L’ultima telefonata di Maurizio Costanzo: «Aveva un progetto finale, un copione per il cinema»

Il suo migliore amico, avvocato e consigliere: fui io a presentargli Maria De Filippi

Il giornalista Maurizio Costanzo aveva un ultimo progetto da realizzare. Ne aveva parlato con l’avvocato Giorgio Assumma, suo amico storico ed ex presidente della Siae. Assumma l’ha sentito per l’ultima volta giovedì 23 febbraio. Ovvero il giorno prima della morte. E nella biografia del conduttore riveste una grande importanza anche per un altro motivo. Fu Assumma a presentargli Maria De Filippi. Ovvero la donna con cui si sposerà nel 1995 e passerà il resto della vita. Dopo il divorzio con Marta Flavi, che fece molto rumore all’epoca visto che i due erano sposati da appena un anno. Oggi Assumma in un colloquio con il Corriere della Sera riepiloga l’ultima telefonata di Maurizio Costanzo e altri aneddoti. I due si conobbero nel 1973: quest’anno la loro amicizia sarebbe arrivata a durare mezzo secolo.


Il televisore nell’aldilà

«Maurizio mi chiese: “Secondo te, quando si va all’altro mondo, di là che succede?”. Risposi: “Non lo so, però si va a stare meglio”. “E potrò avere un televisore?”. “Non credo”. “Sai che noia allora”. “Ma no, sarai nella pace del Signore”. Vabbè, allora facciamo che chi arriva primo aspetta l’altro”», dice Assumma a Giovanna Cavalli. Poi ricorda come si conobbero: «Lo contattai per un lavoro su De Gasperi, non se ne fece niente. Da allora non ci siamo più persi. Una telefonata al giorno, caffè ogni lunedì e mercoledì al bar Vanni, davanti alla Rai. Mi chiedeva un giudizio su ogni progetto, io consiglio sulle cause legali, mai uno screzio». La presentazione di De Filippi andò così: . «Maria era una brillante laureata in legge, consulente dell’associazione fonografici italiani, a Milano. Mi chiese se potevo trovarle un moderatore famoso per un convegno sulla pirateria discografica alla Mostra di Venezia. Baudo era impegnato, Vespa pure, Maurizio traccheggiò e infine accettò».


Il copione per il cinema

A quel punto avviene l’incontro: «Maria venne a prenderci in aeroporto. Lui manco la guardò, quasi seccato. Al Lido, scesi dalla barca, si fece sotto un fotografo. Al che Maurizio le disse secco: “Per favore, dottoressa, mi resti lontana, non voglio paparazzate”. E anche a cena la fece sedere dall’altra parte del tavolo». Poi, il colpo di scena: «Dieci giorni dopo incontrai Maria in un bar di viale Mazzini. “Sono venuta a trovare una zia”. Finsi di crederle. Il lunedì Maurizio mi disse: “Sai quella dottoressa De Filippi è in gamba, la vorrei come assistente”». Infine, Assumma racconta l’ultima telefonata e quel copione per il cinema. E anche la causa della morte: «Si era ripreso dopo il piccolo intervento, stava molto meglio, in gran forma, era lo stesso di sempre, lucido, con la mente perfettamente a posto, ironico, pieno di idee, abbiamo parlato di una sceneggiatura per il cinema, non c’era alcun sentore che potesse finire così. “Ci vediamo presto, non questa, ma la prossima settimana esco”. Poi purtroppo la polmonite se l’è portato via».

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