Firenze, alta tensione dopo l’aggressione al liceo Michelangiolo: sorella di uno degli indagati cambia scuola dopo gli attacchi dei compagni

Nonostante la giovane non sia impegnata in alcun modo in politica, alcuni studenti l’avrebbero infatti accusata di essere «una fascista»

Dopo l’aggressione avvenuta lo scorso 18 febbraio ai danni di un gruppo di studenti del liceo Michelangiolo di Firenze, la sorella di uno dei militanti di Azione studentesca ha cambiato scuola. Il ragazzino, membro del movimento di estrema destra, è tra i sei indagati per lesioni e percosse aggravate da futili motivi. Sua sorella ha trovato il loro cognome su una porta dell’istituto Michelangiolo, da lei frequentato fino al mese scorso: era stato segnato con un pennarello rosso, e accanto c’era una minaccia. «Occhio!»: questo il messaggio, accompagnato da una stella e da una falce e martello, anch’esse rosse. Sulla stessa porta c’è un altro disegno, una saetta nera che rompe un cerchio dello stesso colore, simbolo dei centri sociali. La famiglia ha dunque ritenuto di cambiare istituto per motivi di sicurezza, temendo per l’incolumità personale della ragazza. Lo riporta l’edizione locale di Repubblica. Nonostante la giovane non sia impegnata in alcun modo in politica, alcuni studenti l’avrebbero infatti accusata di essere «una fascista» dopo la vicenda che ha visto protagonista il fratello. Il quale a sua volta ha deciso di lasciare il suo liceo, lo scientifico Castelnuovo, dove frequenta l’ultimo anno, per trasferirsi in un’altra scuola. «Tutto questo evidenzia un clima incandescente. Se una ragazzina è stata costretta a cambiare scuola, evidentemente ci sono stati dei motivi, di pressione, che l’hanno portata a una scelta del genere. Se tali motivi fossero politici, sarebbe gravissimo. Perché significherebbe che la minore ha subito intimidazioni ingiuste», ha commentato il capogruppo in consiglio comunale di Fratelli d’Italia, Alessandro Draghi. Mentre la dirigente scolastica del liceo Michelangiolo, Rita Gaeta, per il momento ha preferito non commentare. Così come non si è espresso il legale dei ragazziindagati per il pestaggio.


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