Il Cremlino prova a spegnere le voci: «Il 9 maggio nessuna dichiarazione di guerra contro l’Ucraina». E nega l’assalto ad Azovstal

Parlando alla stampa, Peskov ha smentito le indiscrezioni sul Giorno della Vittoria e negato l’attacco di ieri alle acciaierie di Mariupol

La Russia non avrebbe intenzione di dichiarare ufficialmente guerra all’Ucraina in occasione della ricorrenza del 9 maggio, anniversario della vittoria dei sovietici sui nazisti nella Seconda guerra mondiale. A dirlo è stato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov alla stampa, che ha ribadito di non vedere comunque alcun progresso nei colloqui diplomatici con Kiev. La notizia della possibile dichiarazione di guerra il 9 maggio era stata lanciata da alcuni media britannici, e lo stesso Papa Francesco, dopo l’incontro con Viktor Orbán, aveva dichiarato che il premier ungherese è convinto che la dichiarazione ci sarà. Peskov ha anche negato che ieri, 3 maggio, le forze russe abbiano lanciato l’assalto finale alle acciaierie Azovstal di Mariupol, città portuale nel nord est dell’Ucraina. Le immagini dell’attacco sono state diffuse dai media ucraini. «Il comandante in capo Putin ha dato l’ordine di annullare qualsiasi assalto il 21 aprile», ha detto Peskov. «Quindi al momento non c’è nessun assalto». Le forze di Mosca, secondo Peskov, sono occupate in operazioni di assedio attorno al sito e intervengono solo per «fermare rapidamente i tentativi dei combattenti ucraini di raggiungere delle postazioni di tiro».


Immagine di copertina: EPA/SHAMIL ZHUMATOV


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