.13 – Attacchi russi interrompono il secondo tentativo di evacuazione da Mariupol

Un funzionario ucraino ha riferito che nuovi attacchi russi hanno interrotto il cessate il fuoco e dunque hanno mandato all’aria il secondo tentativo di evacuare i civili dalla città portuale assediata di Mariupol. Nonostante la tregua fosse stata pianificata, essa è fallita come ieri a causa dei bombardamenti russi. A diffondere la breakng news è Associated Press.

13.55 – Aumenta il flusso di ucraini verso l’Italia: 3mila in un giorno

Sono 14.237 i cittadini ucraini entrati in Italia finora: 7.052 donne, 1.459 uomini e 5.726 minori. Il dato, fa sapere il ministero dell’Interno sul suo sito, è aggiornato alle ore 8 di oggi e le principali destinazioni risultano essere Roma, Milano, Bologna e Napoli, dove vengono raggiunti familiari e conoscenti già presenti in Italia. In 24 ore sono oltre 3mila gli ucraini arrivati, numero che segnala un aumento del flusso.

13.40 – Missili russi hanno distrutto l’aeroporto di Vinnytsia

I russi hanno colpito Vinnytsia con otto missili, distruggendo completamente l’aeroporto. Lo rende noto il presidente ucraino Zelensky secondo cui «bisogna chiudere i cieli dell’Ucraina o almeno darci aerei in modo da poterci proteggere dai missili e dagli aerei russi. Se non lo farete, vorrà dire che volete che ci uccidano lentamente». La città colpita si trova a circa 200 chilometri a sud-ovest di Kiev e conta 370mila abitanti. «Vi chiediamo ogni giorno una no fly zone – ribadisce il presidente ucraino – se non ce la date, almeno forniteci aerei per proteggerci»

12.55 – Cnn: «Pesanti bombardamenti a ovest di Kiev»

Nella mattinata di oggi sono stati registrati pesanti bombardamenti a ovest e a nord-ovest della capitale Kiev. Il violento impatto delle esplosioni è stato sentito dalla squadra della Cnn inviata a Kiev e nell’area a sud-ovest della città. Stando a quanto riportato, due colpi di mortaio hanno colpito un checkpoint installato per consentire l’ingresso di civili nelle città dalla periferia. Al momento, è stato diffuso un bilancio di tre morti da parte delle autorità ucraine relativamente a queste ultime esplosioni. Secondo quanto riferisce Cnn, due di questi sarebbero bambini.

12.49 – Oggi oltre 1000 arresti in Russia nei cortei contro la guerra

Sono più di mille le persone arrestate oggi in diverse città della Russia nelle varie manifestazioni contro l’operazione militare lanciata da Mosca in
Ucraina. A diffondere il dato è l’ong Ovd-Info. Stando alla stessa fonte, dal 24 febbraio, quando è cominciata l’offensiva militare, i manifestanti arrestati in Russia sono circa 10mila. L’oppositore russo Alexei Navalny ha lanciato un appello ai russi affinché scendano ogni giorno in piazza per chiedere la pace.

12.42 – Di Maio: «Basta ricatti russi, ora un piano energetico per l’Italia»

«Stiamo pianificando altre missioni per diversificare ulteriormente le forniture energetiche all’Italia. Abbiamo definito un piano italiano di sicurezza energetica per tutelare i nostri cittadini e le nostre imprese». Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, parlando da Doha. «Lavoriamo di concerto con gli altri Stati una strategia energetica Ue. Allo stesso tempo, l’Italia resta impegnata anche a livello bilaterale, come dimostrano la mia recente visita in Algeria». «Rafforzando i legami con il Qatar, e con altri Paesi – ha proseguito – ci rendiamo autonomi anche da eventuali ricatti dal gas russo».

12.25 – Erdogan chiede il cessate il fuoco a Putin

EPA/SERGEI CHIRIKOV | Erdogan e Putin

Il presidente russo, Vladimir Putin, e quello turco, Recep Tayyip Erdogan, hanno iniziato un colloquio telefonico a proposito della guerra in Ucraina. A farlo sapere è la televisione turca Tpt, citata dall’agenzia russa Tass. Stando a quanto si apprende, Erdogan ha avanzato al suo interlocutore alcune proposte per i negoziati con Kiev: «è necessario garantire il cessate il fuoco, aprire i corridoi umanitari e firmare il trattato di pace».

12.14 – Unhcr: «Esodo profughi più veloce in Europa dal dopoguerra»

Con oltre un milione e mezzo di rifugiati in fuga dalla guerra, che hanno già lasciato l’Ucraina negli ultimi 10 giorni, è in corso «la crisi di profughi più veloce in Europa dalla Seconda Guerra mondiale». Questa la considerazione fatta dall’Alto commissario dell’Onu per i rifugiati, Filippo Grandi.

12.00 – Al via le evacuazioni a Mariupol

«L’evacuazione dei civili da Mariupol in Ucraina è iniziata». Lo ha comunicato il servizio stampa del Municipio di Mariupol. «Secondo il Centro di coordinamento guidato dal capo dell’amministrazione militare e civile regionale di Donetsk Pavel Kirilenko, oggi, 6 marzo, dalle 10.00 verrà dichiarato un regime di silenzio fino alle 21.00 ora locale», si legge nella nota secondo quanto riporta l’Interfax.

11.48 – Bennett: «Ho l’appoggio di tutti i protagonisti»

Il premier israeliano Naftali Bennett ha parlato del proprio tentativo di mediare tra Russia e Ucraina: «Sono andato a Mosca e Berlino nell’intento di favorire il dialogo fra le parti. Ovviamente ho ricevuto il benestare e l’incoraggiamento di tutti i protagonisti. Continueremo ad agire nella misura in cui ci verrà richiesto». Bennett ha aggiunto: «Le probabilità non sono molte, ma se c’è una piccola fessura il nostro obbligo morale è di fare ogni tentativo». «Finché la candela è accesa – ha concluso – dobbiamo sforzarci».

11.00 – Nuovo colloquio Bennett-Zelensky, Putin sente Erdogan

Il premier israeliano Naftali Bennett ha avuto un nuovo colloquio con il presidente ucraino Volodomyr Zelensky. Negli stessi minuti, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Ria Novosti, il presidente turco Tayyip Erdogan ha chiamato Putin per il confronto annunciato nelle scorse ore.

10.12 – Allerta rossa a Kiev, minaccia di attacco aereo

Suonano le sirene di allarme nella capitale Kiev: è allerta rossa, minaccia di attacco aereo.

10.10 – L’Onu: «Più di 1.5 milioni di persone fuggite dall’Ucraina»

Secondo quanto dice l’Onu, sono ormai più di un milione e mezzo i rifugiati fuggiti dall’Ucraina in 10 giorni.

10.00 – Spari contro i civili bloccano le evacuazioni

Spari contro i civili bloccano le evacuazioni di Bucha e Gostomel, vicino Kiev. A denunciarlo sono i residenti dell’area, secondo il racconto dei media locali. Le ricostruzioni parlano di almeno tre morti, fra i quali una volontaria che aveva appena consegnato cibo a un rifugio e si trovava in macchina con altre due persone. Stesso scenario a Irpin, con le truppe russe che aprono il fuoco contro i civili secondo il racconto del corrispondente di Radio Svoboda.

9.30 – Mariupol si prepara per le evacuazioni

La città ucraina di Mariupol ha annunciato l’inizio imminente dell’evacuazione di civili. Le operazioni dovrebbero iniziare alle 11 ora italiana.

8.45 – I filorussi: «I corridoi umanitari riapriranno oggi»

I corridoi umanitari di Mariupol e Volnovakha riapriranno oggi, assicura il vicecomandante della milizia filorussa dell’autoproclamata di Donetsk (Dpr), Eduard Basurin. «In mattinata i corridoi umanitari saranno riaperti a Mariupol e a Volnovakha. Noi speriamo ancora che i comandi ucraini incaricati di difendere le regioni abitate ordinino ai loro subordinati di sbloccare le vie di fuga (…) affinché i civili possano lasciare queste aree popolate», ha detto Basurin citato dalla Tass.

8.00 – L’allarme da Mariupol: «Rischiamo una catastrofe»

La situazione nella regione di Sumy e nella città di Mariupol è «sull’orlo di una catastrofe umanitaria», ha detto domenica mattina un funzionario del governo ucraino citato dalla Bbc. In diverse aree della regione non c’è elettricità o acqua, ha detto il consigliere del governo Vadim Denisenko. A Mariupol l’evacuazione dei civili è slittata dopo che sono ripresi i bombardamenti delle forze russe. Secondo fonti citate dalla Bbc, oggi verrà fatto un nuovo tentativo per riaprire i corridoi umanitari.

6.15 – Evacuazioni bloccate a Bucha e Gostomel

Secondo i media locali, gli spari delle forze russe contro i civili stanno bloccando le evacuazioni a Bucha e Gostomel, vicino Kiev. Ci sarebbero almeno tre morti, fra i quali una volontaria che aveva appena consegnato cibo a un rifugio: era insieme ad altre due persone in auto quando i russi hanno attaccato.

2.10 – Biden sente Zelensky

Il confronto tra Joe Biden e Volodymyr Zelensky è durato mezz’ora. Secondo Kiev, «l’agenda ha incluso i temi della sicurezza, dell’assistenza finanziaria per l’Ucraina e le sanzioni alla Russia». La Casa Bianca ha fatto sapere che Biden ha messo in evidenza l’aumento dell’assistenza di sicurezza, umanitaria ed economica all’Ucraina e osservato come la sua amministrazione stia cercando di assicurarsi ulteriori fondi dal Congresso.

1.30 – Conclusa la visita di Bennett a Berlino

Da Berlino hanno fatto sapere che «Olaf Scholz ha incontrato il premier israeliano Naftali Bennett. Il colloquio è durato 90 minuti ed è stato concentrato sui risultati» dell’incontro fra Bennett e il presidente russo Putin. «L’obiettivo comune resta quello di mettere fine alla guerra il prima possibile. Lavoreremo per questo». Il premier israeliano ha parlato nel corso della serata due volte con il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky.

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