Carlo Calenda e gli ingressi da Italia Viva: «Porte aperte ma nessuna campagna acquisti. Renzi molli la commissione Covid»

Il leader di Azione pronto all’entrata di Bonetti, Marattin e Rosato

Carlo Calenda parla oggi in un’intervista al Corriere della Sera dei possibili arrivi da Italia Viva, del suo rapporto con Matteo Renzi e di Andrea Giambruno, il conduttore Mediaset e compagno di Giorgia Meloni. Nel colloquio con Maria Teresa Meli il primo argomento è proprio la trasmigrazione: «Io non so cosa vogliano fare Bonetti, Marattin e Rosato. Noi andiamo avanti nella costruzione di un’area che io chiamerei di responsabilità repubblicana, che si ispira alla prima parte della Costituzione e al metodo del governo Draghi. Ovviamente le porte sono aperte a chi vuole contribuire a questo lavoro, ma non facciamo campagne acquisti».


Applausi a Mattarella

Il leader di Azione poi applaude Mattarella, che ha lanciato un monito sulle commissioni parlamentari che intralciano la magistratura: «E ha fatto benissimo. Io penso che la commissione Covid sia un’arma politica impropria. È del tutto evidente che è un’operazione della destra, e di Italia Viva, per regolare i conti con Conte. Io, a differenza di Iv, ero all’opposizione di quel governo, che ho duramente criticato. Ma non ha senso montare un circo mediatico che non porterà a nulla. Oggi la sanità è la grande emergenza nazionale con liste d’attesa infinite che costringono gli italiani a indebitarsi per curarsi a spese proprie. Invito Iv a lasciar perdere questa storia».


I rapporti con Renzi…e Giambruno

Sui rapporti con Renzi: «Azione e Iv sono due partiti separati che però su molte cose, penso, per esempio, alle proposte che abbiamo fatto sulle licenze dei taxi o sull’ azzeramento delle liste d’attesa nella sanità, continuano a lavorare insieme. Su altre cose la vediamo diversamente». Calenda dice che spera di incontrare Meloni prima della pausa estiva. Poi aggiunge che nel dibattito pubblico si continua a parlare di «questioni marginali» invece che della vita delle persone. Un esempio? «Parliamo della Rai, di quello che dice Giambruno… Con tutto il rispetto, ma chi se ne importa di quello che dice Giambruno». Il quale ha criticato un ministro tedesco e rifiutato di scusarsi: «Io non condivido niente, ma fa il giornalista e come i suoi colleghi dice quello che pensa. Non può diventare una questione politica perché è il compagno della premier».

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